MATTINALE 28/ Governo: tornare alla spirito della Costituzione

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Al di là di ogni peloso distinguo, non c’è dubbio che i 5 stelle sono il primo partito e che quindi ad esso responsabilmente va affidato l’incarico di formare il governo. Il Parlamento dirà no a una proposta di svolta? Si tornerà a votare 

L’articolo 92 della Costituzione stabilisce che il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio e, su proposta di questo, i ministri. Niente di più e niente di meno. Sull’applicazione di questo articolo, nel corso degli anni, si è costruita “la prassi”, un logorante, barocco e stucchevole percorso in cui, in buona sostanza, di quella che è la funzione madre del Parlamento, dare o negare la fiducia al governo, si sono appropriati i partiti, espropriando ancora una volta il popolo della sovranità.

Consultazioni, esplorazioni, caminetti ristretti, riserve di accettare, accettazioni con riserva e chi più ne ha più ne metta. Intanto il Parlamento aspetta. E il popolo sovrano? Pure.

Se però il Paese è cambiato, perché non cambiare (meglio azzerare) la prassi e tornare alla lettera e allo spirito della Costituzione? Questo sì che sarebbe la migliore dimostrazione di un ritrovato senso di responsabilità.

Al di là di ogni peloso distinguo, non c’è dubbio che i 5 stelle sono il primo partito e che quindi ad esso responsabilmente va affidato l’incarico di formare il governo.

A questo punto basta applicare gli articoli costituzionali che regolano il percorso. SENZA CHE SI CONSULTI CON QUALCUNO IL PRESIDENTE INCARICATO ACCETTA E GIURA. UN ATTIMO DOPO PROPONE I MINISTRI CHE GIURANO A LORO VOLTA.

Il governo è operativo e si insedia.Un attimo ancora dopo il Presidente del Consiglio indice una conferenza stampa in cui illustra il suo programma e parla al Paese. Un attimo ancora dopo si presenta al Parlamento, e illustra il suo programma, quello stesso programma votato da oltre il 32 per cento degli elettori chiedendo la fiducia.

Non sarà facile dire no ad una proposta di svolta prima di tutto etica, solidale, di equità, di sollecitudine verso gli ultimi. Se non avrà la fiducia, sarà stato ancora più abile perché ovviamente si tornerà a votare e questa volta i 5 stelle avranno la maggioranza assoluta.

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