Sul Titanic

Sentenza progetto Spartacus, la replica della dottoressa Corsello: “Compresso il diritto di difesa”

Condividi

L’ex dirigente generale del dipartimento Lavoro della Regione difende il proprio operato. E precisa che “un terzo dello stanziamento destinato alle politiche passive deve essere utilizzato per le politiche attive del lavoro, per come è avvenuto”  

La storia è quella del progetto Spartacus, messo in piedi nella passata legislatura dal Governo regionale di Rosario Crocetta per dare una mano a un nutrito drappello di lavoratori disoccupati. Ma, a quanto pare, ci sarebbero stati problemi, tant’è vero che questa storia tormentata si è conclusa con la condanna del già citato presidente Crocetta, dell’ex assessore regionale al Lavoro, Ester Bonafede e dell’ex dirigente generale della Regione, Anna Rosa Corsello (QUI IL NOSTRO ARTICOLO).

Abbiamo posto un paio di domande alla dottoressa Anna Rosa Corsello. Che è un po’ risentita per il modo con il quale ha appreso della sentenza:

“Innanzitutto – ci dice – desidero manifestare la mia indignazione per avere appreso dai giornali il contenuto della sentenza, ossia ancor prima che venisse notificata ai difensori. Non posso, pertanto, esimermi dall’amara constatazione che, ormai, nello Stato italiano la Giustizia, o presunta tale, costituisce solo un evento mediatico che, devo presumere, con patologica soddisfazione di chi fornisce le notizie, viene dato in pasto alla collettività affinché possa scatenarsi la gratuita meschinità di quanti neanche comprendono l’argomento di cui si parla”.

Cosa farà, adesso?

“Ovviamente, darò mandato ai miei legali di impugnare la sentenza. Per quanto riguarda il merito delle argomentazioni a sostegno della decisione, mi limito ad evidenziare che l’importo destinato alle politiche attive era predeterminato”.

Possiamo illustrare meglio questo passaggio?

“E’ previsto dalla legge che un terzo dello stanziamento destinato alle politiche passive deve essere utilizzato per le politiche attive del lavoro, per come è avvenuto”.

Le politiche passive, se non abbiamo capito male, erano rappresentante dagli ammortizzatori sociali in deroga.

“Per l’appunto”.

E voi avete utilizzato un terzo stanziamento per le politiche attive del lavoro: in questo caso per il progetto Spartacus.

“Esatto. Le cose sono andate proprio così. Per comprendere il meccanismo sarebbe stato sufficiente assumere le informazioni necessarie presso il competente Ministero del Lavoro o, comunque, ammettere l’audizione dei testi: audizione richiesta ma rigettata dal collegio giudicante”.

Pensa di fare qualcosa in proposito?

“Mi riservo di adire la Corte Costituzionale e la Corte di Giustizia Europea per sollevare la questione della grave disparità di trattamento esistente nel giudizio dinanzi la Corte dei Conti, presso la quale il diritto di difesa è compresso e soggiace all’unilaterale prova fornita dall’accusa che, purtroppo, di frequente, appare più rispondente alla ricerca di un colpevole a qualunque costo, che alla ricerca della verità”.

Foto tratta da lasicilia.it

 

Pubblicato da