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Coronavirus, i leghisti trentini: “I non trentini tornino a casa loro, noi non li curiamo”

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“Cu nasci tunnu un po’ moriri quatratu”, recita un vecchio adagio siciliano. E chi nel Nord diventa leghista tale rimane, con tutte le implicazioni egoistiche e, perché no?, anche antropologiche. Le tesi del presidente leghista della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e la replica, a muso duro, del Movimento 24 Agosto di Pino Aprile 

I leghisti non si smentiscono mai! Anche in piena emergenza sanitaria non riescono ad essere ciò che non sono. E’ il caso del presidente leghista della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti che, dopo aver invitato i turisti a venire a sciare in Trentino con messaggi su Facebook fino al 5 marzo scorso, adesso invitata tutti i non trentini a fare le valigie!

“I non trentini tornino a casa loro, noi non li curiamo”, titola Il Dubbio.

Eh sì, quando c’è da prendere il Nord leghista è in prima fila. Quando c’è da distribuire solidarietà, ebbene, non se ne deve nemmeno parlare!

Immediata la reazione del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale di Pino Aprile:

“Il Governatore leghista del Trentino, Fugatti, si dimetta: il suo egoismo territoriale è vergognoso”.

Da qui la contromossa del Movimento 24 Agosto:

“Boicottiamo le mele del trentino finché non si dimette”.

Da cosa nasce l’invito del governatore della Provincia Autonoma di Trento ai turisti di andare via? Con molta probabilità, da quello che sta succedendo in queste ore in Trentino, dove ieri, nell’arco di 24 ore, sono stati registrati 151 nuovi casi di Coronavirus, con circa 600 persone positive.

Così i turisti che fino a pochi giorni fa venivano invitati a passare le vacanze in Trentino, adesso non sono più graditi. La spiegazione, molto ‘cruda’, è la seguente:

“Se la situazione sanitaria si aggraverà – ha detto nei giorni scorsi il presidente della Provincia Autonoma di Trento Fugatti – noi daremo risposte solo a chi rispetta le regole. A livello nazionale le norme sono diverse, ma il messaggio che vogliamo dare è che il Trentino sarà responsabile con chi è responsabile; il Trentino non potrà esserlo con chi è irresponsabile e si trova sul nostro territorio in modo non legale”.

Ancora:

“Abbiamo ancora persone non trentine che soggiornano in zone turistiche e molti nelle seconde case… chi è arrivato in Trentino dopo il secondo dpcm è qui in forma irregolare. Alle persone nelle seconde case e quindi in villeggiatura chiediamo loro di rientrare a casa loro perché sono qui in forma di irregolarità”.

Per completezza d’informazione va detto che l’Ordine dei Medici del Trentino ha contestato la tesi leghista. E l’ha fatto con queste parole:

“I doveri del medico sono la tutela della vita, della salute psico-fisica, il trattamento del dolore e il sollievo della sofferenza, nel rispetto della libertà e della dignità della persona, senza discriminazione alcuna, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera”.

Ciò posto, non possiamo non notare l’atteggiamento molto diverso tenuto a Palermo quando, ad inizio di epidemia, una comitiva di turisti bergamaschi con una donna colpita da Coronavirus è stata sistemata in un hotel cittadino, con i palermitani che, per tenere su il morale a queste persone, portava loro cannoli e arancine.

C’è poco da fare: tra noi meridionali e i leghisti del Nord Italia c’è una differenza antropologica…

 

 

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