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Vincenzo Figuccia: “Nei Pronto Soccorso pazienti trattati come bestie”

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Il parlamentare regionale del movimento CambiAmo La Sicilia, Vincenzo Figuccia, ha presentato un’interrogazione urgente alla quale – almeno così si spera – dovrà rispondere l’attuale assessore alla Salute, Ruggero Razza. “Ho constatato in prima persona – dice Figuccia – che i pazienti subiscono un trattamento peggiore rispetto di quello riservato alle bestie: viene negato, nei fatti, il rispetto della persona umana”

“Sempre più spesso le cronache registrano episodi di violenza nei confronti del personale medico e sanitario che svolge il proprio dovere all’interno dei Pronto Soccorso di Palermo e della Sicilia. Se, da un lato, dobbiamo stigmatizzare ogni forma di aggressività da parte di cittadini esasperati , tutelando l’incolumità dei lavoratori del settore, dall’altro bisogna comprendere le motivazioni da cui prendono forma”.

Lo dice Vincenzo Figuccia (nella foto sotto a destra) Deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento CambiAmo La Sicilia.

“Pochi giorni fa – dice il parlamentare regionale – ho constatato in prima persona le condizioni che vivono i cittadini bisognosi di prima assistenza che si recano in qualsiasi Pronto Soccorso della città. Orbene, dall’esperienza vissuta al fianco dei cittadini posso ribadire che oggi nella città di Palermo non ci si può permettere di stare male. I tempi di attesa in qualsiasi Pronto Soccorso, infatti, dalla fase della registrazione e conseguente smistamento alle prime valutazioni mediche sono letteralmente biblici”.

“L’attesa diventa una gara di resistenza – continua il Deputato – in cui vengono messi a dura prova i nervi di persone già provate dal malessere che, molto spesso, viene amplificato dal passare delle ore: non a caso scoramento e senso di abbandono la fanno da padroni in un contesto in cui arrivano pazienti in barella ad aggiungersi agli altri pazienti che attendono in piedi, mentre altri ancora rinunciano per sfinimento a ricevere assistenza”.

“Molto spesso, poi – racconta il parlamentare – quando dopo ore di estenuante attesa arriva il tuo turno, a causa della mancanza di posti letto vieni ‘parcheggiato’ lungo i corridoi. Non è accettabile ledere la dignità di soggetti fragili come anziani e bambini che si recano in quel luogo non per un mero capriccio, ma per ricevere aiuto”.

“Ho constatato in prima persona – aggiunge Figuccia – che i pazienti subiscono un trattamento peggiore rispetto di quello riservato alle bestie: viene negato, nei fatti, il rispetto della persona umana. Se nell’immediato bisogna attuare tutte le misure per garantire l’incolumità di infermieri, operatori socio sanitari e medici esposti ad aggressioni, dall’altro lato occorre potenziare il sistema sanitario pubblico per evitare la congestione e i conseguenti templi biblici di attesa (in sfregio al diritto alla salute dell’individuo sancito dalla Costituzione), riaprendo i piccoli presidi territoriali decentrati di Pronto Soccorso e, al contempo, potenziando le risorse umane all’interno di strutture sanitarie, ad oggi insufficienti per soddisfare le esigenze di una metropoli come Palermo. Per tali motivazioni – conclude Figuccia – ho presentato un’interrogazione parlamentare con carattere d’urgenza indirizzata all’assessore regionale alla Salute”.

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