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Rifiuti a Palermo, il fallimento dell’AMIA e un ‘giallo’ da 70 milioni di euro

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Scoppia unì’altra ‘grana’ finanziaria al Comune di Palermo. In un comunicato stampa gli esponenti del Movimento 5 Stelle chiedono all’amministrazione comunale notizie su 70 milioni di euro che dovrebbero essere nella disponibilità della curatela fallimentare dell’AMIA, la società del Comune dichiarata fallita qualche anno fa. Solo che la curatela, dicono i grillini, non ha mai avuto a disposizione questa somma 

Con una lettera firmata dal deputato nazionale Adriano Varrica, dal deputato regionale Giampiero Trizzino e dal consigliere comunale di Palermo, Antonino Randazzo, il Movimento 5 Stelle ha chiesto ufficialmente al Comune di Palermo notizie sulle risorse che il Comune avrebbe dovuto trasferire all’ex partecipata e ormai fallita AMIA S.p.A. a titolo di gestione post mortem delle vasche di Bellolampo, come previsto dalla normativa vigente.

Per la cronaca, l’AMIA ha gestito per anni la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Palermo. Poi la società controllata dal Comune è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Palermo e sostituita dalla RAP.

“Dove sono finiti i circa 70 milioni di euro che il Comune di Palermo avrebbe dovuto accantonare ai sensi della normativa vigente per la gestione post mortem delle vasche di Bellolampo? – si chiedono Varrica, Trizzino e Randazzo -. È una cifra enorme che la curatela fallimentare dell’AMIA sostiene non essere mai stata trasferita alla partecipata. Il Comune la smetta di fare orecchie da mercante e di temporeggiare. Risolva piuttosto i problemi che ha creato nel settore rifiuti”.

Resta da capire come mai una vicenda così importante – stiamo parlando di 70 milioni di euro! – viene fuori solo ora.

 

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