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Il Ministro Salvini invece di combattere le mafie se la prende con i migranti/ MATTINALE 143

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Il costo annuo dei migranti, in Italia, ammonta a circa 5 miliardi all’anno. Mentre Mafia, Camorra, Sacra Corona Unita e ‘Ndrangheta sottraggono ogni anno all’economia del nostro Paese oltre 25 miliardi di euro. Eliminare le mafie renderebbe il nostro Paese più ricco. vallo a spiegare al Ministro Leghista Matteo Salvini  

Il ricavo annuo dell’attività criminali di Camorra, Cosa nostra, Sacra corona, e ‘Ndrangheta ammonta in Italia a circa 15 miliardi di euro. Questo il calcolo del Ministero dell’Interno ricavato dai dati di una ricerca commissionato qualche anno fa all’Università Cattolica di Milano.

La torta che finisce nelle tasche di ‘Ndrangheta, Camorra, Cosa nostra e Sacra corona unita è solo una fetta – tra il 32% e il 51% – dei ricavi che generano ogni anno le attività illegali, pari in media a 25,7 miliardi. Più o meno l’1,7% del Prodotto interno lordo (Pil) o, se preferite, 427 euro per abitante.

Le attività criminali sono quelle “canoniche”: per il 45% sono estorsioni, seguite da droga, usura, contraffazione e sfruttamento sessuale. Camorra e ‘Ndrangheta raccolgono quasi il 70% dei ricavi: la prima incassa in media 3,75 miliardi, la seconda poco meno (3,49) mentre Cosa nostra, che non è più da tempo la principale mafia economica del Paese, si assesta a 1,87 miliardi.

Nel portafoglio delle mafie entrano soprattutto immobili (al Sud) e aziende (Centro-Nord).

Commentando anni prima dati simili, in una ricerca rimasta lettera morta di ricchezze sottratte sopratutto al SUD, il Censis chiariva che senza questa emorragia il SUD avrebbe un Pil quasi uguale a quello del Nord.

Un Ministro degli Interni che sapesse che cosa significa veramente essere e fare il Ministro degli Interni, preso atto di questi dati, dovrebbe scatenare una guerra senza quartiere alla criminalità organizzata, fare approvare leggi draconiane, organizzare vere e proprie battute di caccia ai delinquenti, tagliare loro i rifornimenti, prosciugare il brodo di cui si alimentano, disboscare le foreste dove si nascondono.

Recuperare ogni anno l’ 1,7% del Pil equivale a fare una manovra finanziaria non di contrazione, ma di arricchimento delle risorse dello Stato e, cosa che vale molto di più del recupero finanziario, di liberazione di migliaia di cittadini italiani schiavizzati e terrorizzati da un sistema violento, feroce, prevaricatore, ingiusto, che produce costi umani inaccettabili.

Ma queste cose Salvini nemmeno le sa, nemmeno le sospetta o, meglio, forse le sa ma non gliene importa. Lui ha scelto una strada più piana e sicura della guerra totale alla criminalità organizzata. E dal suo punto di vista di politico cinico e amorale ha scelto bene. Ha capito che tanti italiani sono dei perfetti imbecilli che si fermano alla prima stazione, non capendo che più avanti c’è un Paese migliore e li abbindola con false rappresentazioni della realtà e false promesse. Ha scelto di vincere facile e ha trovato un bersaglio da potere colpire senza tema di dovere affrontare reazioni violente e sanguinose.

Tra intensificare la caccia ai latitanti e stanare i mafiosi e i camorristi instaurando la pace legale nel martoriato Sud, Salvini trova più comodo e gratificante fomentare l’odio e alimentare il disprezzo nel Paese, e accanirsi contro “nemici” inermi e infelici.

Adducendo due motivazioni false e strumentali e facendo leva per questo sui cervelli di gallina di tanti, troppi italiani: il costo dei migranti, che, per sua stessa dichiarazione in atto è di 5 miliardi di euro all’anno (di cui quattro quinti, è bene ricordarlo, sono posti di lavoro coperti da italiani che vanno incontro a licenziamenti). Ebbene, 5 miliardi sono pari allo 0, 26% del Pil (e non certo l’1,7% del Pil sottratto ai cittadini a causa della sua ignavia, dalla delinquenza organizzata).

Altra falsità è la tanto sbandierata sicurezza. Per lui e i suoi obnubilati seguaci è più sicuro un Paese senza migranti che un Paese senza trafficanti e spacciatori di droga, senza estorsori, senza mercato della prostituzione e senza usurai.

“La bugia e l’inganno hanno una data di scadenza e alla fine tutto si scopre (Oscar Wilde).

Noi per parte nostra auguriamo a Salvini di vivere abbastanza per vedere tornare a galla tutte le verità che ha affondato.

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