Sul Titanic

La puntura/ Cammarata scrive ad Orlando: parla di come si abbandona una barca?

Condividi

L’ex sindaco del capoluogo siciliano scrive a quello attuale. Ormai è l’Henry Kissinger della politica palermitana

Ormai è l’Henry Kissinger della politica palermitana. Dà consigli di alta strategia, regala perle di saggezza economica e contabile, discerne di filosofia del diritto e di prassi amministrative. Certo,  la scrittura e l’ironia  non sono il suo forte: quella che dovrebbe essere ironia appare spesso come grossolaneria, quello che vorrebbe essere una punzecchiatura efficace, spesso è un urlo scomposto.  Ma pazienza. Non si possono avere tutte le virtù. E, lui, in coscienza, ne ha tante.

Parliamo dell’ex sindaco di Palermo, Diego Cammarata, il  sindaco ‘cool’ che adesso diffonde le sue conoscenze attraverso un giornale online (Livesicilia).

Ieri, ad esempio, ha preso carta e penna (si fa per dire) e ha scritto una lettera all’attuale sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Un fiume di parole per ricordare a tutti quanto lui è stato bravo e che, essenzialmente, è stato solo incompreso.

A dire il vero, però, la lettera ci ha un pò sorpreso: noi pensavamo che volesse consigliare ad Orlando di abbandonare la barca che affonda. Proprio come ha fatto lui nel Gennaio del 2012,  dinnanzi ad un Comune in piena crisi politica, finanziaria ed amministrativa.

La situazione di oggi non è molto diversa di allora: anche adesso il Comune di Palermo è una barca che affonda. Per questo sarebbe stato logico aspettarsi, da parte di un ex sindaco dello spessore politico e culturale di Cammarata, una esortazione ad Orlando a fare lo stesso. A volte, recita un antico adagio, la rinuncia è necessaria e non sempre è una sconfitta.  Insomma, se non si abbandona la barca sbagliata, non si troverà mai quella giusta.

E Cammarata di barche se ne intende. Sono la sua passione. Tanto che aveva offerto corsi di formazione gratuiti, sulla sua barca, ai dipendenti del Comune ansiosi di imparare l’affascinante mestiere del mozzo…. Mentre lui, sdraiato al sole, divorava libri di filosofia politica.

Un gigante. Cool e di cuore.

 

Pubblicato da