Sul Titanic

Formazione, Costantino Guzzo escluso dall’Albo annuncia che darà battaglia

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A nostro avviso, questa storia dell’Albo della Formazione professionale siciliana “attaccatu cu ‘i spinguli”, per dirla alla siciliana, non finirà bene. A nostro avviso – se è vero che lo conosciamo un po’ – il segretario del SIFUS Confali della Formazione professionale della Sicilia comincerà a dare fuoco alle polveri…

da Costantino Guzzo
segretario del SIFUS Confali della Formazione professionale della Sicilia
riceviamo e pubblichiamo

Rivendicare i miei diritti, tutelare i lavoratori, denunciare gli illeciti e le ruberie mi è costato una denuncia. Probabilmente il disegno era proprio quello di fermare chi distribuiva speranza ai lavoratori, ma hanno fatto male i conti, perché non sanno che certi colpi se non mi uccidono mi fortificano. La pubblicazione di un Albo ridotto ad un semplice elenco di nominativi, dove vengono omessi opportunamente i dati che possono rivelare tanti inghippi, è l’ennesima prova di un’amministrazione poco trasparente, superficiale e inattendibile.

Pensavano forse di suscitare la mia rabbia e opposizione attraverso i ricorsi e concedergli ancora il tempo per allungare il loro dolce non far nulla? Eh no, non ci siamo proprio, forse hanno dimenticato che nel pacchetto della denuncia c’era un percorso riabilitativo e l’offerta di un supporto psicologico per il controllo della rabbia, che mi sta aiutando a restare talmente calmo che non mi consentirebbe mai di bloccare ciò che andrebbe solo a svantaggio dei lavoratori, o di continuare a manifestare sopra i ponti piuttosto che sui marciapiedi.

Adesso sto controllando talmente bene la mia rabbia che, da domani, inizierò a presentare una serie di denunce recandomi direttamente nei luoghi preposti. Forse era meglio che non mi facessero fare questo percorso, e anziché cercare di fermare me, qualcuno dovrebbe prendere atto che i veri personaggi da fermare sono proprio quelli che stanno nei ‘Palazzi’.

Chi fa sindacato con onestà e lealtà , non può accettare inerme che un’amministrazione regionale affossi definitamente le speranze di rinascita di migliaia di lavoratori privati ingiustamente di ogni diritto. Questa amministrazione deve prendere atto del proprio fallimento perché l’aggiornamento di un Albo fatto in questo modo è l’ennesima prova di quanto sia lontana dal comprendere e voler risolvere i problemi dei lavoratori.

Un Albo a dir poco inutile impone a tutti i governatori di buon senso di adoperarsi con ogni mezzo affinché si metta fine prima possibile a questa esperienza amministrativa che, col passare del tempo, si sta rivelando sempre più fallimentare… Ma il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, non l’ha ancora capito che con questi personaggi la nostra Isola bellissima non lo diventerà mai?

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