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Massimo Costa: “La Regione trasferisca i migranti irregolari in Italia”. Silenzio della Ue/ MATTINALE 491

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A noi la soluzione prospettata dal professore Massimo Costa sembra razionale. E’ impensabile che la Sicilia possa continuare ad essere la base operativa dei trafficanti di uomini della Libia. Vero è che la nostra Isola è una Colonia italiana. Però c’è un limite anche per il “servo sudor”. O no? 

Dice il professore Massimo Costa a proposito dei migranti che arrivano a Lampedusa e poi in Sicilia a tinchitè:

“Propongo allora di organizzare un servizio di traghetto a spese della Regione con cui gli immigrati irregolari (ché questo sono) vengano immediatamente trasferiti dalla Sicilia all’Italia. Poi l’Italia faccia ciò che meglio crede”.

Rimedio drastico? Non ci sembra proprio! Proviamo a illustrare il perché.

A Lampedusa è un corso un’invasione di migranti. Un’invasione organizzata, scientifica. Pensare che i barchini arrivino a Lampedusa dal Nord Africa senza assistenza è da ingenui. Del resto, lo scorso mese di Aprile, il giornale on line Sputnik Italia avvertiva che, in Libia, comandano di nuovo i trafficanti di uomini. La nuova ondata di migranti era messa nel conto.

La strategia dei trafficanti di uomini è cambiata. Qualche nave ONG opera ancora. Ma, a quanto pare, il sistema dei barchini verso Lampedusa è molto più funzionale. Dà un’immagine di precarietà, mentre le navi targate ONG danno il senso di qualcosa di più organizzato.

IL SISTEMA-BARCHINI – Negli anni passati non mancavano gli approfondimenti sul sistema di gestione del grande affare migranti. Ai tempi dell’operazione Mare Nostrum un migrante, per attraversare il Mediterraneo, pagava da 4 a 5 mila euro. Oggi le notizie Sono scarne. chissà perché.

Un fatto è certo: i trafficanti di uomini, di solito, non lavorano per la gloria. 

Il sistema-barchini è ben organizzato. I trafficanti sanno che, una volta portati i migranti a Lampedusa con i barchini, lo Stato italiano li trasferirà in tempi brevi a Porto Empedocle. Di fatto, i trafficanti di uomini stanno utilizzando Lampedusa e Porto Empedocle come basi operative.

Non ci vengano a dire che l’Italia non sarebbe in grado di intercettare i barchini. Tutti sanno tutto. E le navi vanno…

SICILIA COLONIA PER MIGRANTI – Da notare l’atteggiamento da colonizzati degli attuali governanti siciliani, che infatti hanno accettato il sistema. La Sicilia, oggi, è una colonia a disposizione dei migranti.

Anche i sindaci di Lampedusa e Porto Empedocle accettano il sistema, con qualche protesta di rito, giusto per non apparire completamente accondiscendenti. Ogni tanto un po’ di “tenetemi tutti, sennò!”, ci vuole. Anche per stare sulla scena con un po’ di dignità politica.

I migranti che arrivano a Lampedusa e poi in Sicilia sono migranti economici. Tranne rari casi, non scappano da guerre. Tutto è pianificato. I Paesi dell’Africa stanno cominciando – in parte con l’aiuto della Cina – a pianificare e realizzare la propria crescita economica. Ma hanno un problema: la crescita demografica. Così agevolano la migrazione.

In Europa molti Paesi hanno capito il gioco. E infatti non accettano più migranti. Anche perché, in questo momento, la pandemia da Coronavirus impazza.

Non è così in Italia, che accetta migranti anche in piena emergenza Coronavirus. Bisognerebbe chiedersi il perché. Ufficialmente per solidarietà umana. Ma è una scusa: la solidarietà umana ha senso per chi scappa da guerre e carestie e,comunque, non oltre un certo limite. Come già detto, a Lampedusa e in Sicilia arrivano, in grande maggioranza, migranti economici. In maggioranza sono uomini giovani.

L’Italia accetta i migranti in piena pandemia. Ma utilizza la colonia Sicilia. E, come già accennato, non informa nemmeno sui luoghi dove vengono sistemati i migranti. Il tutto con la connivenza del Governo regionale siciliano che, a parte lo sfogo di ieri del presidente Nello Musumeci (di cui diremo appresso), tace acconsente.

IL SILENZIO DELLA UE – E la ‘grande’ politica che dice? L’Unione europea se ne sta fregando. Non è un problema dell’Europa. Ennesima dimostrazione che la Ue è solo un’espressione geografica dove si interviene e si litiga solo per denaro.

Poi ci sono i politici nazionali e i politici siciliani. Entrambi, tanto per cominciare, come già ricordato, non informano i cittadini. Da quando sono venute fuori le notizie di fughe di migranti da alcuni Centri di accoglienza della nostra Isola, le notizie sono centellinate. Né il Governo nazionale (leggere Ministero degli Interni), né il Governo regionale dicono ai cittadini dove trovano posto i migranti che, da Lampedusa, arrivano a Porto Empedocle.

E’ un atteggiamento giusto? A nostro avviso, no. Perché, sempre a nostro avviso, i turisti che arrivano in Sicilia andrebbero informati sulla presenza dei migranti e sul fatto che ci sono state fughe di migranti dai Centri di accoglienza, anche durante la quarantena. E anche sul fatto che ci sono stati migranti sbarcati in Sicilia autonomamente, senza alcun controllo.

Ancora a nostro avviso, dovrebbero essere gli stessi operatori turistici della Sicilia a bloccare le attività – anche per accontentare il presidente della Regione, Musumeci, che si dice preoccupato per gli assembramenti – e chiedere congrui risarcimenti al Governo nazionale, perché è il Governo nazionale che decide di fare sbarcare i migranti in Sicilia.   

Ieri, per esempio, un mercantile ha portato a Pozzallo 108 migranti. 

Non sappiamo degli abitanti di Pozzallo, ma leggiamo qua e là che a Lampedusa e a Porto Empedocle gli abitanti non sembrano molto contenti.

… E A MUSUMECI TORNO’ LA FAVELLA – Ieri, il presidente della Regione siciliana Musumeci, dopo un lungo silenzio, ha diramato il seguente comunicato dal titolo:

“Migranti: Musumeci, dal business dell’accoglienza a quello della quarantena. La Sicilia dice no”.

“In Sicilia – dice Musumeci – è emergenza senza tregua sugli sbarchi. E vorrei fosse chiaro che non si tratta solo di una emergenza sanitaria, per la quale la Regione sta facendo di tutto per assicurare la sicurezza dei cittadini siciliani e di chiunque arriva nell’Isola. C’è un’emergenza politica senza precedenti: perché a parità di condizioni climatiche rispetto allo scorso anno gli arrivi aumentano in modo così sensibile? Io voglio dare atto degli sforzi di queste ultime ore. Ma adesso si tratta di gestire un’emergenza e servono fatti!”.

Il primo “fatto” – ancora a nostro avviso – dovrebbe essere quello di informare i siciliani e i turisti circa i luoghi dove sono ospitati i migranti. Ma questo è un argomento che Musumeci non affronta. Affronta, invece, in modo un po’ oscuro, un altro argomento: il giro di affari che c’è dietro la gestione dei migranti.

“Nei mesi scorsi – dice il governatore della nostra Isola – si sarebbe dovuto attivare un’azione politica i cui mancati effetti oggi li paga la Sicilia. E l’Europa? Zitta e silente. Lo ribadirò mercoledì alla commissione Schengen che mi audirà con i colleghi Santelli e Solinas (Iole Santelli, presidente della Regione Calabria e Christian Solinas, presidente della Regione Sardegna ndr). E ribadirò che intravedo occhi sgargianti in chi si sfrega le mani per gestire un nuovo business dell’accoglienza, che magari diventerà il business della quarantena. Così non si va lontano. Forse è il caso che un vertice in Sicilia lo convochi direttamente il premier Conte. Lo aspettiamo. Intanto oggi Hotspot pieno a Lampedusa e migranti in arrivo a Pozzallo. A flotte e senza tregua”.

Il “business” dell’accoglienza lo conosciamo: 35 euro per ogni migrante ai titolari dei Centri di accoglienza con vitto e alleggio e 2 euro al giorno per migrante: un affare per chi gestisce in modo spartano i migranti…

Non conosciamo, invece, “il business della quarantena”: che tipo di messaggio ha lanciato il presidente Musumeci? E a chi? Per caso la quarantena dei migranti viene gestita da privati pagati dallo Stato?

MATTEO SALVINI LO SMEMORATO – Anche il ‘capo’ della Lega, Matteo Salvini, cerca di stare ‘sul pezzo’. Qualche giorno fa si è recato a Lampedusa per fare scena. E ha commesso un grave errore. Perché se è vero che durante il Governo del quale era Ministro degli Interni il numero di migranti arrivati in Italia si è drasticamente ridotto, non si è affatto ridotto – sempre durante la sua permanenza al Viminale – il numero di migranti arrivati con i barchini a Lampedusa e nelle spiagge dell’Agrigentino.

Mentre lui era Ministro degli Interni e faceva ‘schiumazza’ (leggere polemiche) contro le navi ONG, decine e decine di piccole imbarcazioni cariche di migranti arrivavano a Lampedusa e alcune anche nelle spiagge che si distendono tra Agrigento e la Riserva naturale di Torre Salsa.

Questi sono fatti oggettivi: e il sindaco di Lampedusa, Salvatore ‘Totò’ Martello, ha fatto bene a dare a Salvini del “bugiardo seriale”: noi ricordiamo benissimo gli sbarchi a Lampedusa durante il Governo italiano di grillini e leghisti.

OLTRE 40 EURO A BIGLIETTO PER OGNI MIGRANTE – Ora proviamo a illustrare qualche dato. I barchini arrivano nella più grande isola delle Pelagie e la nave di linea tra Lampedusa e Porto Empedocle – la Sansovino – li trasferisce, appunto, a Porto Empedocle. Quando i migranti sono tanti viene utilizzata anche la nave che collega Trapani con Pantelleria: la Cossyra.

Ci dicono che i migranti pagano il biglietto pieno: poco più di 40 euro cadauno. Paga lo Stato. I titolari della società che gestisce la tratta marittima Lampedusa-Porto Empedocle debbono essere felici: soprattutto in periodo di emergenza Coronavirus non pensavano certo di riempire la nave ogni giorno!

Ci dicono che ad ogni migrante viene dato un cestino con il vitto. Sembra che il costo di ogni cestino si aggiri intorno a 14 euro.

Centri di accoglienza, quarantene (compresa la nave Moby Zazà ancorata a Porto Empedocle, di altre navi in affitto non abbiamo ancora notizia), biglietti per le navi, cestini: quanto sta costando allo Stato il ritorno in grande stile dei migranti in questa lunga estate?

SARA’ COSI’ FINO A NOVEMBRE? – Siamo a fine Luglio. Bene o male, appioppando alla propria colonia Sicilia disagi e pericoli (non dimentichiamo che siamo in emergenza Coronavirus e che il Governo italiano fa sbarcare in Sicilia migranti positivi al virus, con rischi per la popolazione siciliana), il Governo italiano è riuscito a far arrivare nella nostra isola una caterva di migranti. Un “ottimo lavoro”, no?

Ci sono ancora Agosto, Settembre e Ottobre (e se il tempo lo consente anche un po’ di giorni di Novembre: in Sicilia è normale che a Novembre il clima sia mite: e questo i trafficanti di uomini in Libia lo sanno, anche perché la Sicilia la conosceranno di certo).

Quanti migranti economici arriveranno in Sicilia, presidente Musumeci? Pensa veramente che la colonia italiana che lei amministra (o quasi) possa resistere altri tre mesi-tre mesi e mezzo?

Torna la soluzione prospettata su Facebook da Massimo Costa, economista, sicilianista-indipendentista della prima ora:

“Il mio più grande desiderio è che il dibattito sul traffico di esseri umani venisse separato sia dalle politiche migratorie sia dalla diatriba xenofobia/accoglienza. È da anni che si tenta vanamente di spiegare che, in questo modo, è un problema di sicurezza, anche sanitaria, ordine pubblico e insostenibilità economica. Legalità può andare d’accordo con inclusività e fratellanza internazionale. Ma purtroppo il campo è occupato da troppi pregiudizi irrazionali. Non è vero che il traffico illecito non si può fermare. Si deve intanto volere. E questo compito, trattandosi di confini politici, spetta allo Stato di cui purtroppo facciamo parte: l’Italia. L’Italia non vuole occuparsene. Propongo allora di organizzare un servizio di traghetto a spese della Regione con cui gli immigrati irregolari (ché questo sono) vengano immediatamente trasferiti dalla Sicilia all’Italia. Poi l’Italia faccia ciò che meglio crede”.

Foto tratta da Lasiciliaweb

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