Sul Titanic

Il Sud e la Sicilia si ribellano con intelligenza al Nord: era ora!

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Paradossalmente, la richiesta di Autonomia differenziata avanzata da tre Regioni del Nord (Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna) ha sollevato il coperchio di una pentola in ebollizione. L’ennesimo tentativo egoistico del Nord di scippare altre risorse al Sud sta provocando tra gli abitanti delle Regioni dello stesso Sud una rivolta pacata ma ferma. Andiamo avanti così! 

di Adriana Vitale

Paradossalmente la richiesta dell’Autonomia differenziata da parte di tre Regioni del Nord Italia ha sollevato il coperchio di una pentola in ebollizione. Focolai sicilianisti che urlano a gran voce l’applicazione dello Statuto di cui gode la Sicilia, ma mai applicato se non nei beceri privilegi di una classe politica a tratti ascara, più spesso ingorda e incapace di utilizzare uno strumento che, di suo, potrebbe far volare una terra sottomessa, assistita e povera. Dove la quieta sopravvivenza è stato il regalo di chi, da anni, scippa risorse, possibilità di sviluppo, intelligenze, laboriosità, inventiva. Di chi, gettando un osso al cane, ha tenuto un popolo dentro un pugno, spegnendo per anni e anni la voglia di scommettere e creare ricchezza. Un fazzoletto di terra benedetto da Dio e maledetto dagli uomini.

Movimenti organizzati sul territorio che spingono su un percorso di orgoglio e di riscatto, purtroppo frammentato: se solo avessero la capacità di sintesi e confluire su un unico movimento, si potrebbe iniziare a raccontare un altro film.

Aver posto il tema è il primo passo importante per andare avanti, per dire: “Da qui non si torna più indietro”. Tema attuale del quale si discute nelle varie trasmissioni sulle reti nazionali. Un vento inarrestabile di un popolo che alza la testa.

Si avverte nell’aria la voglia di riscatto del popolo meridionale fin troppo sottomesso, non solo economicamente, soprattutto psicologicamente.

Dove le eccellenze, su cui i padri investono, scappano come se il detto: “Cu nesci arrinesci” fosse il vessillo ispiratore.

Dove la rassegnazione è stato il modo di concepire l’esistenza, che uccide speranze e sogni.

Dove si continua a credere alla fatalità alternata con la tipica provvidenza manzoniana che accetta il destino con il capo chino e servile, senza comprendere che il riscatto passa dalle intelligenze, dalle battaglie, dell’orgoglio.

Focolai importanti, adesso paradossalmente risvegliati da chi da secoli ha sottomesso una terra convincendo i siciliani e, in generale, i meridionali di essere esattamente come gli stereotopici, luoghi comuni e i pregiudizi finora narrati e sui quali un Vittorio Feltri qualsiasi, avendo compreso che stanno perdendo terreno, insiste nella quotidiana manfrina che, però, finalmente, sta producendo l’effetto contrario: l’orgoglio di un popolo che si alza con dignità e urla a gran voce: basta, riprendiamoci il nostro.

Alzati Sicilia e corri! E corri insieme a tutto il Sud Italia che finalmente comincia a ribellarsi con intelligenza!

Foto tratta da wox.it

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