A questa conclusione è arrivato, dopo uno studio epidemiologico che si è concluso lo scorso 9 marzo, l’Istituto Superiore di Sanità. Insomma, il Covid-19 circolava già da tempo in Italia. Da dov’è arrivato?
Coronavirus in Italia: la Cina non c’entra proprio niente! Non è una tesi ‘politica’, ma il risultato di uno studio epidemiologico effettuato nelle scorse settimane dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). La notizia la leggiamo su Ambiente Bio.
Tutti pensavamo che questo virus fosse arrivato dalla Cina, visto i danni che ha provocato da quelle parti, in anticipo sul resto del mondo (ormai, infatti, si parla di pandemia). In realtà, questo Paese – peraltro l’unico che sta aiutando l’Italia, a differenza dell’Unione europea dell’euro che dell’Italia se ne sta fregando e che, adesso, vorrebbe pure togliere i fondi europei del Sud per darli al Nord del nostro Paese) – non ha nulla a che spartire con l’infezione che circola in Italia.
“I tre malati – leggiamo su Ambiente Bio – due turisti e un italiano rientrato da Wuhan, che si sono infettati in quel Paese sono stati immediatamente isolati e non hanno trasmesso a nessuno la malattia. Nello studio epidemiologico dell’ISS c’è un’ulteriore conferma del fatto che il Covid-19 circolava già da tempo in Italia quando è esploso il problema a Codogno e che i positivi erano malati già di seconda o terza generazione”.
Resta da capire, a questo punto, da dov’è arrivata l’infezione. Certo, in Lombardia e in Veneto, dove la pressione del mondo economico è forte e dove non è facile convincere gli imprenditori a bloccare le attività, anche in presenza di problemi sanitari, c’è stata una sottovalutazione.
Noi non siamo né lombardi, né veneti, ma siccome siamo curiosi ci chiediamo e chiediamo: se questo benedetto Coronavirus si insediato in Lombardia e, in parte, anche in Veneto, da dov’è arrivato? E’ un caso che abbia colpito le due Regioni economicamente più importanti d’Italia? Attenzione: le nostre non sono considerazioni ‘complottiste’: sono solo domande che poniamo in attesa che la scienza per la parte scientifica (ed eventualmente la politica per un’eventuale spiegazione politica) diano una risposta, possibilmente credibile: quindi razionale e scientifica.
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Foto tratta da Ministero della Salute