Regione siciliana con un disavanzo di quasi 6 miliardi? Mah…

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Non vogliamo mettere in discussione la buona fede del presidente della Regione, Nello Musumeci, e dell’assessore all’Economia, Gaetano Armao, che oggi hanno dato i numeri della crisi finanziaria regionale. Ma a noi un disavanzo di quasi 6 miliardi di euro della Regione sembra impossibile!  

Non vogliamo entrare nel merito dei ‘numeri’ dati oggi dal presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e dall’assessore all’Economia, Gaetano Armao. Ma, francamente, un disavanzo di quasi 6 miliardi di euro e con un indebitamento finanziario di oltre 8 miliardi di euro a noi sembra quasi impossibile.

Il disavanzo di quasi 6 miliardi di euro significa che, nel 2017 – perché supponiamo che è allo scorso anno che si fa riferimento – alla Regione siciliana sarebbero mancati quasi 6 miliardi di euro! Quindi ci sarebbero in giro soggetti che, a vario titolo, non sarebbero stati pagati per un ammontare pari a quasi 6 miliardi di euro! Possibile?

Lungi da noi il voler difendere l’ex assessore-commissario, Alessandro Baccei. Ma non possiamo non ricordare che, al 30 settembre dello scorso anno, il Bilancio della Regione era in equilibrio.

Certo, in tre mesi potrebbero essere mancate entrate. Per un totale di quasi 6 miliardi di euro?

Ancora: il disavanzo di quasi 6 miliardi, alla fine, si avvicina all’indebitamento che ammonta a poco più di 8 miliardi (questo è un dato noto).

Ma se la Regione avesse un disavanzo così elevato, lo stesso disavanzo non potrebbe non avere riverberi sull’indebitamento.

Insomma: a noi il dato sul disavanzo della Regione denunciato oggi dal Governo regionale non ci convince proprio.

 

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  • Il dato noto è un indebitamento (non consolidato) di 8 miliardi da un paio d'anni a questa parte, quindi il deficit di 5,9 miliardi non convince neanche me. Se il debito è rimasto stabile direi che i conti siano stabilizzati (lacrime e sangue, ma stabilizzati). Non so se Crocetta e Baccei abbiano lasciato sorprese (tipo nuove spese, magari clientelari), ma l'"operazione verità" dovrebbe accendere i riflettori. In queste condizioni, se si andasse a sbattere i pugni sul tavolo, si ricusassero i patti scelerati e si realizzasse l'agenzia regionale delle entrate (con tutte le conseguenze che sappiamo), sarebbe semplicissimo risollevare l'economia isolana. Mi sa che ci mancano alcuni elementi.

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