Sul Titanic

Crollano ponti e strade, ma l’importante è rispettare i ‘vincoli’ e il ‘rigore’ dell’Unione Europea dell’euro!

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Sono ‘appena’ 74 i miliardi di euro che i cittadini italiani tirano fuori ogni anno per pagare gli interessi truffaldini sul debito calcolati dall’Unione Europea dell’euro. Qualche anno fa erano 94 miliardi. Poi la BCE ci ha fatto uno ‘sconto’. Ma dal prossimo anno si torna a quota 94 miliardi di euro all’anno. Pagano gli italiani con le tasse. Ai quali non va detto che è questo sistema truffaldino e tedesco-centrico che ha impoverito l’Italia. E che ci costringe a vivere con autostrade e strade che cadono a pezzi

Nemmeno davanti all’evidenza dei fatti, in Italia, il raziocinio prevale sulla malafede. Agli atti del Parlamento nazionale ci sono due interrogazioni che segnalano i pericoli del Ponte Morandi di Genova. La prima è del 2014, la seconda del 2016.

Nella seconda c’è scritto testualmente:

“Recentemente, il ponte è stato oggetto di un preoccupante cedimento dei giunti che hanno reso necessaria un’opera straordinaria di manutenzione senza la quale è concreto il rischio di una sua chiusura. Se non si predispone immediatamente una nuova strategia stradale di più ampio respiro del capoluogo ligure, i mancati lavori di realizzazione della gronda sommati alla possibile futura chiusura totale o parziale del ponte Morandi determinerebbero inevitabilmente il collasso dell’intero sistema viario genovese”.

Ora, realizzare un’altra strada – cioè altro cemento – per la cosiddetta “Gronda” non avrebbe risolto il problema del Ponte Morandi. La verità è che nei Paesi civili, quando un’opera pubblica può mettere in pericolo l’incolumità delle persone, si abbatte e si ricostruisce. In Svizzera, ad esempio, si fa così.

Ribadiamo: realizzare un’altra strada non sarebbe servito a nulla. Anche perché le polemiche sul Ponte Morandi non sono mai mancate. Docenti universitari, in tempi non sospetti, ne segnalavano le condizioni di estremo pericolo.

Eppure, davanti a tale evidenza, in queste ore, c’è chi polemizza perché i grillini si opponevano ad altro cemento – la ‘Gronda’ – che si sarebbe aggiunto, non sostituendolo, al Ponte Morandi!

Eppure è chiarissimo – ne segnalano i pericoli due interrogazioni parlamentari e alcuni docenti universitari – che il Ponte Morandi, come già sottolineato, andava chiuso al traffico, abbattuto e ricostruito.

Ma questo non si deve dire. Perché sennò viene fuori la storia che non ci sono i soldi per ricostruire il Ponte che ieri è crollato a Genova e che non ci sono i soldi per ricostruire tante altre infrastrutture autostradali italiane che cadono a pezzi (dieci crolli stradali in cinque anni, di cui tre in Sicilia, COME ABBIAMO RACCONTATO IERI!).

E perché non ci sono i soldi? Perché, ogni anno, l’Italia, deve pagare 94 miliardi di euro agli ‘strozzini’ dell’Unione Europea dell’euro per un debito pubblico calcolato in modo truffaldino!

Ribadiamo: sono 94 miliardi di euro all’anno e solo negli ultimi anni sono scesi a 74 miliardi di euro all’anno circa per l’intervento tardivo e parziale della Banca Centrale Europea (BCE).

Ma dal prossimo anno torneranno ad essere 94 miliardi di euro all’anno perché la BCE toglierà questa agevolazione al Governo italiano dei ‘populisti’.

Non si deve dire che gli italiani pagano le tasse per fare ingrassare gli ‘strozzini’ dell’Unione Europea dell’euro. Non si deve dire che l’austerità imposta da Bruxelles impedisce la ricostruzione e la stessa manutenzione delle opere stradali italiane, mettendo a repentaglio la vita delle persone e, com’è accaduto ieri (ma anche in altri casi), provocando lutti.

Anzi, bisogna affossare – e infatti è stata affossata – la candidatura a Ministro dell’Economia di Paolo Savona che contesta questa follia truffaldina ‘europeista’, dal Trattato di Maastricht al Fiscal Compact (quest’ultimo finora mai applicato, altrimenti l’Italia non esisterebbe più: ve l’immaginate cosa sarebbe successo se, nel 2012, ai 94 miliardi di euro all’anno, si fossero aggiunti i 50 miliardi all’anno che l’Italia dovrebbe pagare – secondo, appunto, quanto prevede il Fiscal Compact – per 20 anni?).

Secondo voi chi è che è stato informato del fatto che, di solo debito pubblico, gli italiani hanno già pagato 3 mila miliardi di euro? E che, nonostante ciò, il debito pubblico, oggi, ammonta a 2 mila e 350 miliardi di euro?

In televisione dotti commentatori ci dicono che “il debito italiano deve continuare a scendere”. Come? Con l’ascensore?

Dati alla mano, infatti, l’unico Governo italiano che ha fatto scendere sensibilmente il debito pubblico è stato il Governo Prodi nella seconda metà degli anni ’90 del secolo passato.

Dal 2011 ad oggi – parlano i ‘numeri’ – il debito pubblico italiano è aumentato.

Nel novembre del 2011 il debito pubblico italiano si attestava intorno a mille e 800 miliardi di euro. Oggi il debito pubblico, come già accennato, ammonta a 2 miliardi e 350 milioni di euro circa.

Ne consegue che il Governo Monti, il Governo Letta, il Governo Renzi e il Governo Gentiloni – quelli che hanno tenuto i “conti in ordine” – hanno fatto crescere il debito pubblico italiano.

Quando in questi giorni i ‘dotti’ commentatori, in televisione e nei ‘Grandi giornali’ ci dicono che il debito pubblico italiano “deve continuare a scendere” a quale periodo si riferiscono?

Ancora: perché il debito pubblico italiano cresce, nonostante i sacrifici imposti agli italiani?

Sono sotto gli occhi di tutti i tagli alla sanità, le autostrade e le strade a scorrimento veloce che vanno giù come castelli di sabbia (il crollo del Ponte Morandi di Genova è solo l’ultimo di una lunga serie), le strade delle città piene di buche, i Comuni italiani senza soldi, le ex Province fallite, le Regioni in bolletta, 13 milioni di poveri di cui 5 milioni indigenti, il Sud Italia completamente abbandonato, sono aumentati pure i pedaggi delle autostrade che cadono a pezzi: si paga per percorrere autostrade pericolose e magari per…

Nonostante questo, siccome bisogna pagare non meno di 74 miliardi di euro di soli interessi truffaldini sul debito pubblico (che, ribadiamo, dal prossimo anno torneranno ad essere 94 miliardi all’anno e forse più) servono sempre più soldi: così ecco l’aumento dell’IVA, l’IMU, l’aumento spaventoso di tasse e imposte locali (i Comuni senza soldi che ‘spremono’ i cittadini).

Ma – ribadiamo – nonostante tutti questi sacrifici il debito pubblico aumenta: siamo o no davanti a un imbroglio?

D’accordo: il Governo Renzi poteva anche evitare gli 11 miliardi per i ‘famigerati’ 80 euro e un altro po’ di miliardi per i 500 euro a testa ai diciottenni per la ‘cultura’. Ma cosa avrebbero spostato 15 miliardi di euro o giù di lì rispetto ai 2 mila e 350 milioni di euro circa di debito pubblico?

Il problema è nel manico. Tra le persone che, in queste ore, manifestano solidarietà alle famiglie delle vittime del crollo del Ponte Morandi di Genova ci sono anche quelli che, qualche mese fa, hanno bloccato la candidatura a Ministro dell’Economia di un signore che avrebbe voluto mettere un freno alla follia di questi trattati europei truffaldini. E ci sono anche quelli che, in televisione, un giorno sì e l’altro pure, vengono a predicare il “rigore” nei conti italiani e il “rispetto dei vincoli europei”.

Il titolare di questo blog dice che i responsabili di questo ennesimo disastro non si troveranno. Non è da escludere. Intanto assistiamo alle solite scene:

il gestore privato del Ponte Morandi dice che era tutto a posto (ma se era tutto a posto perché il Ponte Morandi è crollato?);

si getta fango sugli ambientalisti e sui grillini che si opponevano all’ennesima opera stradale che non postulava la chiusura del Ponte Morandi e che, in ogni caso, oggi sarebbe ancora in costruzione;

è iniziata la ‘liturgica’ raccolta dei fondi con appelli strappa lacrime, soldi che, una volta raccolti, non arrivano mai a destinazione (chissà perché);

le autostrade, le strade a scorrimento veloce, le strade provinciali che cadono a pezzi continueranno a cadere a pezzi, nella speranza che, magari, non facciano troppi morti & feriti, sennò gli italiani cominciano a riflettere sul fatto di avere tasse e imposte tra le più elevate del mondo, per avere in cambio servizi scadenti (con autostrade e strade a scorrimento veloce pericolose, se non mortali);

in Sicilia, come su nulla fosse accaduto, si continuerà a percorre l’autostrada Palermo-Messina e la Messina-Catania; i lavori sulla Palermo-Catania andranno avanti senza mai finire;

continuerà il ‘banchetto appaltizio’ sulla Caltanissetta-Agrigento e sulla Palermo-Agrigento;

il viadotto Morandi di Agrigento non verrà mai abbattuto e ricostruito;

si continuerà a fare finta di non vedere il degrado degli svincoli di Enna;

il ponte sul Belìce di Castelvetrano rimarrà tale e quale;

il ponte di Menfi continuerà ad esibirsi nel ‘pattinaggio artistico’;

sulla strada tra Sciacca e Agrigento ciò che è crollato rimarrà tale in attesa di nuovi ‘eventi’;

e, soprattutto, si eviterà accuratamente di tirare in ballo l’Unione Europea dell’euro che ha già convinto l’attuale Governo a tagliare le pensioni.

Con la legge nazionale di Stabilità daremo un’altra caterva di soldi all’Unione Europea dell’euro, e nessuno si chiederà perché un Paese come l’Italia, per il proprio fabbisogno monetario, invece di fare riferimento a una Banca centrale con la propria sovranità monetaria, si va a indebitare con i titoli di Stato pagando fior di interessi.

Insomma, andrà sempre peggio, ma il nostro Ministro dell’Economia e chi l’ha messo lì per conto dell’Europa dell’euro potranno dire, ‘felici’, che “i conti dell’Italia sono a posto”. Volete mettere?

Foto tratta da pixabay.com

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