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L’incendio di Notre-Dame: la tesi degli ‘attentati’ serve a coprire le responsabilità della UE e del suo rigore economico

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Non si può escludere che dietro l’incendio di Notre-Dame ci possa essere un attentato. Ma è un’ipotesi. Per ora, di vero, c’è che due anni fa la Chiesa cattolica francese aveva lanciato una sottoscrizione perché, già allora, senza bisogno del fuoco, la cattedrale di Notre-Dame cadeva a pezzi. Motivo: la Francia non aveva i soldi per la manutenzione. Le responsabilità dell’Unione europea dell’euro e del suo criminale rigore economico  

In queste ore si moltiplicano le tesi su un possibile attentato che sarebbe alla base dell’incendio della cattedrale di Notre-Dame, a Parigi. Mai come in questo momento i desideri dei ‘banditi’ che governano la ‘presunta’ Unione Europea dell’euro sono in linea con le tesi dei cosiddetti ‘complottisti’. Scaricare le responsabilità di quanto è avvenuto nella capitale della Francia su terroristi di ogni genere e specie è, in questo momento, una comodità, perché in questo modo non viene fuori una verità che non è affatto ‘complottista’, ma è nelle cose: la follia del rigore economico dell’Unione Europea che sta erodendo, dal di dentro, gli Stati che ne fanno parte.

Indubbiamente, con il rigore economico c’è chi si sta guadagnando una barca di soldi. E’ sotto gli occhi di tutti che, con l’avvento dell’Europa dell’euro, i ricchi sono diventati più ricchi e i poveri sono diventati più poveri.

Così com’è sotto gli occhi di tutti che i diritti sociali – con riferimento soprattutto ai ceti medi e bassi – sono stati conculcati. Basti pensare – per citare l’esempio italiano – al Jobs Act voluto dal PD di Renzi, che ha cercato di far ‘ingoiare’ ai lavoratori italiani non soltanto il citato Jobs Act, ma anche folli ‘riforme costituzionali’, dando in cambio diritti civili. Un baratto grottesco, degno in tutto e per tutto del PD, che gli italiani, per fortuna hanno respinto al mittente ‘bocciando’ Renzi e il PD nel referendum del dicembre 2016.

Detto questo, noi non sappiamo se dietro l’incendio che ha ridotto in cenere la cattedrale di Notre-Dame ci siano attentatori, o se si tratta, molto più semplicemente, di incuria.

Una notizia, però, è nota: già circa due anni fa, in Francia, non c’erano soldi per la manutenzione della cattedrale di Notre-Dame, tanto che la Chiesa cattolica francese aveva lanciato una sottoscrizione per raccogliere 100 milioni di euro. Questa notizia sull’abbandono della cattedrale di Notre-Dame per mancanza di soldi la trovate con una semplice ricerca sulla rete (QUI C’E’ UN ARTICOLO, MA NE TROVATE – CERCANDOLI – ALTRI).

Ribadiamo: non escludiamo nulla su quanto avvenuto nelle scorse ore a Parigi. Ma un fatto oggettivo è sotto gli occhi di tutti: a causa della folle gestione dell’Unione Europea dell’euro imperniata sul rigore economico mezza Europa e forse più sta sprofondando.

Non cadono a pezzi solo le strade: cadono a pezzi anche i monumenti. Abbiamo ‘salutato’ la cattedrale di Notre-Dame a Parigi, ma ci sono tanti, tantissimi altri monumenti di mezza Europa e forse più che rischiano di fare la stessa fine, a prescindere da veri o fantomatici ‘terroristi’, perché non ci sono i soldi per la manutenzione.

Nell’attuale Unione europea dell’euro il vero ‘terrorista’ è il rigore economico, è il viscerale antikeynesismo che – attenzione – non è frutto della miopia di chi governa la UE. Perché con questo sistema – lo ribadiamo – c’è chi sta guadagnando un sacco di soldi.

Grazie al CETA – il trattato commerciale tra UE e Canada – le multinazionali che oggi dettano legge in Europa si stanno facendo i ‘bagni’ fornendo al Canada prodotti industriali e servizi, facendo arrivare in Europa prodotti agricoli freschi e trasformati che stanno distruggendo le agricolture di alcuni Paesi europei, Italia in testa (Sud Italia soprattutto).

Dietro tutto questo c’è un disegno politico preciso: dopo aver tolto ai Paesi della UE la sovranità monetaria e la sovranità politico, stanno lavorando per eliminare anche la sovranità alimentare. Così facendo alcuni Paesi dipenderanno dall’estero anche per l’alimentazione, diventando colonie a tutti gli effetti.

Da sempre, nella storia dell’uomo, la sovranità alimentare è stata alla base della libertà e dell’indipendenza: senza sovranità alimentare non c’è indipendenza e non c’è libertà.

L’Unione Europea del rigore economico – che ci ha già privato della sovranità monetaria e della sovranità politica (non dimenticate che al Governo italiano, espressione di un Parlamento liberamente eletto, è stato impedito di nominare il Ministro dell’Economia: lo ha nominato l’Unione Europea!) – non si sta ‘mangiando’ soltanto la nostra economia e la nostra libertà: sta portando alla rovina anche le testimonianze culturali del passato, com’è accaduto a Parigi.

L’incendio che ha distrutto la cattedrale di Notre-Dame ci deve fare riflettere. Certo, dobbiamo riflettere anche sull’ipotesi di un attentato. Ma se l’attentato è un’ipotesi, la raccolta di fondi avviata due anni fa dalla Chiesa cattolica francese è una realtà.

E cosa ci dice la realtà? Che alle elezioni europee di maggio non dobbiamo votare per i partiti che difendono l’attuale Unione Europea dell’euro che sta distruggendo l’Europa.

Il fuoco di Notre-Dame dimostra che gli inglesi hanno fatto benissimo a lasciare il lager economico dell’Unione Europea, al di là delle ‘verità’ che ci raccontano in televisione e nei giornali ‘europeisti’.

Ne approfittiamo per sottolineare che sul voto alle elezioni europee non siamo d’accordo con alcuni amici sicilianisti. Non andare a votare – come sostengono di voler fare alcuni di loro – è sempre un errore: ma, nel caso delle elezioni europee di maggio, è un errore doppio, perché andiamo a dare forza ai fautori dell’attuale Europa dell’euro.

Invece bisogna andare a votare, sostenendo i partiti che si oppongono all’attuale gestione dell’Unione Europea.

Ultima notazione: a Parigi stanno già raccogliendo i soldi per ricostruire la cattedrale. Soldi privati, perché lo Stato francese è in ‘bolletta’. Così si assiste al paradosso: coloro i quali si sono arricchiti grazie alle politiche economiche del rigore volute dall’Unione Europea adesso contribuiscono alla ricostruzione di Notre-Dame, magari con contributi deducibili, come si legge in un acuto articolo dell’ANTIDIPLOMATICO (QUI L’ARTICOLO).

P.s.

Ah, dimenticavamo: guardate che la Lega di Salvini non è più contro l’Unione europea dell’euro, tant’è vero che, adesso, è favorevole al CETA (COME VI ABBIAMO RACCONTATO QUI). Avete un motivo in più per non votare Salvini e la sua banda.

Foto tratta da leggo.it 

QUI DI SEGUITO UN ARTICOLO DEL 2017:

Parigi. Archi e gargoyle di Notre Dame vanno in pezzi: arcivescovo avvia crowdfunding

 

 

 

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