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Con la difesa dei vitalizi dell’Ars Gianfranco Miccichè getta discredito sulla Sicilia/ MATTINALE 435

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In Sicilia ci sono problemi seri. E la politica siciliana si deve occupare dei problemi seri, non di tutelare i vitalizi degli ex parlamentari dell’Ars, o dei vitalizi dei futuri ex parlamentari di Sala d’Ercole. I vitalizi vanno ridotti. Il presidente del Parlamento siciliano se ne faccia una ragione. L’Ars non può dare di sé una pessima immagine in tutto il Paese!   

La storia dei vitalizi degli ex parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana che non debbono essere ridotti sta facendo ridere tutta l’Italia. E l’atteggiamento indisponente del presidente del Parlamento della nostra Isola, Gianfranco Miccichè, sta gettando discredito sulla Sicilia.

Ieri sera abbiamo sottolineato le grandi difficoltà finanziarie della Regione siciliana. Problemi seri, che rischiano non soltanto di culminare nel commissariamento della Regione, ma di creare problemi molto seri a intere categorie sociali della Sicilia.

Ebbene, cosa fa Miccichè di fronte a questo problema? Difende a spada tratta i vitalizi degli ex parlamentari dell’Ars!

Nemmeno a noi piace l’atteggiamento dei grillini che, avendo fallito su tutta la linea – sia come governanti, sia come parlamentari – resistono ed esistono ancora solo grazie a certe forme di demagogia spicciola. E appunto per questo è sbagliatissimo dargli ‘spago’ come fa il presidente Miccichè.

Sappiamo benissimo che, nel difendere i vitalizi degli ex parlamentari di Sala d’Ercole, Miccichè non è solo: con lui c’è un bel numero di parlamentari attualmente in carica, quasi tutti in uscita (e quindi – come Miccichè, anche lui in uscita – interessati a difendere verghianamente la propria “roba”) e tanti ex parlamentari.

Ma Miccichè, gli attuali parlamentari ‘verghiani’ come lui e gli ex parlamentari debbono capire che ormai il messaggio è passato: e che i vitalizi debbono essere ridotti.

La soluzione c’è e Miccichè la conosce benissimo: basterebbe creare un tetto che non dovrà essere superato da nessun ex parlamentare.

Il tetto potrebbe essere di 3 mila euro al mese. 

Tutti gli ex parlamentari dell’Ars che fino ad oggi hanno portato a casa un vitalizio superiore a 3 mila euro mensili dovranno adeguarsi a 3 mila euro. Punto.

Gli ex parlamentari dell’Ars che hanno vitalizi inferiori a 3 mila euro – dei quali si preoccupa tanto il presidente Miccichè – non subiranno una decurtazione del proprio vitalizio.

Però il presidente Miccichè, i parlamentari attualmente in carica e gli ex parlamentari che sostengono la sua azione di errata difesa di privilegi dovrebbero evitare di fare i furbi: e, soprattutto, dovrebbero evitare di difendere i propri privilegi facendosi scudo con i vitalizi di ex parlamentari che non arrivano a 2 mila euro al mese. 

Tutti sappiamo benissimo che ci sono ex parlamentari dell’Ars che, ogni mese si portano a casa 7-8 mila euro; e sappiamo benissimo che ci sono parlamentari attualmente in carica che vorrebbero ‘sistemarsi’ per il resto della vita con somme simili.

Sappiano, questi signori, che la cosa non è più fattibile. Se ne facciano una ragione.

Anche l’ultima trovata di queste ore di Miccichè, ovvero abolire del tutto i vitalizi – demagogia peggiore della demagogia dei grillini – lascia il tempo che trova.

Basta con queste ‘sbrasate’, presidente Miccichè. Lo capisce o no che, così facendo, getta discredito su tutta la politica siciliana? Poi che fa, scappa quando arrivano i cronisti di questo o quel programma televisivo?

A noi non piace Giletti: ma, così facendo, si dà a Giletti la possibilità di parlare, non certamente bene, della Sicilia e della sua classe politica che si autotutela con la protezione dei propri vitalizi.

Chi non riesce a vivere con 4 mila euro al mese, come disse una volta uno di questi ‘scienziati’ della vecchia politica siciliana, provi a riuscirci. Sennò si arrangi: ai siciliani di certi parassiti non gliene può fregare di meno!

Foto tratta da Palermo Today 

 

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