Sul Titanic

Emergenza Coronavirus: la Regione chiede soldi al popolo siciliano. Ma…

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… ma sarebbe interessante sapere – prima che il popolo siciliano metta mano al portafoglio – se la Regione siciliana ha smesso di utilizzare i fondi della sanità pubblica della nostra Isola per pagare le società regionali, i precari e i mutui della Regione. Chiediamo troppo? 

Un comunicato di Palazzo d’Orleans di Palermo, sede del Governo della nostra Isola ci informa che

“La Regione siciliana ha attivato un conto corrente per chi volesse contribuire, con una donazione, alla lotta contro il Covid-19. A raccogliere i fondi sarà la Protezione civile regionale, che li destinerà all’acquisto di dispositivi di protezione individuali, presidi ospedalieri e attrezzature per reparti di terapia intensiva. Chi volesse contribuire può chiamare l’Iban del conto dedicato è: IT65X0100003245515200006188, intestato a Pr.R.Sicilia S.Att.0.630-639-20. La causale è: donazione emergenza Coronavirus”.

Per carità: nulla da dire sull’iniziativa. Ma un’iniziativa del genere presuppone quella che Piersanti Mattarella definiva “la Sicilia con le carte in regola”. 

Non possiamo non ricordare, infatti, che la politica siciliana che oggi chiede soldi alla popolazione per finanziare l’acquisto “di dispositivi di protezione individuali, presidi ospedalieri e attrezzature per reparti di terapia intensiva” è sostanzialmente la stessa politica siciliana che, tre anni e mezzo fa, veniva ‘bacchettata’ dalla Corte dei Conti perché utilizzava, a piene mani, i fondi della sanità pubblica della nostra Isola per pagare spese che, con la sanità, non avevano nulla a che spartire!

Nel corso di un’audizione presso la commissione Bilancio e Finanze dell’Assemblea regionale siciliana – era l’autunno del 2016 – i giudici della Corte dei Conti accusavano la politica siciliana di utilizzare una parte sostanziosa dei fondi della sanità pubblica siciliana per pagare i dipendenti delle società regionali e, soprattutto, per pagare i precari e le rate dei mutui a carico della Regione!

Chiediamo agli attuali governanti della Regione siciliana: le cose stanno ancora così? Perché se le cose stanno ancora così, ecco, non ci sembra molto serio chiedere soldi al popolo siciliano!

Basta una semplice comunicazione, quasi un’autocertificazione: il Governo regionale autocertifichi che con i soldi della sanità pubblica della Sicilia non si pagano più i dipendenti delle società regionali, i precari e, soprattutto, i mutui della stessa Regione, che vanno pagati con i fondi del Bilancio regionale e non togliendo i fondi agli ospedali pubblici della nostra Isola!

 

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