J'Accuse

La Lega affossa la tonnara di Favignana. E’ un attacco sconsiderato a tutta la Sicilia

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Quello che sta succedendo è assurdo. Dopo che la Regione siciliana e l’azienda Castiglione di Trapani hanno lavorato e speso un sacco di soldi per far ripartire la tonnara di Favignana e dopo che la stessa tonnara è già in mare e sta catturando i tonni, arriva l’ordine che la tonnara siciliana non potrà pescare più di 14 tonnellate di tonni! Un atto senza senso da parte di un sottosegretario leghista…   

Assurdo. Quello che sta succedendo nella tonnara fissa di Favignana è assurdo. La Regione siciliana e l’azienda Castiglione hanno speso un sacco di soldi per rimettere in piedi una storica tonnara fissa e il Governo nazionale che fa? Dopo che la tonnara è stata piazzata in mare gli assegna una quota di pesca del tonno ridicola: 14 tonnellate! Non c’è bisogno di essere grandi esperti per capire che chi ha tirato fuori questo numero o non capisce nulla di questo settore o… l’ha fatto apposta!

La tonnara messa in mare a Favignana – con costi non indifferenti: circa 800 mila euro – dovrebbe catturare ‘solo’ 14 tonnellate di Tonno Rosso del Mediterraneo. I ‘tonnarioti’ hanno forse la bacchetta magica? Diranno ai tonni:

“Tu puoi entrare e tu no”?

Come si può ragionare e agire così?

Ma il Governo nazionale – e in particolare il sottosegretario presso il Ministero delle Politiche agricole, il leghista Franco Manzato, con delega alla Pesca – si rende conto di quello che ha fatto?

Alla tonnara fissa di Carloforte, in Sardegna, ha assegnato – giustamente, diciamo noi – 188,24 tonnellate di tonni da pescare;

alla tonnara fissa di Portoscuso, sempre in Sardegna, ha assegnato – giustamente diciamo sempre noi – 130,11 tonnellate di tonni da pescare.

E alla tonnara fissa di Favignana, che quest’anno, dopo una chiusura durata anni e dopo le notevoli spese affrontate dalla Regione siciliana e dall’azienda Castiglione di Trapani (si dice che questa azienda, che opera nella lavorazione del Tonno Rosso del Mediterraneo, abbia speso oltre un milione di euro), assegna – lo ribadiamo – 14 tonnellate di tonni da pescare. Cioè nulla!

E’, lo ribadiamo, un’assurdità: la tonnara è già a mare: se catturerà più di 14 tonnellate di Tonno Rosso del Mediterraneo verrà multata? La Regione siciliana che multa se stessa? O ci multerà il governo nazionale a trazione leghista?

Veramente non abbiamo più parole. Agricoltura e pesca della Sicilia sono nel mirino: vogliono distruggere questi due settori economici.

Nella passata legislatura il Governo nazionale toglie al Sud la varietà di grano duro Senatore Cappelli per darla a un gruppo privato che ne ha fatto un business.

Non c’è verso di far risalire il prezzo del grano duro del Sud – e quindi anche siciliano – bloccato a 18 euro al quintale. Con il Ministro leghista delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, che prende tempo.

La Sicilia è letteralmente invasa da prodotti agricoli che arrivano da mezzo mondo a prezzi stracciati: cosa, questa, che sta ammazzando l’agricoltura siciliana.

L’Unione Europea ha elaborato una serie di Regolamenti sulla pesca che colpiscono i pescatori italiani – e quindi anche quelli siciliani – vietando questo o quell’attrezzo da pesca. Dimenticando, però, che tali attrezzi da pesca vengono utilizzati da marinerie di Paesi che non fanno parte della UE e che si affacciano nel Mediterraneo.

Risultato: i pescatori italiani non possono utilizzare certi attrezzi da pesca, però l’Italia importa il pesce anche da quei Paesi che utilizzano, nel Mediterraneo, gli attrezzi da pesca vietati ai pescatori italiani…

Ora, per chiudere il cerchio, è arrivato questo attacco senza logica alla tonnara di Favignana: che oltre ad essere un attacco all’azienda Castiglione (forse fa troppa qualità?) è anche un attacco alla Regione siciliana: sia perché la Regione ha investito, sia perché viene colpita l’immagine della Sicilia. 

Per non parlare dei risvolti economici pesantissimi: basti pensare agli occupati e alla delusione dei turisti ai quali era stata prospettata la riapertura della tonnara di Favignana.

Ricordiamo che le quote di Tonno Rosso del Mediterraneo assegnate ad ogni Paese dall’ICCAT (Commissione internazionale per la conservazione del Tonno) hanno messo un po’ d’ordine in un settore – quello della pesca del Tonno Rosso del Mediterraneo – che era diventato una giungla.

Forse la gestione delle quote assegnate ad ogni Paese è stata un po’ restrittiva: ma bisogna ammettere che oggi il Tonno Rosso del Mediterraneo non è più una specie a rischio.

Oggi in Italia operano 12 tonnare volanti (pesca con le reti di circuizione) di cui tre siciliane e 30 imbarcazioni che pescano tonni con i Palangari (cioè con gli ami), di cui 26 sono imbarcazioni siciliane.

A queste si aggiungono le tonnare fisse, che fanno parte di un’antica tradizione. Ce ne sono tre in Sardegna (alle citate tonnare fisse di Carloforte e Portoscuso si aggiunge la tonnara di Porto Paglia, che è molto piccola).

Da quest’anno – lo ribadiamo – dopo lavoro, spese e sacrifici è ripartita la tonnara di Favignana. E sta succedendo quello che sta succedendo. Alla tonnara di Favignana andavano assegnate almeno 100 tonnellate di Tonno Rosso da poter pescare. Con 14 tonnellate l’azienda Castiglione e la Regione ci rimetteranno un sacco di soldi.

L’atto compiuto dal sottosegretario leghista non ha senso, se non un’antipatia – tutta leghista – per la Sicilia.

Noi non utilizziamo mai certe parole. Ma questa trovata leghista contro la tonnara di Favignana, scusate la franchezza, è una grande stronzata!

Un atto che farà perdere credibilità alla Lega di Salvini. E che farà riflettere i siciliani che hanno votato questa forza politica alle elezioni europee di domenica scorsa.

Foto tratta da ilgazzettinodisicilia 

Riproduzione riservata
(Questo testo può essere utilizzato citando la fonte e mettendo il link, nel rispetto del nostro lavoro. Grazie) 

A campagna appena iniziata la tonnara di Favignana costretta chiudere
Giovanni Basciano (Agci Agrital Sicilia):

“Gravissimo danno alla azienda Castiglione ed all’intera Sicilia”.

Trapani 31/05/2019 – Dopo anni di lavoro da parte dell’azienda Nino Castiglione, della Regione siciliana, del Comune di Favignana, coadiuvate dalle associazioni di categoria e dalla gran parte della ricerca scientifica ed anche delle associazioni ambientaliste, a Favignana era stata calata la tonnara, sperando in una ripartizione delle quote che rispondesse a criteri di sostenibilità economica.
Invece ieri (e solo ieri) a campagna ormai iniziata ed a spese ormai affrontate, con il D.M 235 sono state ripartite dal Ministero le quote tra le tonnare fisse, riservando a Favignana solo 14,5 tonnellate.
Il danno per l’azienda è enorme, ma lo è ancora di più per il territorio e per l’intera Sicilia. Vengono vanificate in un sol colpo iniziative di promozione già programmate, bandi regionali aperti, comitati tecnici istituiti dalla Regione per collaborare alla crescita di una iniziativa su criteri di sostenibilità.
“Mi aspetto che la Regione difenda il proprio operato di questi anni volto a favorire il ritorno di una tonnara storica in Sicilia, difendendo cosi anche il grande lavoro fatto da quanti si sono impegnati in questa direzione e ridando sicurezze alla più grande azienda siciliana del settore che ha voluto
scommettere sul ritorno di questa attività nell’isola di Favignana”.

Aggiornamento 2:

Giuseppe Milazzo, Forza Italia, europarlamentare appena eletto

Palermo, 31/05/2019: “La qualità e la quantità del Tonno Rosso in Sicilia non possono essere essere intaccate da un decreto ministeriale a trazione leghista, che assegna le quote individuali di cattura tra gli impianti di tonnare fisse, non tenendo conto dell’importanza che riveste per il nostro territorio la Tonnara di Favignana. Nella campagna elettorale appena conclusa ho fortemente trattato dell’argomento quote tonno, perché penso che in Europa si debba tutelare un comparto che, per l’economia isolana, non è marginale. Piuttosto che ridurle, invocando principi di ripartizione equi, occorre incrementarle, attraverso serie azioni a tutela del pescato. Il mio impegno in Europa sarà in questa direzione, affinché non si pensi più alla Sicilia come terra di conquista, bensì come un’Isola da tutelare nelle sue tradizioni, anche e soprattutto per il comparto Pesca, contribuendo a debellare la minaccia delle frodi, che tanti danni arrecano alla salute e alla qualità del nostro tonno rosso”.

Aggiornamento 3:

Ignazio Corrao, europarlamentare del Movimento 5 Stelle

Palermo 31 maggio 2019 – “Chiedo l’intervento immediato del Ministro dell’Agricoltura Centinaio affinché ritiri e modifichi il decreto di assegnazione delle quote tonno. La ripartizione alla Sicilia delle quote tonno da parte del Ministero segue logiche folli ed evidentemente lontane dal buon senso. Fatto sta che non può essere uccisa così la storica tonnara di Favignana. Sono molto dispiaciuto del fatto che i cittadini favignanesi, pur avendo riposto una grande fiducia anche in termini di consenso elettorale verso la Lega del Ministro Centinaio, oggi subiscano un danno proprio ad opera dei rappresentanti politici cui avevano riposto la loro fiducia”.

“L’isola – spiega Corrao – aspettava da tempo il rilancio economico grazie ad un’attività millenaria come la pesca del tonno e l’impegno dell’azienda Castiglione aveva ridato speranza per la riapertura della tonnara dopo anni di stop. Il recente decreto che assegna solo 14 striminzite tonnellate alla tonnara di Favignana è di una gravità inaudita, perché ne decreta la fine immediata, a fronte di una quota precedentemente prevista di 84 tonnellate necessarie per la sostenibilità economico finanziaria”.

“Se non verranno presi provvedimenti immediati, investirò della questione direttamente la Commissione UE per valutare l’eventuale violazione del Regolamento UE che prevede l’assegnazione di quote che garantiscano la sostenibilità economica e finanziaria dell’attività di pesca della tonnara” – conclude l’eurodeputato M5S”.

 

 

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