Falsa concezione di libertà e democrazia

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Qualche riflessione del filosofo e commentatore Diego Fusaro sulla “democrazia non democratica” del nostro tempo che “il capitale produce a propria immagine e somiglianza – la free market democracy – è, de facto, l’ordine del capitalismo finanziario senza limitazioni…” 

di Diego Fusaro

Nell’orizzonte della società classista, la “libertà” di accumulare ricchezze smisurate, per gli uni, convive con la “libertà” di morire di fame, per gli altri. Privata di ogni riferimento alla comunità sociale, la libertà è svilita a business privato per individui senza comunità e a libera iniziativa imprenditoriale concorrenziale.

Ancora, la libertà è intesa e praticata unicamente come liberalizzazione individualistica dei costumi e dei consumi e, dunque, come “liberazione” per la sfera della circolazione di ciò che ad essa è ancora interdetto per via della persistenza di vincoli religiosi, etici e politici. Con le parole di Schmitt, “il liberalismo è una dottrina della libertà, della libertà di produzione economica, della libertà di mercato e soprattutto della regine delle libertà economiche: della libertà di consumo”: è, in altri termini, la dottrina della libertà come mero interesse individuale privato.

La sola libertà ammessa nell’orizzonte monoculturale del pensiero unico politicamente corretto è quella coincidente con il liberalismo, ossia con l’autogoverno dei ceti globali ricchi che, con la mediazione simbolica degli intellettuali come parte dominata della classe dominante, demonizzano come totalitaria ogni altra concezione della libertà e dell’organizzazione sociale ed economica.

Ancora, la sola democrazia tollerata e glorificata nel regno della crematistica globale è quella coincidente con il plebiscito dei mercati dei capitali privati e della finanza liquida e desovranizzata di Wall Street e della City di Londra.

Più precisamente, la democrazia non democratica che il capitale produce a propria immagine e somiglianza – la free market democracy – è, de facto, l’ordine del capitalismo finanziario senza limitazioni, dell’universalismo dei diritti di libertà consumistica dell’individuo post-identitario astratto e in mobilità browniana perpetua nel piano liscio e pluridirezionale del mercato globale.

Nella cornice del nuovo ordine rifeudalizzato, l’autorità non emana più dalla sovranità politica inscritta negli spazi degli Stati nazionali, ma dal danaro desovranizzato, immateriale e affrancato da ogni condizionamento legale, politico ed etico.

Visualizza commenti

  • Caro Diego,
    permettimi di darti del tu, solo in ragione del fatto che ho diversi anni più di te.
    Tu dici sempre cose più che giuste, reali e obbiettive, che se mi permetti sintetizzare io traduco con il mio linguaggio in: la società feudale dei vassalli, valvassori e valvassini che servono l'imperatore denaro è, purtroppo, viva più che mai.
    Mancano l'elemento, il soggetto popolare, perché quella società ascrive a poco più che sudditi-servi il "popolo sovrano" come eufemisticamente viene chiamato dalla nostra Costituzione.
    Io, che sono anche un giurista, oltre che figlio di un minatore morto sul LAVORO, in un turno di notte e a 47 anni, lasciando una vedova con sei figli tutti minorenni ( ti lascio solo immaginare quale non vita abbiamo dovuto affrontare) ho capito che anche una Costituzione democratica e antifascista, nata dalle macerie di una guerra nazifascista, permette disuguaglianze e prepotenze sociali, privilegi e diritti garantiti a pochi e negati a tanti.
    Allora questa Costituzione serve a pochi e non alla collettività di media e povera essenza e che paga i privilegi di caste come quelle appena dette medioevali.
    Ora io apprezzo anche le tue disamine della "crematistica globale" e del "denaro desovranizzato", ma l'Italia è composta da popoli che non conoscono la propria storia, la formazione delle loro culture, delle loro città, regioni; che non conoscono in sostanza sé stessi.
    Cosa si può spiegare a un popolo che non conoscendo sé stesso, non capisce che è sottomesso ai pochi che si conoscono tutti e che sgovernano questa stessa società al solo fine di assecondare e arricchire il loro "particulare"?
    Perché non parli mai della P2 del "fascistissimo" ( come si definiva) Licio Gelli?
    Prova a spiegare a chi ti ascolta quanti e quali persone, enti e istituzioni non fossero e non siano ancora dentro alla P2.
    Prova a spiegare che i piduisti Berlusconi e Verdini si sono incontrati con un ineffabile ignorantissimo di diritto che si chiama Matteo Renzi per fissare i " patti del Nazareno", vale a dire come spartirsi l'Italia attraverso le solite regalie per mendicanti e posti di lavoro che risulteranno sempre precari, senza effettivi diritti costituzionali .
    Prova a spiegare che un presidente della repubblica si è nominato monarca, in spregio all'articolo 85 della Carta massima: "Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni". Per sette inequivocabili anni e non per un regno!
    La gente non studia, non vuole conoscere, non ama mettere in discussione la propria ignoranza e che tanto "sono tutti uguali"...
    Ecco che più che le oligarchie del lusso a spese dei poveri, è tutto un popolo che deve prendere atto del suo stato.
    Bisognerebbe cominciare a spiegarlo in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
    Ma questo succede nelle democrazie di fatto e non in quelle immaginarie come la nostra.
    Aggiungi l'invasione di un Islam antidiluviano, razzista e in mano a pecoroni maschilisti in sottana. Un ulteriore deterrente perché i ricchi possano ancora intimorire i poveri.
    I ricchi non hanno religione, a parte quella del denaro. Che cosa aspettiamo noi "sudditi" a buttarli giù dalle loro poltrone maleodoranti di tutte le mafie e di ogni disumanità?
    Attendo gli esiti del 5 novembre 2017 in Sicilia, voterò anch'io.
    Potrebbe essere, diventare il nuovo "Vespro siciliano", questo voto.
    Ma questa volta per imparare ad agire meglio di quel primo del 1282.
    Auguri, SICILIA!

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