MATTINALE 10/ Palermo calcio, è bene che chi deve andare in galera ci vada

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Non sarà la partita di stasera, con i prezzi dei biglietti stracciati, a ricostruire il rapporto tra la società Palermo calcio e la città. I palermitani hanno ormai capito che la società è stata lo strumento di arricchimento di una sola persona, attraverso un meccanismo semplice… 

Non sarà il prezzo stracciato dei biglietti che stasera riempirà la Favorita con i 35 mila abbonati del tempo che fu, né questo ultimo insulto dello sconto ricostruirà il rapporto tra i tifosi e la società Palermo calcio. I palermitani, seppure ognuno con i suoi tempi, hanno ormai capito che la società è stata uno strumento di arricchimento di una sola persona, attraverso un meccanismo semplice e geniale.

Il Palermo calcio, a parte di alcuni, non è mai stato proprietario né dei calciatori che si sono affermati in squadra, né tantomeno di tutte le giovani promesse che hanno militato nelle sue fila, dalla promozione in serie A ad oggi. I vari Pastore, Cavani, Dybala, per fare i nomi dei più noti, sono stati “affidati” dai proprietari dei loro cartellini al Palermo calcio perché si “acclimatassero” e si mettessero in mostra per il mercato, quello vero.

Erano loro, i proprietari, a decidere quando e a chi venderli e a quale prezzo. Alla società veniva corrisposto un bonus per il disturbo. La funzione del Palermo calcio è questa e nessun altra.

E’ la linea aziendale. Lo abbiamo capito, finalmente. Chi, tra allenatori, dirigenti e direttori, non si è adeguato è stato fatto fuori senza tentennamenti (a volte in modo apparso” strano”).

E’ chiaro che, in questo meccanismo, il tifoso non conta niente e può essere preso allegramente in giro.

La dirigenza, ormai, è libera di far retrocedere e far promuovere la squadra a suo piacimento. Sono fatti suoi. Ma poiché è chiaro che l’impianto escogitato abbisogna di due bilanci, quello vero e quello truccato, a noi non resta che sperare che il gioco venga alla luce e che chi deve andarci vada in galera.

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