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C’è una relazione diretta tra il 5G e l’esplosione della pandemia di Coronavirus?

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Il dubbio lo lancia sulla propria pagina Facebook il senatore del gruppo misto, Saverio De Bonis. Parlamentare molto attento all’agricoltura e alla qualità della vita, De Bonis cita una serie di fatti che definire inquietanti è poco. Dove la discussa tecnologia 5G, Wuhan e Pianura Padana si ritrovano insieme… 

“Qual è stata la prima città al mondo coperta nel 5G? Wuhan! Qual è la prima regione europea del 5G? Nord Italia”.

Il tema lo solleva sulla propria pagina Facebook è il senatore della Basilicata, Saverio De Bonis, eletto nel Movimento 5 Stelle e oggi nel gruppo misto. Quella di De Bonis, più che un’affermazione, è un dubbio: e, non a caso, il suo ragionamento parte dal principio di precauzione:

Il principio di precauzione – scrive il parlamentare – è una disposizione di legge che trae fondamento dal diritto comunitario. Esso invita ad un comportamento cauto dinanzi a determinate situazioni in attesa che studi scientifici dimostrino che quella situazione non è nociva per l’uomo. Principio che ho invocato quando ho lottato per non far passare quello scellerato art. 41 nel decreto Genova sui #fanghi alla diossina e per il #Glifosate (o glifosato ndr) nel grano, che il nostro Paese non fa rispettare nonostante sia espressamente previsto dai Regolamenti europei”.

“VUOI FAR CADERE IL GOVERNO? mi dicevano le stelline quando lottavo per la salute pubblica – ricorda De Bonis -. Poi sappiamo tutti come è andata a finire. La norma sui fanghi è diventata legge, e siamo ancora in attesa della normativa definitiva che non è arrivata in tempi brevissimi, come annunciato nello stesso articolo e come più volte ci ha promesso il Ministro Costa (Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente ndr). Io sono stato espulso come altri colleghi”.

“Dopo questa ampia premessa – scrive sempre De Bonis – per fortuna si sono accorti anche loro che non è uno slogan, come erroneamente dichiarava un consigliere regionale del Nord a Matera a novembre 2018. Eppure, se Patuanelli (Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo economico ndr) e il lombardo Zolezzi mi avessero ascoltato in quella famosa riunione di gruppo al Senato forse oggi in quelle zone non avremmo avuto tutti quei morti dato che quei fanghi secondo il parere del presidente nazionale dell’ Ordine dei Biologi possono essere una delle concause”.

Arriviamo così al 5G:

“Lo stesso principio di precauzione è stato invocato in tema di #5G insieme ad altri colleghi che come me sono stati espulsi (Veronica Giannone e Gloria Vizzini). Stranamente dopo due anni dalle nostre battaglie per salvaguardare la salute e l’ambiente, apprendiamo da un consigliere di Palazzo Chigi (Gunter Pauli) che ci possa essere una correlazione tra 5G e diffusione del #Covid-19. Riporto le sue dichiarazioni su Twitter:

‘La scienza deve dimostrare e spiegare causa ed effetto. Tuttavia la scienza osserva innanzitutto le correlazioni: fenomeni apparentemente associati. Applichiamo la logica scientifica. Qual è stata la prima città al mondo coperta nel 5G? Wuhan! Qual è la prima regione europea del 5G? Nord Italia’. Sul 5G abbiamo più volte invocato la precauzione e la moratoria, ma abbiamo ricevuto le risposte tranquillizzanti della Deputata e sottosegretaria Liuzzi che ha sempre incoraggiato questo innovativo 5G tanto da farlo installare pure a Matera, Capitale europea della Cultura 2019”.

“Da ultimo, il Governo Conte – scrive ancora il senatore – che con la scusa della digitalizzazione scolastica e la crescente richiesta di collegamenti in rete per telelavoro e telestudio ha virato verso la quinta generazione, invece di favorire una commissione d’inchiesta o prendere atto del parere del Copasir. In sostanza, nella Pianura Padana si è combinato un mix esplosivo fra inquinamento elettromagnetico (5G) e inquinamento ambientale (concentrazioni di nano particelle e inquinanti sottili PM2.5 a livelli record capaci di entrare nei polmoni e veicolare virus e batteri; bio accumulo tossico generale nelle catene alimentari di pesticidi; concentrazioni elevate di fanghi tossici nei terreni agricoli e di nitrati nelle falde acquifere)”.

“Abbiamo ancora dei margini per intervenire se al Parlamento sarà data la possibilità di svolgere la sua funzione di indirizzo e controllo sul governo
attuando i principi di una Democrazia Rappresentativa. E se sarà data la possibilità agli organi ufficiali di stampa del Parlamento (che ogni giorni svolgono atti di grande responsabilità verso il Paese) – conclude De Bonis – di svolgere il loro prezioso lavoro di informazione”.

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