Minima Immoralia

Formazione professionale ed ex Sportelli: i retroscena degli incontri a Roma

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Eh già, perché di incontri ce ne sono stati due. Nel primo incontro ha fatto un’ottima figura l’assessore regionale Mariella Ippolito, che ha presentato tutti i dati degli ex sportellisti. Mentre l’assessore Roberto Lagalla si è presentato sprovvisto di documentazione. Importante il secondo incontro, che è servito ai rappresentanti del Governo nazionale per capire di che pasta sono fatti gli attuali governanti siciliani, giusto per tenerne conto rispetto ai problemi del Bilancio regionale 2019…

Vogliamo un po’ parlare di ‘sti benedetti incontri sulla Formazione professionale siciliana e sulle politiche del lavoro andati in scena due giorni fa a Roma? Ne parliamo sia per raccontare come sono andate le cose, sia perché abbiamo letto qua e là cose a metà…

L’incontro, è noto, si è svolto presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in Via Vittorio Veneto a Roma. Si è trattato di un tavolo sulla crisi del sistema Formazione professionale e delle politiche attive del lavoro in Sicilia. Presenti l’esperto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Dott. Francesco Vanin, il sottosegretario al Lavoro, Claudio Cominardi, e i presidenti delle commissioni parlamentari di Camera e Senato, Andrea Giaccone e Nunzia Catalfo. Mentre per la Regione siciliana si sono presentati gli assessori Mariella Ippolito e Roberto Lagalla.

Il grande assente all’incontro è stato il presidente della Regione, Nello Musumeci, che, cosa strana, aveva fortemente caldeggiato questa riunione con ben due richieste (forse) al vice premier e Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio.

Ma com’è possibile per un politico che ha tanto a cuore i problemi della Sicilia e dei siciliani non presenziare ad un incontro così importante ed atteso per la sorte di circa 8 mila lavoratori espulsi dal bacino della Formazione professionale e degli Sportelli multifunzionali della Sicilia? Come mai non era presente il ‘presidentissimo’?

Forse perché l’assertore della futuristica previsione di bellezza, fidandosi ciecamente dei suoi assessori, con il suo carismatico intervento avrebbe rubato la scena, o forse perché non avrebbe mai consentito di inquinare il suo carisma mescolandosi con i grillini. O forse, caso più calzante, non sembra molto interessato agli ex lavoratori, utili soltanto al momento di illusioni e promesse elettorali (e, soprattutto, ormai inutilizzabili per le imminenti elezioni europee, se è vero che dopo essere stati presi in giro, difficilmente questi lavoratori voteranno per la vecchia politica, ad eccezione di qualche ‘quinta colonna’ rimasta tra i lavoratori per informare il Governo regionale dei ‘movimenti’…).

Cominciamo con una domanda: chi ha voluto veramente la riunione a Roma? Sicuramente non il “bellissimo”. Diciamolo con franchezza: la riunione è stata chiesta dagli “ex” lavoratori che, resisi conto del menefreghismo dei discepoli (almeno secondo Luca) che siedono sugli scranni dell’Assemblea regionale siciliana, hanno deciso, come al solito, di prendere in mano la situazione.

Una nutrita delegazione di ex lavoratori disoccupati, a proprie spese, si è recata a Roma e, diligentemente e pazientemente, ha aspettato gli esiti della riunione. A parte le ‘lungimiranti’ e ‘intelligenti’ parole pronunciate dall’Onorevole Professore assessore Roberto Lagalla che fino ad oggi, di fatto, non ha mosso un dito per i lavoratori, a parte gli applausi alla “farmacista” Mariella Ippolito, assessore regionale al Lavoro che, nonostante i problemi di salute, si è recata alla riunione con la sedia a rotelle, il più grandissimo “trunzu di mala fiùra” l’ha fatto qualche illustrissimo ‘assentissimo’…

Ma veniamo ai fatti.

Lo staff tecnico del Ministero del Lavoro era in attesa di esaminare cifre e numeri e non buoni propositi e autoincensamenti di chi, ancora oggi, si proclama come il risolutore della crisi della Formazione professionale siciliana. Ma quale soluzione è stata messa in campo per gli ex lavoratori?

Risulta impegnato un esiguo numero di lavoratori storici, per lo più con incarichi di un decimo dell’impegno contrattuale, senza applicazione di importanti vincoli contrattuali quali le disposizioni e l’aggiornamento.

Stendiamo un velo pietoso sui compensi, dove le più fantasiose e complicate formule matematiche hanno fatto scaturire “appetibili” ingaggi che variano da 9 a 20 euro lordi!

Mentre l’assessore Ippolito ha presentato un’analitica (non a caso è una stimata farmacista) descrizione del bacino degli ex sportellisti, scaturita da uno scrupoloso incrocio dei dati con l’INPS, da dove si evince il numero degli addetti, i disoccupati, i contratti in essere e le anzianità contributive, l’Onorevole Professore assessore Roberto Lagalla si è presentato senza una ‘radiografia’ dei suoi ‘pazienti’ malgrado sia trascorso quasi un anno dal “questionario conoscitivo di mantenimento ed approfondimento dei requisiti”.

Bravissimo radiologo nella vita professionale, il professore Lagalla non ha ritenuto opportuno presentarsi a Roma non diciamo con una ‘TAC’ o con una ‘RM’ sulla Formazione professionale siciliana che ha in ‘cura’, ma, come già accennato, nemmeno con una mezza ‘radiografia’. Nulla di nulla!

Insomma, il professore Lagalla procede all’antica: nessuna ‘consulenza’, m solo intuito personale, sul modello della sanità pubblica siciliana che risparmia sui pazienti…

Nei fatti, il professore-assessore Lagalla ha confermato quanto scritto da noi nei giorni scorsi: e cioè che, in Sicilia, nell’amministrazione regionale, esiste un assessorato alla Non-Formazione professionale:

“Anche negli uffici della Regione siciliana va in scena il dilemma: ‘Essere o non essere?’. Succede dalle parti del dipartimento alla Formazione professionale siciliana dove realtà e finzione si confrontano ogni giorno. E dove a rendere ancora più ‘entusiasmante’ la vita sono arrivati un assessore di scuola ‘gesuitica’ e un dirigente generale ‘marziano’…” (QUI IL NOSTRO ARTICOLO PER ESTESO).

Scusate per l’autocitazione – che non è plagio – ma quando abbiamo ragione abbiamo ragione.

La differenza di comportamento tra l’assessore Mariella Ippolito e l’assessore Roberto Lagalla spiega, meglio di ogni altra interpretazione, il perché l’attuale Governo regionale vorrebbe mettere fuori dalla Giunta la citata assessore Ippolito.

La correttezza verso chi è in difficoltà non paga nella vecchia politica siciliana.  

L’analisi monca del rappresentante dell’assessorato siciliano alla Non-Formazione professionale ha obbligato il tavolo a stabilire un termine ultimo, fissato al 20 febbraio 2019, per consegnare (forse) questi fantomatici dati.

Come detto all’inizio, non c’è stata una riunione, ma più riunioni.

Al termine dell’incontro, infatti, una delegazione degli ex lavoratori è stata ascoltata dai rappresentanti del Ministero del Lavoro e sono emerse palesemente tutte le vergogne che hanno provocato l’espulsione dal sistema formativo siciliano grazie alla minuziosa e puntuale demolizione della forza lavorativa e dell’inosservanza della normativa vigente.

Aver messo in campo un “elenco” che omette la data di assunzione e consentire di attingere da un elenco, costruito per consentire l’ingaggio di personale assunto dopo il 2008 ha provocato la condanna alla morte lavorativa per gli ex lavoratori storici rimpiazzati in cambio di voti da ‘forze fresche’.

I rappresentanti del Governo nazionale hanno ben compreso le anomalie denunciate, ascoltando e prendendo atto delle attente analisi dei rappresentanti dei lavoratori disoccupati, confermando il sostenibile assorbimento del bacino della Formazione e delle politiche attive del lavoro nella riqualificazione professionale, attraverso corsi di aggiornamento ed all’accompagnamento verso misure di continuità delle tutele sociali e di agevolazioni pensionistiche.

Insomma, è stato registrato un notevole passo in più, malgrado il tentativo di sabotaggio di chi si è presentato nudo!

Immaginiamo che il perdurare della mancata presentazione di dati da parte del “Non” assessorato alla Formazione professionale convincerà i tecnici del Ministero a procurarsi questi misteriosi e preziosi elenchi che, vale la pena ricordare, con un incrocio tramite le banche dati a disposizione e tutti gli Albi ed elenchi costruiti nell’ultimo decennio, potrebbero essere disponibili in quindici giorni.

In ultimo, ma non per questo meno importante, vorremmo ricordare a qualche personaggio della vecchia e decrepita politica siciliana che è poco elegante prendersi gioco dei grillini, colpevoli soltanto di voler affrontare e capire cosa sia successo in Sicilia, o di mettere in guardia questo e quello da prese in giro da parte del Governo nazionale.

E’ bene che i grillini romani sappiano che in Sicilia, nei ‘Palazzi’ della vecchia politica siciliana, non sono affatto amati: anzi. Che se ne ricordino quando i governanti siciliani si presentano a Roma per chiedere ‘aiuti’ per i noti problemi di Bilancio della Regione…

Come si dice da noi in Sicilia, “per un cornuto, un cornuto e mezzo”…

 

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