J'Accuse

Formazione/ Ribadiamo: per i disoccupati il ‘Collegato’ prevede solo aria fritta!

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Il problema, l’ammettiamo, non è di semplice soluzione. Ma la soluzione prospettata dall’attuale Governo regionale non ci sembra molto conducente. Le vie da percorrere avrebbero dovuto essere altre. Non sarebbe più logico chiedere la dichiarazione dello stato di crisi? I risorsi al Tribunale di palermo e all’Unione Europea

Invece di promettere l’impossibile il Governo regionale di Nello Musumeci, per tutelare i lavoratori della Formazione professionale licenziati, avrebbe potuto percorrere strade diverse. C’era la possibilità di utilizzare il CIAPI, che è un ente regionale. Si potrebbe chiedere lo stato di crisi. Invece si preferisce il gioco delle promesse, magari mettendo nel piatto una legge regionale che, a nostro modesto avviso, non risolverà i problemi.

Così si va avanti tra promesse e tentativi. Sul sito istituzionale del Dipartimento dell’Istruzione e dell’Istruzione Professionale è stato pubblicato il DDG (Decreto del Dirigente Generale) 2828 del 28/06/2018 relativo alla procedura di selezione per il reclutamento del personale esterno di cui all’Avviso 2/2018 (leggere Bando a Catalogo).

Come volevasi dimostrare, al di là dei proclami e delle solite promesse sulle salvaguardie degli (ex) lavoratori del Sistema Formativo siciliano, siamo davanti a semplice aria fritta. Infatti, nonostante sia stato fatto credere ai lavoratori che l’emendamento 5R – approvato dal Parlamento siciliano con il cosiddetto ‘Collegato alla Finanziaria 2018’ – avrebbe tutelato la platea dei lavoratori, esaminando il sopra citato DDG 2828 siamo davanti all’ennesima presa in giro.

Siccome ci occupiamo anche di politica regionale, non possiamo fare a meno di fare cenno ai dubbi manifestati da chi, per lavoro, si occupa di leggi regionali. Dubbi che si sintetizzano nella seguente domanda: a che titolo, in una legge regionale, si possono obbligare i privati ad assumere alcuni a scapito di altri?

Tra l’altro, a sgombrare ogni dubbio ci sono le dichiarazioni rilasciate dall’assessore alla Formazione professionale, professore Roberto La Galla, al quotidiano on line Live Sicilia. Parole che pesano come macigni. Infatti è palese che la Regione siciliana si “libererà” di ogni legame con i lavoratori disoccupati e non avrà alcuna competenza su ciò che riguarda i rapporti di lavoro…

Vale la pena ricordare all’assessore La Galla che la normativa, ancora oggi vigente, è di tutt’altro parere e si è in attesa di alcuni pronunciamenti del Tribunale di Palermo in merito al mancato utilizzo dell’art. 2 della legge regionale n. 25 del 1993, relativo alle procedure di mobilità e ad altre leggi e circolari che sono state palesemente omesse ed aggirate.

Inoltre, a seguito di una petizione inviata alla Commissione Europea e ad una procedura a tutela delle garanzie occupazionali per i lavoratori del comparto si è in attesa di un pronunciamento che vedrebbe l’apertura di un procedimento di infrazione con la possibilità di un risarcimento economico in favore dei lavoratori che porterebbe la Regione siciliana a rifondere milioni e milioni di euro di danni.

Come al solito e come, ormai da più di un quinquennio siamo abituati a constatare, si predica bene e si razzola male. Per ciò che riguarda il citato Bando a Catalogo assisteremo ad un reclutamento del personale con i più volte citati bandi farlocchi dove l’Ente assegnatario di finanziamento attribuirà al personale i punteggi più fantasiosi e soggettivi al fine di aggirare in maniera totalmente legale il vincolo di pescare dall’Albo.

Anche perché è bene precisare che di Albo non si tratta, ma di un mero elenco di cui al DDG 5586 del 23/09/2016.

Ci si è ben guardati dall’emanare una circolare attuativa per fissare un punteggio omogeneo da attribuire ad ogni candidato che tenga conto del titolo di studio, dell’anzianità di servizio, dei carichi familiari. Al contrario, è stata lasciata ampia discrezionalità a questi novelli imprenditori senza portafoglio che potranno così sbizzarrirsi nelle più fantasiose attribuzioni di punteggio. Tutto ciò gli consentirà di mettere dentro il personale di proprio gradimento.

Ribadiamo: non sarebbe stato più corretto seguire altre strade? E nello stato in cui ci si trova oggi non sarebbe più conducente chiedere la dichiarazione dello stato di crisi?

Foto tratta da ilsicilia.it

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