Ciaula scoprì la luna e Musumeci ha scoperto che la situazione finanziaria della Regione è “gravissima”. Ma no?

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Qualcuno ha mentito la scorsa estate o sta mentendo oggi. Ricordiamo che, la scorsa estate, l’ormai ex assessore regionale Baccei e i vertici del PD siciliano dicevano che i conti della Regione siciliana “erano a posto”. Ieri, insediandosi a Palazzo d’Orleans, il nuovo presidente della Regione, Nello Musumeci, ha detto che la situazione finanziaria della Regione “è assai grave”. Qual è la verità?

Da ieri Nello Musumeci è, ufficialmente, il nuovo presidente della Regione siciliana. La sua prima dichiarazione ci ha stupiti: ha detto che la situazione finanziaria della Regione è “assai grave” e che chiederà alla nuova Assemblea regionale siciliana di approvare un disegno di legge che prevede due mesi di esercizio provvisorio.

Ribadiamo: la cosa ci ha stupito tantissimo. Per due motivi.

Il primo motivo è che, la scorsa estate, l’ancora allora assessore all’Economia della Regione siciliana, Alessandro Baccei, commissario di Renzi in Sicilia, dichiarava che i conti della Regione erano “a posto” e presentava anche uno schema di legge regionale di stabilità 2018 (leggere Bilancio e Finanziaria 2018).

Il secondo motivo che oggi ci lascia stupiti è che, lo scorso agosto, il PD siciliano – partito che ha governato la Regione siciliana dal 2008 fino ad oggi – ha riempito le città della Sicilia con manifesti nei quali si diceva che il Bilancio della Regione era stato “risanato”.

Ora, chi legge questo blog sa che noi, già da tempo, scriviamo che la Regione siciliana è in default non dichiarato. La cosa strana è che la politica siciliana, nel suo complesso – tranne qualche eccezione – per tutta la campagna elettorale ha ignorato la questione finanziaria della Regione.

Nessun esponentepolitico ha obiettato qualcosa all’assessore-commissario Baccei quando questo signore, qualche mese addietro, come già ricordato, dichiarava che “i conti della Regione siciliana erano a posto”.

Anche Musumeci – deputato regionale uscente e candidato alla presidenza della Regione – non ha avuto nulla da dire: non ha commentato le dichiarazioni ‘tranquillizzanti’ di Baccei e nemmeno i manifesti celebrativi del PD siciliano.

Ieri, nel giorno dell’insediamento, il presidente Musumeci ha detto che la situazione finanziaria della Regione è “assai grave”. E ci ha comunicato due cose.

La prima cosa la leggiamo in una dichiarazione dello stesso presidente della Regione riportata dal Giornale di Sicilia on line:

“Abbiamo fatto il punto della situazione con il ragioniere generale della Regione e con l’assessore designato all’Economia Gaetano Armao: la situazione finanziaria è assai grave spero in un esercizio provvisorio per non oltre due mesi”.

Quindi l’assessore “designato all’Economia” è Gaetano Armao, già assessore dei passati Governi regionali di Raffaele Lombardo. Come I Nuovi Vespri hanno già più volte scritto, con Musumeci si torna al passato, precisamente all’ottantenne Berlusconi, che ha “designato” Armao.

La seconda cosa che leggiamo è che la manovra economica e finanziaria della Regione non verrà approvata entro il 31 dicembre di quest’anno.

Ne dobbiamo dedurre che, contrariamente a quanto affermavano l’ex assessore-commissario Baccei e il PD siciliano nei mesi scorsi, i conti della Regione non sono a posto. Altrimenti che senso avrebbe chiedere due mesi di esercizio provvisorio?

Mettendo assieme queste due cose dobbiamo dedurre che il nuovo Parlamento dell’Isola comincerà la discussione su Bilancio e Finanziaria 2018 nel marzo prossimo, in coincidenza con le elezioni politiche nazionali.

Qualcuno obietterà: già da qualche giorno si parla di rinviare le elezioni politiche nazionali a maggio. In realtà, di questo rinvio, si parla da tempo. Solo che una decina di giorni addietro una nota ufficiale del Quirinale ha fatto chiarezza, precisando che non ci sarà alcun rinvio delle elezioni politiche nazionali.

Cosa, questa, che è stata sottolineata nella rassegna stampa mattutina di Radio Radicale, ‘Stampa e regime’.

Che dire? Volete vedere che, tra qualche giorno, il presidente Musumeci e l’assessore all’Economia ‘designato’ da Berlusconi, Armao, si accorgeranno che le ex Province dell’Isola sono sull’orlo del fallimento, che i Comuni sono senza soldi e non erogano più molti servizi, che gli operai della Forestale rischiano di non completare le giornate lavorative di quest’anno, insomma che la Regione si trova in default non dichiarato?

Per non parlare di quello che succederà quando i dodici assessori designati, entrando negli assessorati, si accorgeranno che i loro predecessori, come da tradizione – ma forse, questa volta, ben oltre la tradizione – hanno smontato pure le mattonelle dei bagni?

Per non parlare degli impegni di spesa già siglati negli uffici e negli enti regionali, compresi enti e società dove le nomine sono avvenute ‘zona Cesarini’…

 

 

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