Sul Titanic

L’USB sulla accordo per la Formazione: “Tanto chiù scuru di menzanotti un po’ fari”

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Ieri abbiamo scritto che ci aspettavamo una presa di posizione, da parte dell’Unione Sindacale di Base, sull’accordo siglato da Governo regionale, Enti formativi e alcune sigle sindacali. Bene: la presa di posizione è arrivata. Eccola pronta per i nostri lettori 

Prologo. L’aggiornamento dell’Albo della Formazione Professionale. Unione Sindacale di Base: “Vai avanti tu che mi vien da ridere… Tanto chiù scuru di menzanotti un po’ fari“. L’ennesimo disastro, approssimazione e confusione. L’attacco alle sigle sindacali sull’accordo capestro. Il monito al Presidente della Regione, Musumeci. E ancora “La Sicilia e la puttana”. E l’invito a superare il mellifluo eloquio di Demostene.

Il punto di vista dell’Unione Sindacale di Base. Le esternazioni di Cisl-Uil-Cgil-Ugl, il book fotografico da “Scene di un matrimonio” (Dove, per simpatia e look, svetta il segretario dell’Ugl, sindacato tradizionalmente di “destra” (presumibilmente, quella del Presidente Nello Musumeci), immortalato in varie testate on line, con l’abito da festa e l’immancabile sigaro in bocca, assente il consueto cappello sindacale, probabilmente sostenuto dall’assessore.

Tutti insieme… pronti al click day di “Scilabriana memoria”! I lavoratori, soddisfatti… (Jobactizzati nella migliore delle ipotesi, interinali a chiamata o semplicemente nuovi clientes del parterre dell’armata Brancaleone in viaggio per “L’Europa” dei finanziamenti e non dei popoli. O, semplicemente, rimborsati (in stile APl, Agenzie per il lavoro a “cambiale babbo morto”).

Sembra di assistere nel raggiungimento di tali sgangherati, mascherati e mascariati, accordi con i responsabili (?) dell’amministrazione o con i registi esterni delle attività degli enti, secondo la logica del core business, alle novelle rusticane, secondo la “Legge del più forte”. Per dirla con Giovanni Verga, della “roba”. Eh sì, la Formazione professionale in Sicilia è qualcosa di complesso, ingarbugliato, chimico… che passa dallo stato gassoso a solido a liquido, di chi ha utilizzato a proprio uso, piacimento e consumo le leggi di settore e il CCLN di riferimento, mettendo la firma della propria organizzazione sindacale ad accordi beceri che hanno consentito il licenziamento di migliaia di lavoratori. Sottoscrivendo patti che derogano al CCNL di categoria su più punti, in contrasto con le norme che presiedono alla fruizione da parte degli enti gestori di risorse pubbliche.

In Sicilia è qualcosa di discrezionale, dopo essere passati dalla “Finanza creativa” al “Diritto comunitario creativo”. Per antonomasia, sembra di rivedere la versione dei Cavalieri dell’Apocalisse, come li menzionava l’indimenticato giornalista Pippo Fava, vittima di mafia, che nella nostra terra non corrisponde necessariamente alla “Coppola e Lupara”.

Sigle sindacali, i cui rappresentanti sono sempre uniti, intenti a confabulare nella circospezione della parolina sussurrata… come se giocassero al Monopoli, in attesa dell’evocazione, della collocazione personale e dei loro adulatori (in attesa di richiamata dall’elenco telefonico, in regime accondiscendente di “induzione in schiavitù), che emulano l’indimenticabile “sistema di incatenamento” dell’ex Avviso 20, a favore di mangiafranchi e pagnottisti, in versione aggiornata. Lanzichenecchi.

Così che la lorda fiaba abbia inizio. C’era una volta un’Albo che era prossimo a partorire… le doglie cominciavano a farsi sentire fino ad iniziare il travaglio, mentre la terra tremava i lavoratori iniziarono a temere per le proprie vite, fin quando ci fu un’enorme…nuvola di fumo… Ognuno si mise in ginocchio aspettando chissà quale calamità… fin quando dal fumo apparse la testa di un piccolo sorcio… la Montagna aveva partorito un topolino… un fumoso elenco telefonico, che ricalca in buona parte ciò che è avvenuto nel 2014 con l’allora “picciridda fuori corso messa a far da assessore alla Formazione”.

Impossibile rinvenire…o segnalare la data di assunzione storica all’interno del settore. (E’ un dettaglio segreto, tra “controllati e controllori”, o per glissare sulle presunte vertenze simulate e pilotate per dare evidenza a rapporti “atipici”), molteplici errori nonostante gli operatori abbiano inviato con tutti i mezzi possibili e immaginabili il proprio “aggiornamento”, non appare il “bollino blu”, come se gli operatori fossero veicoli da revisionare; il personale, con i soliti giochi di prestigio, transitato dagli interventi ai servizi,(inclusi i nati tra gli anni 80/90 riqualificati all’interno dei servizi, da far invidia al Dott.Brown di “Ritorno al Futuro”), nonché gli immancabili post 2008 (esclusivamente assunti a carico dell’Ente).

Del caos delle assunzioni fuori controllo l’Usb aveva acceso i riflettori a tempo debito (COME POTETE LEGGERE QUI). Tantissimi operatori della Formazione, in questi mesi costantemente umiliati, dopo anni e anni di servizio messi alla porta dalle nuove ‘onorate Societa’. L’USB ricorda che “la presenza di società di diversa natura, nel settore della Formazione, determina anche differenze di natura fiscale tra società di capitali e Onlus, ad esempio, nella gestione dell’IVA e quant’altro connesso”.

Alla domanda di selezione: “Scusi, lei chi cerca, chi la manda?”, lavoratori stremati, alla ricerca di bandi (che non hanno nulla a che vedere con i criteri della legge regionale n. 24 del 1976, nulla di ‘trasparente’, perché i bandi si possono fare sempre su misura, artefatti che appaiono o scompaiono, indecifrabili, in totale spregio di qualsivoglia normativa o CCNL di settore.

Il silenzio tombale del Presidente Nello Musumeci, più volte chiamato in causa per affrontare in prima persona l’emergenza sociale della Formazione professionale, che invitiamo, urgentemente, a convocare la Giunta, gli assessori preposti e la pletora di dirigenti e funzionari. A lei, Presidente, rassegniamo uno spunto di riflessione di cui, auguriamo, faccia ammenda, magari perché no?, persino una “melodia teatrale”. Senza alcun campanilismo di sorta in cui la città di Catania rappresenta la Sicilia, i Siciliani, la nostra terra da lei attualmente amministrata, come attore politico, protagonista o facente funzione.

Il pensiero dell’indimenticabile,giornalista Pippo Fava che è quello di tanti Siciliani e lavoratori onesti: “Io con Catania ho un rapporto sentimentale preciso: quello che può avere un uomo che si è perdutamente innamorato di una puttana e non può farci niente, sa che è puttana, è volgare, sporca, traditrice, si concede per denaro a chicchessia, è oscena, menzognera, prepotente e però è anche ridente, allegra, violenta, conosce tutti i trucchi e i vizi dell’amore e glieli fa assaporare, poi scappa subito via con un altro”.

Vede, Presidente Musumeci, al Sindacato USB, che è impegnato a tutelare i lavoratori del comparto Formazione professionale (come di tutti gli altri comparti sociali) non interessano le sue alleanze o maggioranze variabili, variopinte (come gli uffici dei suoi assessorati i cui gabinetti sono costellati (certamente per merito) da tutto l’arco politico-istituzionale); a noi, dell’USB, interessano i fatti concreti e offriamo spunti di risoluzione, perché è facile ingannare poca gente per molto tempo, mai tanta gente per poco tempo.

Al popolo (non bue) esprimiamo preoccupazione per una situazione di pericolo grave per la tutela dei livelli essenziali minimi delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali degli operatori, delle loro famiglie, recentemente esposti con il garbo e la correttezza che ci contraddistingue al Ministro del Lavoro, che ha trattato la delegazione dell’USB con rispetto e spirito di concertazione. Un disastro occupazionale e sociale senza precedenti nella storia di questa Regione.

L’Unione Sindacale di Base, a livello regionale, nazionale ed europeo, tramite i propri dipartimenti, avvierà ogni pratica e qualsivoglia iniziativa di conflitto costruttivo, di fronte a cotanti, grotteschi atti di arroganza operati da faccendieri politici e filibustieri sindacali.

In un momento di alta tensione sociale l’imbroglio perpetrato a danno dei lavoratori offende il dibattito e la partecipazione democratica. Ai lavoratori della Formazione professionale, ai Siciliani, l’ardua sentenza.

Tanto si doveva.

Costantino Guzzo, responsabile USB Formazione Sicilia

Sandro Cardinale, USB Confederazione Nazionale

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