Sul Titanic

La crisi economica avanza e la BCE ha finito le cartucce. A parte il MES…

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Ci saranno problemi per tutta l’Eurozona e, soprattutto, per l’Italia. Volete vedere che, adesso, qualcuno tirerà fuori gli ‘aiuti’ del MES, in cambio di  di privatizzazioni, tagli alla spesa e riforme strutturali?  

di Luca Pinasco

La BCE (Banca centrale Europea) ha finito le cartucce. Lo statuto, nei limitatissimi poteri d’intervento che concede, è stato spremuto fino all’osso: il tasso ufficiale di riferimento è zero, il tasso di deposito è negativo e le operazioni di mercato aperto del quantitative easing hanno perso completamente la loro efficacia, semmai ne avessero avuta una.

All’impossibilità di fare politiche monetarie si aggiunge quella di fare politiche fiscali: le famose quanto ridicole trattative di Conte e Gentiloni per allentare il Patto di Stabilità sono state stroncate sul nascere da Bruxelles.

Dunque per la fase recessiva del ciclo verso cui ci avviamo rimangono poche soluzioni di politica economica:

1) modificare lo statuto BCE dando possibilità di fare rifinanziamento al Tesoro come le altre banche centrali, anche attraverso eurobond;

2) modificare radicalmente il Patto di Stabilità;

3) chiedere in prestito i nostri soldi al MES in cambio di privatizzazioni, tagli alla spesa e riforme strutturali, che ovviamente non faranno altro che aggravare la recessione.

Vi lascio immaginare quale sarà il metodo prescelto.

In questo quadro si inserisce il Coronavirus, il crollo che sta realizzando Piazza Affari e le pessime aspettative delle imprese sulla domanda di beni turistici e di beni da esportazione.

I colpevoli? Mettete la tv su La7 o leggete i titoli dei principali giornali in edicola e avrete una chiara risposta.

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