Rifiuti, la Corte dei Conti indaga Crocetta e Orlando per danno erariale

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E non solo loro. Nel mirino ci sono anche i predecessori Lombardo e Cammarata. L’inchiesta nasce da un esposto di Claudia Mannino (M5S) e riguarda i costi aggiuntivi sostenuti dalla pubblica amministrazione- quindi dai cittadini- per il flop della raccolta differenziata dovuto a ritardi e pessima organizzazione

La Procura regionale della Corte dei Conti ha notificato un invito a dedurre- simile ad un avviso di garanzia- al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e ai predecessori Raffaele Lombardo e Diego Cammarata. Il danno erariale contestato è di 21 milioni di euro in tutto (coinvolti anche altri amministratori, ex assessori ed ex dirigenti). Sei milioni  – come scrive LiveSicilia che per primo ha dato la notizia -sono contestati ad Orlando, quattro a Crocetta, due a Lombardo, meno di duecentomila a Cammarata. 
L’inchiesta è nata da un esposto del Movimento Cinque Stelle firmato dalla parlamentare nazionale Claudia Mannino e non riguarda semplicemente il mancato raggiungimento della raccolta differenziata, quanto i costi aggiuntivi che ha dovuto sostenere la pubblica amministrazione – con i soldi dei cittadini- a causa del mancato raggiungimento dei livelli di differenziata. Da qui la contestazione di danno erariale.

Claudia Mannino

Un esempio? Come si legge nell’esposto, “le spese per il conferimento in discarica di migliaia di tonnellata di rifiuti che potevano essere differenziati” e “i minori introiti per la vendita dei materiali differenziati”.

Tutto questo,spiegava Claudia Mannino nel 2014, quando ha presentato l’esposto, si traduce  “essenzialmente in una maggiorazione della tassa sui rifiuti”. I maggiori costi a carico del Comune sono stati sostenuti a titolo di “tariffa smaltimento rifiuti” (cosiddetta ecotassa), di addizionale del 20 per cento al tributo speciale e della sovrattassa dovuta per il mancato raggiungimento degli obiettivi di riciclo.

“Il danno erariale  inoltre, è attribuibile finanche al danno ambientale, dovuto al versamento presso la discarica di Bellolampo dei rifiuti eccedenti, cosa che ha comportato il deterioramento delle risorse naturali causato dall’immissione di maggiori quantità di sostanze e microorganismi nel terreno e di gas nocivi nella zona circostante alla discarica”.

Per la cronaca, la Corte dei Conti ligure, il 27 maggio del 2013 (sentenza n .83), ha condannato per danno erariale i sindaci del Comune di Recco e gli assessori all’Ambiente pro-tempere proprio l’aggravio di costi dovuti allo smaltimento in discarica. Precedente che ha indicato la via alla parlamentare nazionale.

Dopo questo esposto, sempre Claudia Mannino, ha inviato una integrazione alla Corte dei Conti nel Novembre del 2015 – potete leggerla qua- dove ha stilato l’elenco degli impegni sottoscritti da Comune e Regione e i ritardi sulla tabella di marcia.

“Felice che gli organi di controllo stiamo andando avanti nel rispetto di tutti quei cittadini che pagano le tasse” è il commento di oggi di Claudia Mannino.

Un po’ meno felici saranno gli indagati….

Intanto, arriva la replica del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che scarica sulla Regione: “Fornirò ogni necessario chiarimento, tenuto conto peraltro che, tale servizio non era gestito dal Comune di Palermo ed essendo gestito da un commissario regionale su disposizione di un provvedimento del Governo nazionale”.

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