Storia & Controstoria

Schegge di storia 3/ I meridionali per i piemontesi dopo l’unità d’Italia? Da da fucilare o rinchiudere a Fenestrelle

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Al fine di contribuire alla diffusione di certi fatti e circostanze documentate, continuiamo la pubblicazione di alcuni stralci di accadimenti e testimonianze che certamente non possono andare soggette a dubbi, perplessità o interpretazioni di sorta. Stralci che appunto abbiamo voluto chiamare “Schegge di Storia”

di Giovanni Maduli
componente della Confederazione Siculo-Napolitana e vice presidente del Parlamento delle Due Sicilie-Parlamento del Sud®, Associazione culturale

“Il sedicente “democratico” Regno d’Italia iniziò una politica di spoliazione delle risorse nelle zone conquistate, opprimendo le culture locali e soffocando nel sangue le rivolte popolari che nel Meridione assunsero alle dimensioni di guerra civile… secondo il ministro della guerra di Torino, 10.000 napoletani sono stati fucilati o sono caduti nelle file del brigantaggio; più di 80.000 gemono nelle segrete dei liberatori; 17.000 sono emigrati a Roma, 30.000 nel resto d’Europa, la quasi totalità dei soldati hanno rifiutato d’arruolarsi… ecco 250.000 voci che protestano dalla prigione, dall’esilio, dalla tomba… Cosa rispondono gli organi del Piemontesismo a queste cifre? Essi non rispondono affatto”.

Oscar De Poli, giornalista, in un articolo pubblicato sul giornale “De Naples a Palerme” 1863 – 1864

“… Si arrestano da Cialdini soldati napoletani in grande quantità, si stipano ne’ bastimenti peggio che non si farebbe degli animali, e poi si mandano in Genova. Trovandomi testè in quella città ho dovuto assistere ad uno di que’ spettacoli che lacerano l’anima. Ho visto giungere bastimenti carichi di quegli infelici, laceri, affamati, piangenti; e sbarcati vennero distesi sulla pubblica strada come cosa da mercato. Alcune centinaia ne furono mandati e chiusi nelle carceri di Fenestrelle: un ottomila di questi antichi soldati Napoletani vennero concentrati nel campo di S. Maurizio”.

Da un articolo di Civiltà Cattolica
(Vedasi anche al seguente link, dal sito ufficiale della Regione Siciliana: http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_150ANNI/PIR_150ANNISITO/PIR_Schede/PIR_Vinti/PIR_PrigionieriBorbonici )

 

“Perfino Lord Lennox, al parlamento inglese dichiarò: ‘Non c’è storia più iniqua di quella dei Piemontesi nell’occupazione dell’Italia meridionale… si era promesso prosperità e pace con l’unità, invece ebbero le prigioni ripiene, la nazionalità schiacciata… carcerazioni; 130 mila baionette piemontesi formano la suprema legge di salute pubblica; le arbitrarie deportazioni; ossia i domicili coatti’”.

Tommaso Romano, “Sicilia 1860 – 1870 Una storia da riscrivere”, ISSPE Edizioni, pag. 189.

 

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