J'Accuse

Aldo Penna (M5S): “No a un nuovo mutuo da 500 milioni di euro per la Regione siciliana”

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Il parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle eletto in Sicilia ricorda che i ‘buchi’ al Bilancio della Regione siciliana li hanno creati, insieme, centrodestra e centrosinistra dell’Isola. E adesso vorrebbero risolto il problema dal “Governo del Movimento 5 Stelle che disprezzano”. Da qui l’invito al Governo nazionale a dire no al nuovo indebitamento

“La Regione siciliana quest’anno ha già contratto un mutuo di 1,6 miliardi di euro per fronteggiare gli ammanchi seguiti alle scelte profondamente sbagliate dei passati governi regionali. Le forze politiche protagoniste di queste scelte, centrodestra e centrosinistra, sono ancora presenti nei banchi dell’Ars. E oggi, questi signori, con una faccia tosta pari alla loro inadeguatezza, chiedono al governo nazionale di poter indebitare 5 milioni di siciliani di altri 500 milioni di euro: è una richiesta che va respinta”.

Lo dice in un comunicato il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle, Aldo Penna.

“Già il mutuo di un miliardo e 600 milioni di euro – aggiunge il deputato nazionale grillino eletto in Sicilia – della cui genesi poco si conosce (e su tale vicenda intendo tornare, per capire chi sono i responsabili di quello che, a quanto pare, è stato un errore nella rendicontazione dei fondi europei destinati alla Sicilia) ha creato un indebitamento pesantissimo che va ad aggiungersi agli oltre 5 miliardi di mutui caricati sulla Regione e, quindi, sui cittadini siciliani che li pagano, ogni anno, con tasse e imposte, ricevendo servizi sempre più scadenti”.

“I ‘buchi’ al bilancio della Regione siciliana li hanno creati, insieme, centrodestra e centrosinistra dell’Isola. E adesso si rivolgono al Governo del Movimento 5 Stelle che disprezzano, un giorno sì e l’altro pure, per risolvere un problema che loro hanno provocato. E per risolverlo nel modo peggiore: indebitando ulteriormente le generazioni future della Sicilia. Invito il Governo nazionale a bloccare quest’ennesima vergogna della vecchia politica siciliana”.

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