J'Accuse

Giovanni Brusca. Odore di libertà rimandato

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Quando ho scritto questo post ancora la Cassazione non aveva deciso di rigettare la richiesta di Brusca. Quindi, egli dovrebbe rimarne recluso per altri due anni

di Pippo Giordano

So bene che esistono leggi che regolano la materia e purtuttavia bisognerebbe che alcune volte le leggi dovrebbero tener conto della storia criminale della persona. L’applicazione della legge dovrebbe tener conto del subito danno, oltre che dai familiari delle vittime, anche dalla collettività e dallo Stato. Efferati delitti, consumati con ferocia, dovrebbero essere esclusi da leggi premiali.

Il personaggio di cui dirò, mi fece perdere notti e giorni in complesse attività d’indagine sul suo conto, e quindi mi consente di esprimere un giudizio negativo per ogni forma di “sconto” di pena in suo favore.

U Verru (il maiale) Brusca Giovanni non meriterebbe nemmeno udienza da parte dello Stato. Colui che ideò il sequestro e ordinò l’uccisione di un bambino facendolo poi sciogliere nell’acido, meriterebbe una pena esemplare da espiare interamente.

Quando diede l’ordine di eliminare il ragazzo, avrebbe telefonato ai carcerieri dicendo: “AMMAZZATI U CANUZZI” (uccidete il cagnolino). E Brusca medesimo fu quello che pigiò il telecomando nella strage di Capaci.

Lo stesso Brusca dovrebbe rimanere in carcere a vita. Ma poiché l’Italia dimentica tutto e segnatamente Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, compreso il piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell’acido, va da sé che a U Verru sarà concessa la libertà anticipata. E tutti vissero felici e contenti.

La strage di Capaci? Soltanto un sogno fantasioso, nulla più!

Foto tratta da Il Post

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