Sul Titanic

Coronavirus/ Fase 2: la Francia e la Germania fanno marcia indietro

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Emergenza Coronavirus. La fretta di riaprire è tanta. Ma… Ma qualche volta – ogni tanto capita – la fretta è una cattiva consigliera. E’ il caso della Francia e della Germania che, sul passaggio alla fase 2, ci stanno ripensando. Motivo: appena hanno iniziato le prima prova di riapertura sono ricominciati i problemi

La Francia era partita in quarta con la riapertura delle scuole. Ora invece frena. L’11 Maggio riapriranno solo le scuole materne ed elementari con non più di 15 allievi per ogni classe (in Italia sarebbe impossibile, visto che per ‘risparmiare’ e portare i soldi all’Unione europea dell’euro, abbondano le cosiddette ‘classi-pollaio’).

Per i licei – sempre con riferimento alla Francia – la riapertura è prevista per il 2 Giugno. Ma ilo rientra tra i banchi sarà volontario. Della serie: intanto mio figlio resta a casa e vediamo che succede a scuola… Se faranno tutti così, cosa probabile…

La verità è che, passata l’euforia, in Francia – che peraltro ha una scuola di microbiologia tra le più famose del mondo – hanno capito che il Covid-19 non ha fatto le valigie: è ancora presente e colpirebbe inesorabilmente ad ogni assembramento. Quindi…

Quindi meglio andare con i piedi di piombo. Insomma, per dirla con parole semplici, in Francia non sanno che fare: se allargano temono l’impennata dei contagi; se stringono l’economia va a rotoli. Anche se questo Paese ha un debito pubblico leggermente superiore a quello dell’Italia, l’economia francese non è il disastro italiano: l’Avanzo primario ha favorito la Francia e altri ‘ammennicoli’ hanno favorito l’economia (per esempio, il ruolo esercitato ancora in 14 Paesi dell’Africa).

Anche in Germania la situazione non è rosea. Questo Paese ha accusato meno problemi rispetto ad altre realtà europee. Ma c’è chi ha il dubbio che i tedeschi, come dire?, non abbiamo un po’ giocato con i numeri. Ora, però, è arrivato il momento della resa dei conti.

Dai primi ‘numeri’ sembra di capire che le cose non vanno affatto bene. E che un allentamento delle misure potrebbe provocare un aumento dei contagi e anche di peggio. A non convincere è l’altalena dell’indice di contagio R0, che oscilla tra 1 e 0,9.

Anche i tedeschi – che pure, nell’Unione europea sono i più avvantaggiati di tutti, visto che le banche pubbliche di questo Paese, per fronteggiare la crisi economica provocata dal Coronaviru  stanno immettendo nel sistema quasi 600 miliardi di euro garantiti dallo Stato – hanno capito che con il virus c’è poco da scherzare: è ancora lì ed appena si formano gli assembramenti si rischia un aumento dei contagi.

Interessante un lancio dell’AGI:

“Primi segni di ripresa dell’epidemia di Coronavirus in Germania, dopo un primo allentamento delle misure di contenimento con la riapertura parziale dei negozi. Il tasso di contagio è risalito a 0,9, praticamente ogni persona infetta ne contagia un’altra, stando ai dati diffusi dal Robert Koch Institute (RKI). Da metà aprile, il tasso di infezione era sceso fino a 0,7 per poi risalire di nuovo. In totale i casi di Covid-19 nel Paese sono 158.768, i morti 6.136. Giovedì è in programma un nuovo incontro fra governo e Laender. La cancelliera, Angela Merkel, ha chiarito di non voler accelerare nell’allentamento delle misure restrittive, ma c’è una forte pressione politica ed economica sull’esecutivo. Nuove decisioni potrebbero essere prese il 6 maggio. Anche il tasso di mortalità per il Covid-19 è tornato a crescere in Germania e secondo i dati dell’RKI lunedì ha raggiunto il 3,8%, comunque inferiore ad alcuni Paesi vicini come la Francia”.

E in Italia? Ne parliamo domani.

Foto tratta da Affari Italiani 

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