Sul Titanic

Perché sul Tram di Palermo le critiche dei Verdi sono sbagliate

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Questo articolo nasce da uno scambio di idee via Facebook tra noi e il segretario provinciale Rifondazione Comunista Palermo, Vincenzo Fumetta (nella foto a destra). Il quale sostiene che la nostra intervista sul Tram di Palermo al coordinatore dei Verdi della Sicilia, Carmelo Sardegna (che potete leggere qui) contiene alcune inesattezze. Da qui l’articolo. L’augurio è che possa venire fuori un dibattito a più voci su un tema che riguarda il futuro della città 

da Vincenzo Fumetta
segretario provinciale Rifondazione Comunista Palermo

Gentile Giulio
Ti ringrazio per l’opportunità di poter rispondere all’intervista al coordinatore dei Verdi pubblicata oltre un anno fa sul tuo giornale, in cui vi sono diverse inesattezze e il cui scopo sembra essere quello di delegittimare un’opera pubblica importante per la nostra città

L’opportunità è importante perché l’Amministrazione di Palermo fin dal 2012 sta investendo tanto nella mobilità del futuro della città di Palermo e il tram è un pezzo di questo cambiamento. Ma entriamo nello specifico dell’articolo.

Già l’incipit all’intervista contiene tre errori concettuali.

Primo errore. Contrapporre i bus elettrici con il tram. Cioè affermare “invece che spendere i soldi per il tram si possono comprare bus elettrici”.
Il Comune di Palermo ha partecipato a tutti i bandi nazionali e regionali per acquistare bus elettrici e alcune procedure sono già in via di definizione. Ma in tutta Europa si sta investendo sul ferro, perché è più ecologico (pensavo fosse ambientalista, Sardegna), puntuale, a zero emissione, ha un percorso che non viene intralciato dalle auto, non produce emissioni inquinanti causate con l’attrito tra le gomma e l’asfalto, ha una capacitò di trasporto più grande e limita il transito di mezzi su strada… e cosi il Comune di Palermo sta approfittando di questi finanziamenti per migliorare il sistema della mobilità ed eliminare centinaia di migliaia di veicoli privati dal traffico cittadino.

O forse il Comune di Palermo dovrebbe dire: “No, non li vogliamo i soldi per il tram, rimaniamo in attesa che Sardegna convinca tutti i governi europei a non finanziare più il ferro e fare comprare gli autobus. Quindi se il Comune di Palermo avesse voluto comprare dei bus elettrici (investendo la stessa cifra del progetto tram) avrebbe dovuto mettere una cifra spropositata che non possiede.

Secondo errore. Fare di tutta l’erba un fascio tra opere del tram, passante ferroviario e anello ferroviario facendo credere che si tratta di appalti infiniti. Non è così, intanto perché l’anello e il passante ferroviario sono gestite da Ferrovie Italiane e il Comune di Palermo non è coinvolto, se non perché fa le ordinanze di chiusura delle strade all’occorrenza. I ritardi di queste due opere sono dovuti a complicate vicende giudiziarie che, comunque in questi mesi, si sono sbloccate e i lavori hanno ripreso celermente.

Al contrario, da quando si è insediata, l’amministrazione di Leoluca Orlando, nel 2012, ha sbloccato il progetto delle prime tre linee di tram che era rimasto fermo per anni e lo ha completato in pochissimo tempo. Oggi il tram funziona.

Terzo errore. Il ricorso al TAR. Su questo punto attendiamo il giudizio del TAR che, intanto, non ha concesso la sospensiva non ritenendo valide le richieste dei ricorrenti. Attendiamo il merito ma mi preme sottolineare che, se è legittimo il diritto da parte di chiunque di presentare un ricorso è l’altrettanto legittimo diritto di difendersi e pensare che le motivazioni siano pretestuose e pensate solo per bloccare una importante opera pubblica. Così come è legittimo pensare che questo ricorso sta creando un danno alla città di Palermo e ai suoi abitanti.

Ma andiamo all’intervista a Sardegna.

Leggendola viene da sorridere quando afferma che il progetto serve solo la Palermo bene e non le periferie. Al momento le linee attive servono i quartieri del CEP, Borgo Nuovo, Sperone, Brancaccio, Viale Regione siciliana, che sono stati messi in collegamento con la stazione Notarbartolo con la Stazione centrale. Inoltre, lo sviluppo del progetto arriverà a Mondello, Sferracavallo, Bonagia, Villaggio Santa Rosalia, Medaglie d’Oro, ZEN.

Insomma chiunque conosca minimamente Palermo sa che queste sono tutte zone periferiche. Al contrario a me sembra che Sardegna insieme ai ricorrenti dei salotti buoni di via Libertà si stiano “lamentando” proprio perché non vogliono che il tram che arriva dalle periferie possa passare proprio dove posteggiano i loro SUV.

Seconda questione la ricetta proposta dei Verdi non è così semplice come lui afferma perché il totale dell’investimento per l’opera pubblica è a carico di fondi extra-comunali e non sono soldi sottratti ai cittadini palermitani. Anzi, ci saranno migliaia di palermitani che grazie al tram lavoreranno nei cantieri. Il Cantiere del tram sarà una boccata d’ossigeno di risorse pubbliche nell’economia della città.

Quindi la proposta dei Verdi oltre che deficitaria da un punto di vista logico lo è anche da un punto di vista ambientale. Qualsiasi studio scientifico dice che da un punto di vista ecologico, il trasporto su ferro è più ecologico rispetto al trasporto su gomma. I Verdi palermitani sono gli unici Verdi al mondo ad andare contro l’elettrificazione del trasporto pubblico. Del resto, Sardegna è un ambientalista sui generis: è l’unico Verde al mondo a firmare i ricorsi al TAR contro l’istituzione di Zone a Traffico Limitato.

Terza questione. La questione centrale che preoccupa gli interessi della borghesia palermitana che Sardegna rappresenta bene in questa intervista: cosa ne sarà di via Libertà?

Il progetto non prevede affatto lo “sventramento di via Libertà”. Il progetto è molto leggero e prevede il passaggio del tram (senza barriere né catenarie) al posto dell’autobus, con la pedonalizzazione di via Libertà, una pista ciclabile bidirezionale. Sardegna è l’unico verde al mondo che non vuole le pedonalizzazioni e le piste ciclabili.

Quarta questione: i parcheggi. Ovviamente i parcheggi avranno un costo di realizzazione che in parte saranno co-finanziati dai privati e in parte sono previsti nel costo complessivo dell’opera. L’idea è semplice: i parcheggi saranno utilizzati come zona di interscambio: lascio l’auto e prendo il tram, sia per chi viene da fuori Palermo, sia per chi abita in zone non servite dal tram. Sardegna è l’unico verde al mondo che, evidentemente, invece che in sotterranea, preferisce le auto parcheggiate in doppia fila.

La gestione dei parcheggi sarà definita nell’ambito del progetto di finanza e certamente non sarà fatta come quella realizzata da Cammarata e dalle destre che ha consegnato ad APCOA per 99 anni un pezzo di città.

A proposto, vedo che Sardegna prende per oro colato quello che dice uno dei responsabili politici del regalo ad APCOA. Infatti, si avvale del parere dell’Architetto Parlavecchio per dimostrare la sua tesi. Sardegna è l’unico verde al mondo che non ha il minimo dubbio su quello che dice l’ex braccio destro di Bartolo Pellegrino, deputato ed assessore dell’UDC di Totò Cuffaro ed anche assessore della giunta Cammarata.

A parte il curriculum politico di Parlavecchio, che potrebbe destare qualche dubbio sulla sua imparzialità, la sua tesi è stata ampiamente smentita dagli uffici del Comune che stanno procedendo secondo la legge. Ed infatti il TAR non ha concesso la sospensiva a quelli che hanno usato lo stesso argomento per tentare di bloccare le procedure del tram.

La discussione sul taglio degli alberi è superflua e strumentale. Tutti sanno che la legge impone che vi sia la compensazione sugli alberi. È obbligatorio che siano piantumati tanti alberi quanti ne vengono eliminati dalle opere pubbliche. Mi piacerebbe fare una discussione con Sardegna sulla tipologia di alberi della città che, in alcune zone della città, evidentemente non sono adatti all’ambito urbano tanto che le radici hanno distrutto marciapiedi e strade. Ma Sardegna è l’unico verde al mondo a cui non interessa la qualità delle alberature nelle città.

Infine, le conclusioni di Sardegna, basandosi su preconcetti e informazioni errate, non possono che essere totalmente sconclusionate. Al contrario l’opera del tram ha soltanto dei vantaggi per i cittadini di Palermo, soprattutto da un punto di vista di qualità della vita e dell’aria.

Ma evidentemente Sardegna è l’unico verde al mondo a cui non interessa il miglioramento della qualità dell’aria. Capisco che sia importante sapere da dove passeranno i Suv della borghesia palermitana, ma io mi occupo più dei poveri che, non potendosi permettere l’automobile, avranno un trasporto pubblico più efficiente. Ma Sardegna è l’unico verde al mondo a cui non interessa il miglioramento del trasporto pubblico.

A proposito di Ciancimino, io vengo da una tradizione politica che ha combattuto contro Ciancimino e il suo partito. E non ho mai preso l’aperitivo col figlio di Ciancimino. Non so se tutti quelli che dicono di voler difendere via Libertà dallo scempio, e che magari abitano nei palazzi costruiti dopo la distruzione delle ville Liberty della città, possono dire la stessa cosa.

 

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