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Palermo, Sabrina Figuccia e i “corsi e ricorsi storici” del precariato clientelare, da Orlando ai grillini…

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A quanto pare non siamo i soli a pensare che il Reddito di cittadinanza, così com’è stato congegnato, sta creando i presupposti per una nuova ‘infornata’ di precari. La pensa così anche Sabrina Figuccia, che cita di “corsi e ricorsi storici” di Giambattista Vico. applicandoli a Leoluca Orlando e al Movimento 5 Stelle, per l’occasione insieme

Mentre i parlamentari nazionali e regionali del Movimento 5 Stelle tacciono (e che dovrebbero dire? che non hanno fatto una mazza per l’agricoltura siciliana e, in generale, per l’agricoltura del Sud? che non stanno rendendo pubblica l’acqua? e, adesso, che stanno creando, con il Reddito di cittadinanza, le condizioni per una mega ‘infornata’ di precari nel Mezzogiorno?), registriamo un comunicato stampa dell’unico consigliere comunale di opposizione di Palermo: o meglio, consigliera comunale, visto che si tratta di Sabrina Figuccia, che attacca frontalmente il Reddito di cittadinanza di Palermo in salsa orlandiana:

“E’ proprio vero – dice Sabrina Figuccia – Dio li fa e poi li… accoppia. Anche se, quella appena nata, tra il sindaco Leoluca Orlando e il Movimento Cinque Stelle è davvero una coppia alquanto strana”.

Insomma: c’è un politico che la pensa come noi: e, cioè, che così congegnato, il Reddito di cittadinanza creerà soltanto una nuova ‘infornata’ di precari (QUI IL NOSTRO ARTICOLO DI STAMATTINA).

“Secondo i primi calcoli – dice sempre Sabrina Figuccia – tra Palermo e provincia, sono circa 16 mila coloro che ogni mese ricevono il Reddito di cittadinanza, la misura economica pilastro della vittoria dei grillini nelle elezioni politiche del 2018. Di questi, circa 8000 potrebbero essere i palermitani che mensilmente incassano il bonus. Secondo la legge, in attesa di ricevere le famose tre chiamate al lavoro (campa cavallo…) chi riceve il Reddito deve prestare alcune ore al mese in lavori di pubblica utilità. In pratica, invece di stare comodamente seduti sul divano di casa, si armeranno di attrezzi e scenderanno in strada per pulire aiuole o giardini pubblici, accudire anziani o altro ancora”.

“Ed ecco che, così, entra in ballo Orlando – sottolinea sempre la battagliera consigliera comunale – che, come una manna dal cielo, si ritrova tra le mani migliaia di disoccupati pronti a bussare a Palazzo delle Aquile per entrare in organico al Comune, così come fecero gli ex edili del famoso DL24 e gli Lsu e precari storici. Quindi, prima di creare nuovi sacche di precariato, è auspicabile stabilizzare e dare il tempo pieno a chi è già in organico al Comune”.

Eh già, perché nel conto che abbiamo fatto noi nei nostri articoli – là dove parliamo dei 20 mila dipendenti circa del Comune di Palermo, tra uffici comunali e Aziende che fanno capo allo stesso Comune(le chiamano società collegate) – non ci sono i precari non ancora stabilizzati che fanno comunque parte della storia (clientelare) di Palermo. Ce lo ricorda – e la ringraziamo per avere integrato la nostra ricostruzione – la coraggiosa Sabrina Figuccia. Che così conclude il suo intervento:

“Insomma, aveva proprio ragione il buon Giambattista Vico, secondo il quale la storia ha i suoi cicli e si ripete sempre. Anche questa volta, in attesa di ricevere la chiamata dai ‘navigator’ (sic!), chi incassa il Reddito di cittadinanza, dopo qualche tempo di lavori socialmente utili, crederà di avere tutti i diritti per diventare dipendente comunale. E così la strana alleanza Orlando-Cinque Stelle sarà pienamente compiuta”.

 

 

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