Assessore Razza, si occupi anche dei soldi che Roma scippa alla sanità siciliana

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Corretto che l’assessore regionale alla Salute-Sanità, Ruggero Razza, segua la vicenda del bimbo deceduto nell’ospedale di Trapani. Detto questo, l’assessore farebbe bene ad occuparsi anche dei 600 milioni di euro all’anno che Roma scippa alla Sicilia. Insomma: basta ascari al Governo della Sicilia!

La storia è nota: un bambino è morto all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani per sospetta sepsi neonatale fulminante (un’infezione moderata grave).

“Il bambino – leggiamo in un comunicato dall’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di Trapani – era nato con parto naturale, senza alcuna complicazione e alla nascita tutti i parametri erano nella norma. Dopo circa sei ore si sono alzati gli indici infettivi ed è intervenuto il neonatologo, praticando subito la terapia antibiotica del caso”.

Il bambino è deceduto e l’ASP ha nominato una commissione interna per verificare come sono andate le cose.

Sulla vicenda è intervenuto l’assessore regionale alla Salute-Sanità, Ruggero Razza:

“Occorre fare piena luce su quanto avvenuto nel reparto di ostetricia e neonatologia dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani -a detto l’assessore Razza -. Bene ha fatto l’ASP di Trapani ad avviare una commissione di indagine interna. Sono necessarie da parte dell’assessorato azioni a garanzia della correttezza dei protocolli adottati o per contribuire a fare emergere le eventuali responsabilità”.

Non sappiamo se verranno appurate responsabilità: se qualcuno, in questa triste vicenda, ha sbagliato è giusto che paghi.

Ma sappiamo, con certezza, che la politica siciliana è responsabile di uno scippo alla sanità della nostra Isola che va avanti dal 2007.

Ci permettiamo di affermare che certi disservizi della sanità pubblica siciliana sono il frutto di risorse finanziarie carenti. Soldi della sanità siciliana che mancano: e tra questi ci sono i quasi 600 milioni all’anno che Roma si tiene (QUI L’ASSESSORE RAZZA PUO’ APPROFONDIRE IL TEMA).

L’assessore Razza, oltre a compiacersi della commissione di indagine interna nominata dall’ASP di Trapani, farebbe bene ad aprire una vertenza con il Governo nazionale per farsi restituire i 600 milioni all’anno che, come già accennato, Roma scippa alla Regione siciliana dal 2007

Il problema della sanità pubblica siciliana, egregio assessore Razza, è anche la mancanza di risorse finanziarie.

Da lei noi ci aspettiamo chiarezza su questo fronte: a cominciare proprio dai 600 milioni di euro all’anno – con 6 miliardi di euro di arretrati circa – che lo Stato deve alla Regione siciliana.

Non faccia come come il presidente della Regione, Nello Musumeci, come l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, e come l’assessore Marco Falcone, che hanno già avallato altri scippi finanziari alla Regione.

I Siciliani sono stanchi di essere governati da ascari!

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