Andiamo avanti: costruiamo insieme la Confederazione Siciliana per l’attuazione dell’Autonomia

Condividi

Appello a singoli individui, movimenti, partiti ed associazioni autonomiste ed indipendentiste: lavoriamo ad un Comitato paritetico che promuova la nascita di Confederazione che si proponga come primo obiettivo la piena attuazione dello Statuto siciliano. Tappa obbligata per qualsiasi progetto di indipendenza.  La resa- nonostante sia andata come è andata- non può essere contemplata da quanti credono nelle potenzialità della Sicilia e dei siciliani

E’ andata come è andata. Quei movimenti, quei partiti e quelle associazioni e tutti quei siciliani sinceramente indipendentisti o autonomisti, per ragioni che abbiamo analizzato altrove- compresa la difficoltà di demolire il sistema clientelare  costruito negli anni passati dalla vecchia politica- non sono riusciti a lasciare il segno alle ultime competizioni elettorali regionali. Ma la resa non deve essere contemplata nel nostro vocabolario. Lo dobbiamo alla Sicilia e ai tanti siciliani che meritano un futuro migliore. Lo dobbiamo anche a tutto il lavoro svolto che non va disperso e che ha già dato i suoi frutti, seppur ancora poco maturi. Per questi motivi, il movimento I Nuovi Vespri, propone a tutto il mondo ‘sicilianista’ una “fase due” che, dall’autocritica e all’analisi, torni ai progetti e ai programmi.

Cosa abbiamo in mente?

Come base di partenza, un Comitato paritetico di promozione che elabori uno schema di progetto di Confederazione tra partiti, movimenti, associazioni, gruppi e singoli soggetti fortemente strutturato all’interno e sul territorio. Il documento verrà elaborato ed approvato dal comitato e quindi diffuso e promosso. La nostra idea di partecipazione alla confederazione non fa cessare né l’esistenza né l’operatività dei movimenti (una specie di doppia tessera).Ognuno porta il suo patrimonio che se vuole può conservare, purché si osservino le regole condivise della federazione.

Abbiamo elaborato due schemi, uno per il Comitato e l’altro per la Federazione. Si tratta ovviamente di bozze, di punti di partenza che speriamo possano essere utili per la discussione. Li sottoponiamo alla vostra attenzione sperando nella vostra adesione al progetto perché, e su questo saremo tutti d’accordo, abbiamo ancora una volta  le prove del fatto che divisi non si arriva da nessuna parte. Che divisi non saremo mai in grado di demolire quel castello di clientele e mala politica che soffoca la Sicilia. Non c’è più tempo da perdere. Cominciamo a contarci sul serio e ad agire secondo una strategia politica che possa trasformare le nostre speranze in fatti.

L’appello, lo ribadiamo, è rivolto a tutti: singoli individui, movimenti, associazioni, partiti autonomisti e/o indipendentisti. Non c’è contrapposizione: non si può parlare di indipendenza prima di avere raggiunto una piena ed integrale attuazione dell’ Autonomia.

Ecco le nostre ipotesi di lavoro che poniamo come base per il lavoro comune:

  1. SCHEMA COSTITUZIONE COMITATO PARITETICO

Tra i sottoscritti:…..

Nel comune convincimento che la mancata attuazione dello Statuto regionale, e, per l’effetto, la mancata realizzazione dell’Autonomia regionale sono la causa diretta delle attuali condizioni di degrado morale, sociale, economico e culturale della Sicilia;

che tale condizione di degrado è il risultato voluto di una deliberata azione politica che ha mirato e mira a mantenere la Sicilia in una condizione semicoloniale nei confronti della parte più ricca ed evoluta dell’Italia;

che tale politica di sopraffazione intanto è stata ed è ancora possibile in quanto può disporre e si avvale disinvoltamente di soggetti politici che pur essendo siciliani per nascita, per interessi personali e opportunità di potere si sono posti e si pongono al sevizio degli obbiettivi nazionali;

che occorre dare vita ad un progetto che avvii risolutamente un deciso contrasto ad una politica d’accatto e di miseria umana e sociale,politica che,

soprattutto negli ultimi anni ha fatto precipitare l’Isola in fondo a tutte le classifiche del vivere civile.

che tale progetto deve necessariamente risvegliare le coscienze dei siciliani e coinvolgere le nuove generazioni;

che a tal fine occorre costruire una forza politica genuinamente ispirata a valori di progresso e di crescita della Sicilia e dei siciliani, offrendo alle ragioni di unità tutte le condizioni per realizzarsi;

che nel contesto dell’offerta politica generalmente sussumibile nel’ampio concetto sicilianismo si evidenziano diversità talvolta sostanziali che oggettivamente non giovano al progetto di liberazione della Sicilia dalla soffocante cappa politica che la opprime;

che tale divaricazione presenta la sua più ampia accentuazione tra le forze di ispirazione autonomista e quelle che si richiamano agli antichi valori del separatismo e dell’indipendentismo;

che quindi occorre preliminarmente fare chiarezza e distinzione all’interno del movimento globalmente inteso.

Ritenuto politicamente più conducente, realistico, possibile e realizzabile un progetto che

raccolga e unisca quanti si ritrovano nel percorso autonomistico che porti all’attuazione dello Statuto della Regione in tutte le sue parti, sia quelle negate che quelle che sono state strumentalmente abolite.

Considerato che ogni posizione fautrice della indipendenza della Sicilia,meritevole di rispetto e attenzione per la sua storia e i valori che esprime, debba e possa essere più utilmente valutata ed apprezzata dopo aver che fosse raggiunta la piena ed integrale autonomia e quindi quando si sarà in possesso di maggiori elementi per valutare le condizioni politiche al contorno e quindi scegliere, sempre però nel rispetto dello Statuto siciliano e della Costituzione italiana e in obbedienza a tutte i pronunciamenti in merito degli organismi nazionali, e internazionali.

Che, posta questa precondizione, è più agevole avviare una confluenza operativa tra i partiti, le associazioni, i movimenti, i gruppi, i singoli e le sensibilità tuttte che si riconoscono e si ritrovano sotto la bandiera dell’autonomia;

che occorre dotarsi di uno strumento efficace e determinato per raggiungere gli obbiettivi

Tutto ciò premesso e considerato,

viene costituito tra i soggetto di cui sopra un comitato paritetico per la elaborazione e la diffusione di un progetto di confederazione tra partiti, movimenti, associazioni, gruppi e singoli, per la realizzazione degli obbiettivi di cui in premessa.

Il comitato, definito lo schema di confederazione,ne diffonderà e ne illustrerà il testo a mezzo di tutti i mezzi di comunicazione..

Il comitato è aperto ad ogni contributo di idee e di proposte e può essere integrato da nuovi componenti che ne facciano richiesta”. 

QUI TROVATE L’ IPOTESI DI UNO STATUTO PER L‘ATTUAZIONE DELLA AUTONOMIA REGIONALE E DELLO STATUTO DELLA REGIONE SICILIANA

 

Visualizza commenti

  • Condivido..ma prima la VERIFICA DI FATTIBILITA'. in un incontro ufficiale fra tutte le associazioni,movimenti e quant'altro nel territorio e che si identificano prima con la volontà di un UN PATTO per LA SICILIA...poi in un secondo tempo la CONFEDERAZIONE DEI MOVIMENTI sotto unica bandiera......QUESTO SAREBBE IL PRIMO PASSO E LA NUMEROSA PRESENZA SARA' LA TESTIMONIANZA DELLA VOLONTA' DI PROSEGUIRE........quindi verifica di Un Patto per la Sicilia .per prima cosa e,.sotto forma di Primarie individuare il Primo Comitato paritetico di rappresentanza.....La cosa sembra positiva nell'immaginario collettivo..ma.difficilissima da attuare nella realtà in quanto le vecchie primogeniture sicilianiste rivendicheranno i loro privilegi a garanzia della loro coerenza non fidandosi di nuovi progetti e di antiche antipatie personali.....

Pubblicato da