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Per fuggire da Forza Italia prima Musumeci ha cercato i grillini, poi ha trovato Salvini/ MATTINALE 91

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Catapultandosi a Pontida per mettere se stesso e il Governo che presiede sotto le ali (protettive?) della Lega di Matteo Salvini, il presidente della Regione, Nello Musumeci ha dimostrato soltanto di essere un uomo buono per tutte le stagioni. Ma davvero il Governatore dell’Isola pensa che Salvini tra il riso lombardo e il grano siciliano sceglierà quest’ultimo?

L’espressione “un uomo per tutte le stagioni” appartiene alla cultura inglese che la usa per indicare un uomo coerente, di alti ideali e capace di grandi azioni. Insomma un uomo, diremmo noi, tutto d’un pezzo. L’espressione fu usata dal Fred Zinneman come titolo di un suo film che raccontava gli ultimi anni della vita di Thomas More (Tommaso Moro) che non si piegò alla volontà di Enrico VIII d’Inghilterra che ne voleva la condivisione del suo progetto di divorziare per sposare Anna Bolens.

Curiosamente, in Italia l’espressione ha assunto il significato opposto: un uomo per tutte le stagioni sta ad indicare un voltagabbana, un opportunista, uno che si vende e che si può comprare, che, all’occasione “muta d’accento e di pensier ”. Insomma “ci diciamo noialtri”, “una bannera di cannavazzu”.

Il presidente della Regione Sebastiano ‘Nullo’ Musumeci ha vinto le elezioni presentandosi come un uomo per tutte le stagioni nel senso british. In soli sei mesi di governo, però, messo alla prova, ha sperimentato e visto aumentare lo scarto tra i problemi da risolvere e la sua capacità di risolverli all’interno della sua alleanza politica. Una alleanza politica che invece si presentava per quello che era ed è: un accrocco di impresentabili, animati da interessi indicibili (anche se Musumeci dice di non essersene reso conto, e noi, per amore di ragionamento, gli vogliamo credere).

Thomas More, per restare coerente con se stesso e i suoi principi, subì la decapitazione da parte di re Enrico. Noi, ovviamente, non chiediamo tanto, però, al punto in cui siamo, se Musumeci fosse quello che afferma di essere, una volta compreso che i suoi alleati non sono quello che credeva fossero, poiché in ogni caso deve ai loro voti la sua elezione, dovrebbe dimettersi immantinente.

E nessuno potrebbe tacciarlo di irriconoscenza. Invece il ‘Nullo’ vorrebbe la botte piena, la moglie ubriaca e l’uva all’albero. Ovvero, liberarsi di questa sua maggioranza ingombrante che ovviamente vuole fare e ottenere esattamente quelli per cui è lì, senza se e senza ma, e che (diciamolo una volta per tutte, lui sapeva benissimo di che schifo si trattasse!!), restare presidente della Regione e, seguendo pedissequamente il suo programma del nulla, “annnacarsela” per i restanti 4 anni. Ed ecco che con parole, pensieri, azioni ed omissioni è tornato nostrano, nostranissimo, altro che british.

La fuga da Alcatraz è cominciata tentando (nel senso del serpente tentatore) i 5 Stelle, che come si dice dalle nostre parti, di fronte tanta, troppa sfacciataggine “se la stanno misurando”. Non dicono no, non dicono sì, dicono e non dicono. Nell’incertezza, la fuga a questo punto si tinge di colori forti: un verde “arraggiato”. Salvini lo invita a Pontida (a Pontida!) e lui, signore e signori, ci va!

A portare il saluto dei siciliani, dei siciliani carogne e rinnegati, senza onore, senza dignità e senza memoria. Pronti a servire l’ennesimo padrone purché gli dia un po’ di importanza e li faccia sentire qualcuno. Non gli è bastata l’esperienza con Berlusconi che si è preso tutti i collegi e non ha mai consentito a nessuno degli eletti in Sicilia di aprire bocca in Parlamento.

Si sentono migliori e più bravi! Credono che Salvini sia migliore di Berlusconi e che gli darà spazio! Che si prenderà cura dei loro interessi! Che tra il latte padano e quello ragusano tutelerà il ragusano! Che tra il riso del Nord e il grano del Sud favorirà la produzione di grano!

Come si fa a non vedere il gigantesco conflitto di interessi tra Nord e Sud che chi tiene le fila di Salvini ha visto benissimo e che vuole eliminare utilizzando traditori e scemi siciliani? Quello stesso conflitto che prima o poi i veri siciliani faranno esplodere?

Bestie, bestie, bestie senza memoria. Hanno dimenticato che cosa è Pontida: un rituale bagno di sangue per i meridionali, e per i siciliani che “devono bruciare vivi tra Etna e Vesuvio e morire tutti sotto le macerie di un bel terremoto”.

Perché dovrebbero cambiare idea dato che tanti siciliani fanno il loro gioco?
Complimenti Musumeci!

Foto tratta da marsalalive.it

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