Storia & Controstoria

Quando i piemontesi trattavano il Sud e la Sicilia come Cortez e Pizzarro trattavano il Perù

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All’indomani della ‘presunta’ unificazione italiana il Duca di Maddaloni descrive quello che vedono i suoi occhi. E cosa vedono i suoi occhi? Che i piemontesi, nel Sud e in Sicilia, si comportano da conquistatori e da usurpatori: “Questa è invasione non unione, non annessione!”

“Intere famiglie veggonsi accattar l’elemosina; diminuito, anzi annullato il commercio; serrati i privati opifici. E frattanto tutto si fa venir dal Piemonte, persino le cassette della posta, la carta per gli uffici e le pubbliche amministrazioni. Non vi ha faccenda nella quale un onest’ uomo possa buscarsi alcun ducato che non si chiami un piemontese a sbrigarla. Ai mercanti del Piemonte si danno le forniture più lucrose: burocrati del Piemonte occupano tutti i pubblici uffizi, gente spesso ben più corrotta degli antichi burocrati napoletani. Anche a fabricar le ferrovie si mandano operai piemontesi i quali oltraggiosamente pagansi il doppio dei napoletani. A facchin della dogana, a camerieri a birri, vengono uomini del Piemonte. Questa è invasione non unione, non annessione! Questo è voler sfruttare la nostra terra di conquista. Il governo di Piemonte vuole trattare le province meridionali come il Cortez ed il Pizzarro facevano nel Perù e nel Messico, come gli inglesi nel regno del Bengala”.

FRANCESCO PROTO CARAFA, Duca di Maddaloni
(tratto da BRIGANTI – Citazioni illustri sulla vera storia del Risorgimento)

Foto tratta da leftcom.org

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