IL MATTINALE 2/ Burocrati: la ‘rotazione’ di Musumeci per amici & sodali

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Come al solito non sta cambiando nulla. Come hanno fatto i suoi predecessori, l’attuale presidente della Regione si accinge a ‘ridisegnare’ l’alta burocrazia rimestando un po’ qua e un po’ là. Anche questa volta i designati non sono vincitori di concorsi pubblici e non sono né competenti, né indipendenti

“Nello Musumeci ribalta la burocrazia regionale”, titola il foglio annunci locale. Poi leggiamo l’articolo e ci rendiamo subito conto che l’uso del verbo ribaltare è appropriatissimo (rovesciare, capovolgere un oggetto).

Infatti si tratta puramente e semplicemente di mettere “in coppa chille che è abbasciu e viceversa, reintegrare i pensionamenti con rentree di epurati, epurare a propria volta e, insomma, rimestare un po’ qui e là. Ci sarà anche qualche esterno pare, e qui Musumeci dovrà stare attento nelle procedure perché, se il requisito base dell’esterno è l’appartenenza e non la competenza, il rischio di ricorsi è alto.

Notiamo ancora una volta che i dirigenti amministrativi in servizio, muniti di lauree adeguate e vincitori di concorsi pubblici non compaiono tra i designati. A meno di spettacolari rinunce di massa agli interpelli, cosa di cui non siamo informati, potrebbe essere che i due requisiti di cui questi dirigenti sono portatori, ovvero competenza e indipendenza, li renda poco graditi al potere?

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  • Nessun dirigente escluso da questa "tornata" di nomine a capo di dipartimento farà mai ricorso perché, in cuor suo e stando così le cose (cioè immutabili) spera che, prima o dopo, possa toccare a lui venire "scelto".
    Cosa che sarebbe impossibile se osasse ribellarsi al sistema: i politici, a differenza degli elettori, hanno buona memoria.
    E' un meccanismo perverso che, di fatto, tiene per le pa..e ogni dirigente con l'implicito ricatto che, se protesta, dovrà accontentarsi delle briciole.
    Questo sistema potrebbe venire scardinato solo se......venisse concesso anche al personale del comparto, in possesso di adeguati titoli, competenze e esperienze, di poter concorrere, da interni, all'assegnazione degli incarichi per le strutture dirigenziali dei dipartimenti.
    Motivazione, fame e rabbia hanno raggiunto livelli così elevati che i ricorsi degli esclusi fioccherebbero.
    E, a cascata, anche i dirigenti semplici rimasti senza incarico, perché magari superati da un funzionario o da un istruttore più capace, si sveglierebbero finalmente dal torpore e dall'opportunistica attesa, impugnando qualche spregiudicata nomina di dirigente generale.
    Le rivoluzioni, si sa, cominciano dal basso.....

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