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Nadia Spallitta: “Nella tragedia di Casteldaccia ci sono anche responsabilità della Regione”

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L’ex vice presidente vicario del Consiglio comunale di Palermo cita le norme che attribuiscono alla Regione siciliana la competenza in materia di aree demaniali dei fiumi, dei torrenti, dei laghi e, in generale, del corsi d’acqua in vigore dal 1970. La responsabilità dei Comuni e la necessità di eliminare gli abusi edilizi

Nella tragedia di Casteldaccia ci sono anche responsabilità della Regione siciliana. Lo dice Nadia Spallitta, già vice presidente del Consiglio comunale di Palermo, esponente della sinistra del capoluogo della Sicilia, in una “riflessione giuridica” oggetto di un comunicato stampa.

“In primo luogo – dice Nadia Spallitta – vengono in rilievo le norme che attribuiscono alla Regione siciliana la competenza in materia di aree demaniali dei fiumi, dei torrenti, dei laghi e, in generale, del corsi d’acqua. Beni che, già dal 1970, con il DPR n. 1503, sono stati trasferiti dal Demanio dello Stato al Demanio regionale. Spetta quindi all’assessorato regionale competente garantire le opere di manutenzione ordinarie e straordinarie, anche a carattere d’urgenza”.

“Altrettanto competente – prosegue – deve ritenersi l’Amministrazione comunale in virtù del DPR n. 380 del 2001 che, ai sensi dell’articolo 31, dispone che, in presenza di opere edilizie accertate come abusive, in quanto eseguite in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali, adotta ordinanze di demolizione. Là dove l’ordinanza di demolizione non dovesse essere eseguita nei 90 giorni successivi, l’immobile abusivo viene acquisito, di diritto, nel patrimonio disponibile del Comune, che provvede, pertanto, alla sua demolizione (in danno del proprietario)”.

“Là dove esistono vincoli d’inedificabilità – prosegue Nadia Spallitta – l’acquisizione gratuita, in caso di mancata demolizione, si verifica a favore dell’amministrazione competente a vigilare sull’osservanza del vincolo. In caso di concorso di vincoli la competenza ricade comunque sul Comune”.

“Alla luce di queste disposizioni – dice sempre l’esponente della sinistra – appare piuttosto singolare che un immobile che avrebbe dovuto essere acquisito dal Comune possa essere stato dato in locazione. Ritengo che questo dramma debba richiamare l’attenzione della Regione siciliana e delle amministrazioni locali sull’opportunità di un programma di interventi urgente, per prevenire fenomeni di dissesto idrogeologico (esondazioni, frane e altro) e per definire al più presto le situazioni di abuso edilizio insanabili in aree sottoposte a rischio, utilizzando anche le risorse messe a disposizione dell’Unione europea in materia di ambiente e territorio”.

 

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