Palermo sommersa dai rifiuti ‘differenziati’. Orlando a Musumeci: “Nello, pensaci tu…”

Condividi

Sulla gestione dei rifiuti a Palermo “la situazione è grave ma non seria”. E’ grave perché l’immondizia sommerge la città. Non è seria, se è vero che il sindaco Leoluca Orlando scarica tutto sulla Regione ‘ordinando’ al Presidente Nello Musumeci di occuparsi lui della questione. Siamo al ridicolo: un Comune inefficiente che ‘commissaria’ una Regione che rischia di apparire come il ‘tappetino’ dello stesso Comune di Palermo!

Cosa sarebbe successo se, a Roma, la sindaca del Movimento 5 Stelle, Virginia Raggi, si fosse rivolta alla Regione Lazio dicendo: “La mia amministrazione non è in grado di gestire la raccolta dei rifiuti. Pensateci voi”. Ve lo diciamo noi cosa sarebbe successo: servizi di apertura del TG 1, del TG 2, del TG 3, delle reti di Berlusconi e magari de La 7. Per non parlare dei ‘Giornaloni’: tutti a raccontare dell’incapacità della sindaca Raggi, dei grillini che non sanno governare e bla bla bla.

Ebbene, invece sono il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e la sua amministrazione che si arrendono alla propria inadeguatezza. Sì, sono il primo cittadino e la sua Giunta che scrivono alla Regione ammettendo di non avere né la capacità, né i soldi per liberare la città dai rifiuti e per gestire la discarica di Bellolampo.

Questo è avvenuto ieri. I TG nazionali hanno riportato la notizia? I ‘Giornaloni’ nazionali oggi ne parlano? Eh sì, l’importanza di non chiamarsi Virginia Raggi! Solo Grillo, Casaleggio e Di Maio potevano aprire una trattativa per il Governo con la vecchia politica. Geni!

Intanto, confronti a parte, in una Palermo che è ormai un delirio di strade scassate, di servizi scadenti (prendere un autobus dell’AMAT, 101 a parte, ormai è un’impresa), di giovani che lasciano la città in cerca di fortuna e, soprattutto, in una città piena di rifiuti non raccolti, con il Comune prossimo al default (cosa, questa, denunciata nei giorni scorsi dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, con in testa il capogruppo Ugo Forello Come potete leggere qui) il sindaco  Orlando, come già ricordato, alza bandiera bianca sui rifiuti che sommergono la città (e meno male che c’è la ‘raccolta differenziata’…) e chiede aiuto alla Regione siciliana.

Sì, il problema dei problemi, in questo momento, è la raccolta dei rifiuti. Il Comune non sembra in grado di affrontare quella che è, da tempo, un’emergenza senza fine. Aggravata da una denuncia del Movimento 5 Stelle che, di fatto, ha costretto il Comune ad accelerare sulla raccolta differenziata.

Ma il Comune di Palermo non ce la fa: non è in grado di gestire la raccolta ordinaria e la discarica di Bellolampo, figuriamoci la raccolta differenziata che ormai è diventata una barzelletta! Non ce la fa economicamente, il Comune più ‘tassaiuolo’ d’Italia: non c’è la fa pur avendo a disposizione – e questo è veramente incredibile! – un’azienda pagata dallo stesso Comune, la RAP, con 2 mila dipendenti.

Orlando chiede aiuto al Presidente Musumeci, nominato dal Governo nazionale commissario straordinario per l’emergenza rifiuti.

In una lettera che noi leggiamo su PalermoToday il sindaco di Palermo chiede al Presidente Musumeci di utilizzare i poteri speciali che gli sono stati concessi da Roma “per sopperire, fin dove è possibile, alla carenza di impianti e strutture che, unitamente alla realizzazione della settima vasca di Bellolampo, consentiranno alla fine del periodo emergenziale di potere disporre di un sistema capace di far fronte alle sfide che, in materia di rifiuti, vedono la Regione siciliana e la città di Palermo impegnate nelle more della non più differibile definizione e attuazione del piano regionale dei rifiuti”.

La raccolta dei rifiuti, a Palermo, è in emergenza da quasi due anni. Nel novembre del 2016 – non qualche giorno fa! – la sesta vasca della discarica di Bellolampo era in via di saturazione (COME POTETE LEGGERE QUI). Già un anno e mezzo fa serviva la settima vasca, visto che il Comune di Palermo non sembra culturalmente e tecnicamente attrezzato per attuare una raccolta dei rifiuti al di fuori della discarica.

Bene: da allora ad oggi che ha fatto il Comune, anche allora gestito da Leoluca Orlando? Nulla!

Ora – ma guarda che combinazione! – la settima vasca della discarica di Bellolampo dovrebbe essere realizzata con i “poteri speciali” che Roma ha concesso al Governo Musumeci. Ovvero senza evidenza pubblica.

La sensazione è quella di trovarsi davanti a una mezza recita concordata: ovvero alla richiesta di gestione degli appalti e “con i poteri commissariali”. Il tutto per derogare alle procedure ordinarie.

La storia è sempre la stessa: si lasciano incancrenire i problemi e poi si chiede di intervenire con le procedure per la somma urgenza, aggirando le leggi ordinarie per gestire appalti a ruota libera. 

Quali sarebbero le opere da realizzare con ‘urgenza’ con 76 milioni di euro che dovrebbero essere messi a disposizione del Comune di Palermo dalla Regione?

Aumentare la capacità della sesta vasca di quasi 2 milioni di metri cubi (una follia con rischi ecologici altissimi); un impianto di trattamento del percolato in all’interno della discarica (questa è veramente bella, perché un progetto per realizzare tale impianto, qualche anno fa, è stato scartato per portare fuori il percolato; qualcuno al Comune ricorda qualcosa?); il secondo lotto del TMB (Trattamento Meccanico Biologico) che fino ad oggi è stato utilizzato in modo irrazionale, sovracvcaricandolo e mandandolo in tilt; un impianto di trattamento mobile del rifiuto indifferenziato presso; il parere su un’ulteriore vasca da realizzare nella sella della quinta vasca.

Pensate un po’: la richiesta di parere per la realizzazione della settima vasca che il Comune avrebbe dovuto presentare due anni fa si materializza ora all’insegna dell’emergenza.

Il Comune si è accorto che la differenziata, a Palermo, è un mezzo disastro. Per esempio, mancano i centri comunali per la raccolta dei rifiuti.

Sempre su PalermoToday leggiamo una notizia che ci lascia basiti:

“Servono anche soldi per acquistare i necessari mezzi per efficientare la raccolta differenziata. In questo caso la lista della spesa comprende 10 compattatori medi, 20 autocarri bivasca, 20 autocarri a vasca, 10 cassoni compattanti a gasolio, 4 autocarri, 2 lavacassonetti, 8 autovetture. Mancano pure i bidoni carrellati e attrezzature varie, senza considerare che fuori dal ‘porta a porta’ il sistema di raccolta differenziata andrebbe adeguato affinché si preveda anche la frazione dell’umido”.

Tre domande.

Prima domanda: perché il Comune ha dato il via alla raccolta differenziata dei rifiuti se mancano i mezzi per realizzarla?

Seconda domanda: che fine fanno i soldi pagati dai cittadini palermitani con la TARI?

Terza domanda: perché la Regione di Musumeci dovrebbe regalare 76 milioni di euro al Comune di Palermo? Perché Orlando, la sua Giunta e le società del Comune piene zeppe di personale sono inadeguate?

Qualche anno fa l’AMIA – la società comunale che gestiva la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Palermo – è fallita. Ed è fallita perché, pur avendo tanto personale, non era in grado di svolgere tale servizio.

Alla luce del fallimento dell’AMIA il Comune avrebbe dovuto effettuare una gara per affidare il servizio a chi sarebbe stato in grado di gestirlo.

Invece, contro la logica, il Comune di Palermo ha riproposto il fallimentare modello AMIA cambiando solo il nome: RAP. E i problemi si stanno ripresentando, aggravati dal fatto che il Comune, per fronteggiare la già citata denuncia dei grillini, deve effettuare una cosa che non è in grado di fare: la raccolta differenziata dei rifiuti.

Quello che sta succedendo è incredibile. I palermitani pagano una TARI (Tassa sull’immondizia) il cui costo pro capite è quasi doppio rispetto alla media nazionale per avere in cambio un servizio pessimo, se non ridicolo.

Con la società comunale – la citata RAP – che utilizza la TARI pagata dai palermitani per pagare gli stipendi ai propri 2 mila dipendenti circa che lasciano la città sporca!

Non solo. Se c’è da fare investimenti, ebbene, tali investimenti nei macchinari non li paga la società, ma – parla la lettera del sindaco Orlando al Presidente Musumeci – li dovrebbe pagare la Regione!

Comodo, sindaco Orlando, sbandierare ai quattro venti che Palermo ha una discarica pubblica, vero? Peccato che i costi di questa discarica – esorbitanti! – sono tutti a carico degli ignari cittadini!

Domanda al Presidente Musumeci: perché, Presidente, l’amministrazione regionale dovrebbe dare al Comune di Palermo questi 76 milioni di euro? E gli altri Comuni siciliani non hanno diritto ad essere aiutati?

Le ricordiamo, Presidente Musumeci, che solo un centinaio di Comuni dell’isola effettuano la raccolta differenziata. Tutti gli altri 300 Comuni sono in difficoltà. Perché aiutare solo Palermo?

Di più: il Bilancio e la Finanziaria sono stati approvati nei giorni scorsi dal Parlamento siciliano. La situazione è critica: da dove la Regione dovrebbe prendere questi soldi?

Sappiamo tutti che la Finanziaria regionale 2018 è stata fatta tagliando soldi di qua e mettendoli là: e sappiamo tutti che se lo Stato non dovesse erogare un miliardo circa di euro (la solita legge di stabilità con le entrate di Roma in forse piazzate come entrate ‘certe’ nella manovra…) la Regione avrebbe problemi finanziari gravissimi (problemi di ‘cassa’, tanto per essere chiari).

Ebbene, alla luce di questa realtà, presidente Musumeci, da dove pensa di prendere questi soldi? Dai fondi del ‘Patto per il Sud’? Invece di realizzare le infrastrutture per la Sicilia paghiamo il conto delle inefficienze di Orlando e della sua Giunta, visto che Palermo è pur sempre il capoluogo dell’Isola dove insistono gli uffici della stessa Regione?

Ma come finì, Presidente Musumeci? La Regione, invece di commissariare il Comune di Palermo per manifesta incapacità in materia di raccolta rifiuti, si fa ‘commissariare’ dallo stesso Comune di Palermo che ‘ordina’ alle Regione di ‘cacciare’ pure i soldi?

Cos’è diventata la Regione siciliana, Presidente Musumeci? Il ‘tappetino’ del Comune di Palermo?

P.s.

Ah, dimenticavamo: un palermitano su tre non paga la TARI. Così il Comune lancia l’operazione ‘compliance’: leggere “ravvedimento operoso’. Chiama i cittadini che non hanno pagato e gli dice: se paghi non ti appioppo le sanzioni. 

Domanda al sindaco e ai suoi assessori: avete idea del livello di povertà che c’è in città? Una famiglia – e sono centinaia e centinaia le famiglie combinate così – che ogni giorno deve cercare di mettere d’accordo pranzo e cena va a pagare al Comune la TARI più ‘salata’ d’Italia? Soldi che verrebbero poi utilizzati per pagare lo stipendio alle migliaia e migliaia di dipendenti delle inefficienti società comunali che esistono solo perché i dipendenti votano?

A nostro avviso, alla luce dello sfascio in materia di gestione dei rifiuti, il Comune di Palermo si deve considerare fortunato se due cittadini su tre pagano ancora la TARI…

W Palermo e W S. Rosalia, leggiamo nella foto che abbiamo preso Nuovo Sud.it    

      

 

Pubblicato da