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Scuola in Italia: ‘scomparse’ 77 sedi di presidenza. Ce l’ha chiesto l’Europa?

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Un comunicato dell’UDIR, un giovane sindacato dei dirigenti scolastici, ci racconta verso dove va la scuola italiana: verso la riduzione delle sedi scolastiche. E’ veramente ‘confortante’ sapere che “sono duemila gli edifici non più riaperti per la loro insicurezza”. Insomma, si chiudono le scuole cadenti, ma non se ne aprono di nuove. Che be futuro che attende la scuola italiana…

“Scompaiono altre 77 sedi di presidenza per il prossimo anno mentre in 3.500 si preparano per gli orali dell’ultimo concorso”.

Eh sì, la scuola italiana, invece di andare avanti, va indietro, come i gamberi. Viene veramente il ‘piacere’ nel leggere quanto scrive l’UDIR, il giovane sindacato autonomo dei dirigenti scolastici del nostro Paese.

“In dodici anni – leggiamo nel comunicato – tagliato il 25% degli organici per via del dimensionamento scolastico che, nonostante abbia visto costante il numero degli alunni durante tutto il periodo, ha chiuso le sedi di dirigenza scolastica lasciando aperti i piccoli Comuni. Le quasi 8mila attuali sedi di presidenza, infatti, insistono soltanto in 3mila di essi. Un plesso su cinque è stato chiuso definitivamente. Sono duemila gli edifici non più riaperti per la loro insicurezza”.

Insomma, se in Italia una scuola è insicura, ebbene, si chiude e non viene sostituita. Forse “ce lo chiede l’Europa?”. Non si capisce.

La rivista specializzata Orizzonte Scuola ha anticipato “i numeri dell’organico dei dirigenti 2019/20” e risulta che “l’organico dei dirigenti per il prossimo anno scolastico dovrebbe attestarsi intorno ai 7.859 posti, di cui 14 dirigenti di lingua slovena e 129 C.P.I.A”.

Dunque, “rispetto allo scorso anno, l’organico presenta 77 posti in meno. Infatti, l’organico passa da 7.936 posti del 2018/19 ai 7.859. Le istituzioni scolastiche sono 8.094, cui aggiungere 364 sottodimensionate che andranno a reggenza”.

Quindi “i posti vacanti, se i numeri saranno confermati, sono 1.200 circa, cui aggiungere circa 1.700 reggenze. Posti per i quali è stato indetto il concorso a dirigente, in fase di svolgimento, che coprirà 2.500 posti, senza considerare la percentuale aggiuntiva del 20%”.

Marcello Pacifico, presidente nazionale UDIR, sottolinea come un plesso su 5 sia stato dismesso; durante gli ultimi mesi il sindacato sta portando avanti una vera e propria battaglia per la sicurezza di istituti, lavoratori della scuola e discenti. Un problema che ha provocato la chiusura di 2mila edifici.

“Inoltre, nel giro di 12 anni – leggiamo sempre nel comunicato – è stato tagliato il 25% degli organici per via del dimensionamento scolastico che, nonostante abbia visto costante il numero degli alunni durante tutto il periodo, ha chiuso le sedi di dirigenza scolastica lasciando aperti i piccoli Comuni. Le quasi 8mila attuali sedi di presidenza, infatti, insistono soltanto in 3mila di essi”.

“Siamo convinti – conclude Pacifico – che la soluzione non stia nella chiusura di sedi di presidenza, ma nella tutela delle scuole e delle persone che le abitano. Auspichiamo invece un incremento delle stesse, anche grazie ai nuovi dirigenti scolastici, alle prese col concorso, che tra pochi mesi entreranno in servizio”.

Noi invece siamo convinti che l’Italia stia continuando a “risparmiare” sulla scuola. Magari “ce lo chiede l’Europa…”.

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