Cominciamo la giornata con un pensiero o, se volete, con una riflessione sui fatti del giorno o della vita. Cominciamo con quella che Stefano D’Arrigo chiamava “l’antico futuro” dei siciliani: l’emigrazione
Da quando la Sicilia fu annessa allo stato piemontese, l’emigrazione costituì una via d’uscita dalla miseria imposta dal conquistatore. Da allora e fino ad oggi la funzione della emigrazione, oltre che ricerca di condizioni di vita migliori, è stata quella di abbassare la pressione che la povertà e il disagio sociale esercitano sulla convivenza civile e, quindi, consentire ai chi domina l’Isola – governi, potentati, criminalità organizzata – di continuare a farlo agevolmente.
Chissà che cosa accadrebbe in Sicilia e ai siciliani se, per un qualunque motivo, quella valvola di sfogo del malessere fosse chiusa a tempo indeterminato. Forse è un evento “da desiderare con animo devoto”.
Foto tratta da lasicilia.it