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POLITICANDO/ 5 giornate di sciopero dei poligrafici del Giornale di Sicilia

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Due anni fa la nuova proprietà del ‘Giornale di Sicilia’ si era impegnata a difendere i posti di lavoro. “Dall’indomani, però, la mattanza è iniziata: contratti di solidarietà difensiva con quote del 50% con conseguente riduzione dello stipendio, che hanno costretto i lavoratori ad affrontare carichi di lavoro spesso insostenibili. E oggi pure ulteriori strette per potere andare in ferie”. La nostra solidarietà ai lavoratori del ‘Giornale di Sicilia’

di Carmelo Raffa

I poligrafici del Giornale di Sicilia hanno indetto 5 giornate di sciopero a partire da oggi.

“La protesta nasce da un’ennesima mortificazione subita dai lavoratori che qualche giorno fa hanno ricevuto dall’azienda un documento in cui vengono dichiarati quasi tutti in esubero (34 su 43) – si legge in una nota della Rsu -. Due anni fa la maggioranza delle azioni del Giornale di Sicilia è stata acquistata dalla S.E.S. Società Editrice della Gazzetta del Sud. Il nuovo gruppo si è presentato ai poligrafici come un salvatore, promettendo che nessuna mattanza sarebbe stata compiuta e che avrebbe fatto il possibile per accompagnare tutti alla pensione prima di realizzare una sinergia totale fra i due quotidiani. Dall’indomani, però, la mattanza è iniziata: contratti di solidarietà difensiva con quote del 50% con conseguente riduzione dello stipendio, che hanno costretto i lavoratori ad affrontare carichi di lavoro spesso insostenibili. E oggi pure ulteriori strette per potere andare in ferie: si riducono le presenze giornaliere, ergo aumento dei carichi di lavoro”.

“Ma la cosa più dura da accettare – prosegue la nota – è che il gruppo ha stabilito, da quello che si evince dal documento, che dei poligrafici che lavorano per il Giornale di Sicilia (non per un giornale parrocchiale) da una trentina d’anni, non sono abbastanza bravi e il loro lavoro sarà svolto in esclusiva dai poligrafici della Gazzetta del Sud“.

Cosa c’è da aggiungere al riguardo?

I poligrafici e i giornalisti del Giornale di Sicilia sono dei bravi e valenti lavoratori che, giorno dopo giorno, hanno dimostrato di fare col cuore e con amore la propria attività, in alcuni casi correndo anche rischi personali e per la propria famiglia per ciò che scrivono.

Ed ora viene fuori che chi aveva promesso “a Voi ci penso io e state tranquilli” sta dimostrando nei fatti di operare per i suoi meri interessi e a danno di madri e padri di famiglia.

Auspichiamo che la proprietà del Giornale di Sicilia si ravveda e, con la mano sulla propria, coscienza riconsideri provvedimenti infausti che non solo tolgono la tranquillità ai lavoratori, ma anche ai tanti palermitani e siciliani che aspettano quotidianamente di leggere dettagliatamente ciò che avviene in questa triste terra.

Foto tratta da gds.it 

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