MATTINALE 44/ Ma l’Anas, in Sicilia, non dovrebbe dipendere gerarchicamente dalla Regione?

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Così prevede lo Statuto autonomistico siciliano. Ma per far questo ci vorrebbero un presidente della Regione e un assessore alle Infrastrutture autonomisti. Ma, a quanto pare, non è il caso di Nello Musumeci e Marco Falcone, che ieri si sono presentati davanti alle telecamere mentre ‘scondinzolavano’ al cospetto dei vertici Anas…

I mezzi di informazione ci consegnano una fotografia del Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, seduto, ad un tavolo con alla sua destra l’Amministratore delegato dell’Anas, Gianni Armani, e, alla sua sinistra, l‘assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone (foto sopra). Un incontro, ci informa la stampa, per fare il punto sugli interventi in Sicilia dell’Azienda nazionale che si occupa delle autostrade e delle strade statali.

Chi come me è “un nostalgico irriducibile dell’Autonomia siciliana” si accorge subito che questa foto è figlia (illegittima) della mancata attuazione di una parte importante dello Statuto. Quella che stabilisce che il Presidente della Regione assomma alla posizione di rappresentante della Regione, anche quella di rappresentante, nella Regione, del Governo dello Stato (art 20).

Egli esercita nella Regione, in forma delegata, anche poteri amministrativi di competenza statale, assumendo la veste di organo dello stato in rappresentanza generale del Governo nell’Isola. Si tratta, dice l’Alta Corte, “di un intenso decentramento legislativo e autarchico… per cui lo Stato vive nella Regione siciliana impersonato dagli stessi organi regionali”.

Se questo istituto fosse stato attuato, ogni decisione in materia di strade di competenza dell’Anas sarebbe assunta dallo Stato e dalla Regione congiuntamente e pariteticamente e della relativa esecuzione sarebbe responsabile l’Anas Sicilia posta gerarchicamente alle dipendenze dell’assessore delle Infrastrutture.

Campa cavallo!

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