Busalacchi incontra i dipendenti della Regione

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L’appuntamento è per domani (venerdì 15 settembre) alle 16 nella sala della comunità valdese, in via dello Spezio a Palermo (alle spalle del teatro Politeama)

Ascoltare, capire, proporre e condividere per scrivere insieme un piano per il miglioramento della macchina burocratica regionale. È questo l’obiettivo dell’incontro tra Franco Busalacchi, candidato alla presidenza della Regione siciliana del movimento “Noi siciliani con Busalacchi – Sicilia libera e sovrana”, e il personale dell’amministrazione regionale.

L’incontro si terrà domani (venerdì 15 settembre) alle 16 nella sala della comunità valdese, in via dello Spezio 43 a Palermo (alle spalle del teatro Politeama).

“Ascolterò con attenzione – dice Busalacchi – tutti coloro che vorranno intervenire, rappresentanti sindacali compresi, per rendere il più proficuo possibile l’incontro fornendo il proprio personale contributo con proposte per realizzare un piano di miglioramento della macchina burocratica regionale”.

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  • I dipendenti regionali del comparto non dirigenziale si trovano attualmente in uno stato di grande demotivazione.
    Frustrati dal mancato rinnovo contrattuale ormai da 12 anni, soggetti ad incomprensibili "riorganizzazioni" delle strutture regionali con frammentazione e dispersione di competenze e, da ultimo, costretti al prepensionamento per non perdere diritti acquisiti.
    Per non parlare poi della scomparsa del "senso di appartenenza": mai come ora l'essere dipendente regionale è diventato uno status da nascondere, del quale quasi vergognarsi di fronte all'opinione pubblica.
    Occorre un sussulto d'orgoglio e una profonda riorganizzazione della burocrazia regionale, orientata in primo luogo a capire cosa serva davvero all'amministrazione per funzionare correttamente e compiere la mission assegnata. Riconoscere le competenze già presenti tra i dipendenti in servizio e utilizzarle secondo il ruolo corrispondente (quindi anche prevedendo percorsi interni di carriera) e, in mancanza di esse, procedere a nuove assunzioni.
    Per quanto riguarda il livello delle retribuzioni, occorre procedere ad una revisione delle stesse, essendo troppo sbilanciate a favore del personale dirigenziale anche in assenza di corrispondenti, gravose, responsabilità.
    Non è moralmente accettabile che un dipendente regionale di ruolo di qualifica A (la più bassa) abbia una retribuzione analoga a quella di un ex-Pip (personale precario, ormai pure presente negli uffici regionali) cioè appena al di sopra del livello preso a riferimento nelle statistiche come indicatore di povertà.

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