In linea d’aria i due ospedali sono piuttosto vicini. Un’ambulanza percorrerebbe il tragitto in circa 5 minuti. Invece di spendere una barca di soldi per un nuovo ospedale, ‘cementificando’ quattro ettari di verde, si potrebbero mettere in sinergia due ospedali storici di Palermo
Da qualche settimana di discute con grande entusiasmo del progetto per il nuovo ospedale di Palermo, opera che dovrebbe costare quasi 300 milioni di euro (questa è la cifra iniziale, perché in Sicilia, in generale, i costi raddoppiano o triplicano: e gli esempi sono tantissimi).
Il nuovo ospedale dovrebbe sorgere in un’area oggi ancora verde di circa quattro ettari, accanto all’ospedale ‘Cervello’.
Per la cronaca, gli ospedali ‘Villa Sofia’ e ‘Cervello’ di Palermo sono stato accorpati in un’unica azienda ospedaliera.
Noi proviamo a lanciare una proposta.
Perché invece di andare a spendere una montagna di soldi per andare a ‘cementificare’ un’area verde di quattro ettari, non si mettono in collegamento, con una galleria sotterranea, gli ospedali ‘Cervello’ e Villa Sofia’?
In linea d’aria, la distanza tra i due ospedali è piuttosto breve: una volta realizzata la galleria sotterranea, un’ambulanza percorrerebbe il tragitto in cinque minuti circa.
I due ospedali – che, come già ricordato, sono già un’unica Azienda ospedaliera – avrebbero la possibilità di realizzare le sinergie, senza bisogno di consumare altro terreno per realizzare un nuovo ospedale.
Si guadagnerebbe un sacco di tempo e il denaro pubblico risparmiato potrebbe essere utilizzato per realizzare altro.
Sappiamo tutti che per realizzare un nuovo ospedale passano anni, mentre il collegamento tra i due ospedali con una galleria sotterranea si potrebbe realizzare in tempi brevissimi.
Il nostro augurio è che la logica dei grandi appalti che non portano a nulla per i cittadini (e portano montagne di soldi a chi gestisce tali lavori che non finiscono mai: opere pubbliche incomplete che sono oggi la regola di Palermo) venga messa da parte.
Foto tratta da Medical Excellence Tv