‘Amarcord’ ambientalista: quando Giuseppe Catanzaro e Legambiente Sicilia…

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… quando Giuseppe Catanzaro, titolare della discarica di Siculiana con la sua impresa di famiglia, oggi presidente di Confindustria Sicilia, sponsorizzava un convegno di Legambiente. Sono le contraddizioni di un’Isola nella quale la coerenza è merce sempre più rara

di Salvatore Petrotto

Persino un’associazione ambientalista – Legambiente Sicilia – in questi anni molto travagliati, si è lanciata all’arrembaggio. Pensate che è stata distratta, ma così distratta al punto tale da farsi finanziare una serie di iniziative e manifestazioni da coloro i quali avrebbe dovuto contrastare, ossia l’attuale presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro (il successore e delfino di Antonello Montante), per intenderci, e dai suoi fratelli, titolari della Catanzaro Costruzioni srl.

In pratica, questa associazione ambientalista ha ricevuto contributi dai gestori dell’unica mega discarica privata, quella di Siculiana, nell’Agrigentino, momentaneamente rimasta indenne, malgrado i vari cicloni giudiziari che si sono abbattuti in Sicilia sull’intero sistema di gestione del ciclo dei rifiuti.

Tradendo il suo stesso DNA, il responsabile regionale di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, infatti, non si è accorto che bastava qualche settimana, come sta dimostrando l’attuale Governo regionale, grazie al dirigente Salvo Cocina ed al professore Aurelio Angelini, per far partire, anche in Sicilia, la raccolta differenziata. Se non altro per rispettare l’ambiente, oltre che le leggi, ovviamente.

Ed invece, per lo meno negli ultimi 10 anni, abbiamo vissuto di continue emergenze ambientali causate dai gestori di quattro mega discariche private e di qualche discarica pubblica, nonché, ovviamente, dai titolari delle ditte di raccolta e trasporto dei rifiuti, che si sono più che arricchiti, guadagnando svariati miliardi di euro attraverso anche proroghe ed affidamenti diretti di appalti non proprio leciti.

Tanto, come si usa dire dalle nostre parti: ‘cu è uorbu, surdu e taci, campa cent’anni in paci’…

La Sicilia ha così potuto continuare ad essere la metafora del mondo, con le tre scimmiette, i cui nomi e cognomi lasciamo a voi decidere, a vigilare che nessuno doveva sentire, vedere e parlare! Altrimenti erano guai, ma guai seri!

Peccato che il Procuratore della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio, non è stato ancora messo a conoscenza di questi strani rapporti tra Legambiente Sicilia e la Catanzaro Costruzioni che, da più di 20 anni, ha gestito la megadiscarica di Siculiana. Tanto da partecipare, ad aprile scorso, ad Agrigento, ad un convegno organizzato proprio da Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente, l’associazione ambientalista che ha usufruito dei contributi erogati da Giuseppe Catanzaro e dai suoi fratelli, uno dei quali, Lorenzo,sotto inchiesta presso il Tribunale di Agrigento, proprio per dei presunti reati ambientali ed amministrativi connessi, guarda caso, con la gestione della discarica di famiglia.

Per la cronaca, sui rapporti tra Legambiente Sicilia e il gruppo Catanzaro, nel dicembre dello scorso anno, è intervenuto l’ex presidente di Legambiente Sicilia, Giuseppe Arnone. In un articolo pubblicato da Il Fatto Quotidiano si legge la seguente dichiarazione del citato Arnone:

“Quando io ero il presidente, imprese come quella di Catanzaro non si sognavano nemmeno di dare denaro a Legambiente. Oggi imprese al centro di accuse pesantissime concernenti affari per milioni sono diventate papa e ciccia con Legambiente”.

QUI L’ARTICOLO DE ‘IL FATTO QUOTIDIANO’ PER ESTESO

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