J'Accuse

Formazione professionale e Sportelli multifunzionali: quante chiacchiere da Roma!

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E quante chiacchiere anche da Palermo! Un anno fa, o giù di lì, i lavoratori disoccupati della Formazione professionale e degli ex Sportelli Multifunzionali della Sicilia hanno iniziato a dialogare con l’attuale Governo nazionale. A che punto è la trattativa? La speranza è che non si trasformi, anche in questo caso, nel tema della vita come attesa…  

di Adriana Vitale

Siamo quasi al primo compleanno di quel viaggio romano carico di speranze. Abbiamo chiesto un tavolo di crisi: “Anche una scopa in mano” purché si togliessero dal bisogno decine di centinaia di famiglie, pur di riprendere la propria dignità lavorativa. Un tavolo di crisi derubricato a tavolo di confronto, ma non di meno siamo tornati con una nuova speranza nel cuore: finalmente un ministro ci aveva ascoltati e non solo, aveva promesso attenzione, confronto e soluzione. Speranza ancora di più riaccesa da uno scambio epistolare tra le due massime cariche istituzionali, uno nazionale e uno regionale. Incontro mai avvenuto direttamente, seppur dato per scontato, chissà chi l’ha impedito?

Dopo questo intenso scambio di missive, tutto sembrava essere finito nel dimenticatoio e solo grazie alla caparbietà di chi non si è mai arreso, chi per strada, chi attraverso una fitta rete di contatti, finalmente a gennaio, quindi a distanza di sei mesi, si avvia un ragionamento istituzionale, ma sempre condito da un lato: il problema è regionale, dall’altro: deve risolvere Roma, in un continuo balletto nauseante di scarica barile. Ma si sa, i figli di un Dio minore, quelli considerati contaminati, non sia mai che possono ricevere le medesime attenzioni di altre categorie di lavoratori su cui si sbattono tutti il petto e i media nazionali denunciano disagi sociali da scongiurare.

In un modo o nell’altro, a forza di spingere, siamo a quello che dovrebbe essere il tavolo conclusivo, come avrebbe dovuto essere il precedente e il precedente ancora. Stesse speranze, identiche delusioni e medesime risultati.

Andiamo al dunque. Da Roma aspettano i report, da Palermo al posto di mandare report sulle possibili proposte risolutive, mandano altri dati da incrociare. Da Palermo chiedono misure per il prepensionamento, da Roma lo vogliono per iscritto. Il fondo di garanzia che permetterebbe di respirare? Da Palermo dicono che dipende da Roma, da Roma aspettano Palermo. Il report? Si sarà perso nelle lungaggini burocratiche di chi se ne strafotte se la gente muore, siamo solo mosche fastidiose da schiacciare o il tutto è rallentato a causa della manina longa di chi si presenta a tavula cunsata pi scunsarla e ricunsarla a loro piacere con il sempre verde aiuto di chi li asservisce per asservirsi?

Più di qualcuno, ultimamente, si dimena sfacciatamente. Nel frattempo passano i giorni, che si trasformano in settimane, che si trasformano in mesi, che si trasformano in anni.

Però a breve spegneremo la prima candelina romana e la sesta regionale.
Ad maiora! Augurio nel mentre i lavoratori crepano contenti e gabbati!

In fondo siamo arrivati a Palazzo Chigi, cosa vogliamo di più?

Foto tratta da il messaggero avventista

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