Sul Titanic

USB di Catania: “I pescatori di Mazara ostaggi dello LNA di Haftar e ostaggi dei Trattati italo-libici

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Il quotidiano comunista Contropiano riporta un articolo della Federazione USB di Catania che annuncia un presidio davanti la Prefettura catanese per Venerdì prossimo. La denuncia dei trattati italo-libici firmati qualche anno fa dall’ex Ministro, Marco Minniti    

Un presidio davanti la Prefettura di Catania per chiedere l’incondizionata e immediata liberazione dei 18 pescatori di Mazara del Vallo che, da quaranta giorni, sono prigionieri in Libia. L’appuntamento è per Venerdì prossimo, dalle 16 ottobre, dalle ore 17:00 alle 19:30. Ad organizzare a manifestazione è  Federazione del Sociale USB Catania.

La notizia la leggiamo su Contropiano, giornale comunista on line che pubblica un articolo della citata Federazione del Sociale USB Catania.

“Da oltre 40 giorni – leggiamo nell’articolo – 18 pescatori, che erano a bordo dei pescherecci siciliani Antartide e Medinea salpati da Mazara del Vallo sono prigionieri delle forze militari del generale della Cirenaica, Khalifa Belqasim Haftar, con il quale l’allora ministro Marco Minniti ha stretto rapporti. Per la loro liberazione, l’autoproclamato LNA, l’Esercito Nazionale Libico, ha chiesto l’estradizione di quattro scafisti libici detenuti in Italia perché condannati dal Tribunale di Catania per quella che viene definita la “Strage di Ferragosto” che, nell’estate del 2015, causò la morte di 49 migranti: gli scafisti libici impedirono alle persone chiuse nella stiva di risalire sul ponte dell’imbarcazione colpendole con calci, pugni e cinghiate e la causa dei 49 decessi è stata ricondotta prevalentemente alla mancanza d’aria nella stiva”.

“Intanto, dopo oltre 40 giorni dal sequestro – prosegue l’articolo – sono solo i parenti dei 18 pescatori a parlare e a protestare per quello che è successo nel Mediterraneo l’1 settembre e a continuare a chiedere notizie dei loro cari e a chiederne la liberazione. Ad oltre 40 giorni dall’accaduto non si hanno notizie certe neanche sulle condizioni dei lavoratori degli equipaggi siciliani. Silenzio assoluto o imbarazzanti interventi, frutto della strumentalizzazione politica sulla pelle dei 18 sequestrati. E nessuno, comunque, da Conte a Di Maio e Musumeci, da Salvini a Zingaretti, mette in discussione i Trattati firmati dall’Italia con le due frazioni libiche in guerra, i Trattati che hanno permesso la costruzione, in Libia, con denaro italiano e dell’UE, dei campi di concentramento per internare i migranti, campi dove vengono consumate violenze inaudite che spesso portano alla morte”.

I 18 pescatori – prosegue l’articolo – sono doppiamente in ostaggio: ostaggi dello LNA e ostaggi dei Trattati italo-libici. Il sequestro e la liberazione dei 18 lavoratori è, quindi, legata a questi Trattati firmati da Minniti pubblicamente con Tripoli e, sottobanco, con Bengasi. La Federazione del Sociale USB Catania, condannando il vergognoso silenzio delle istituzioni statali e governative nazionali e regionali, esprimendo solidarietà alle famiglie dei 18 pescatori – conclude l’articolo – ha indetto a Catania per venerdì 16 ottobre, dalle ore 17:00 alle 19:30, un presidio in Prefettura per chiedere l’incondizionata e immediata liberazione dei 18 lavoratori”.

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