L’ultimo ‘regalo’ del Governo Crocetta-PD: un centro stoccaggio rifiuti a Terrasini!

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La follia finale di un Governo regionale dannoso ‘partorisce’ il progetto un centro per lo stoccaggio e il compostaggio dei rifiuti a Terrasini, Comune a vocazione turistica per definizione. Il tutto proprio nel periodo in cui tanti centri di compostaggio sono andati a fuoco. I pericoli per un territorio ricco di beni culturali e ambientali. La responsabilità politica del PD e, segnatamente, del sottosegretario Davide Faraone 

Per Terrasini, paese turistico per antonomasia alle porte di Palermo, il Governo regionale uscente di Rosario crocetta, avrebbe pronto un ‘regalo finale’: un bel centro per lo stoccaggio dei rifiuti, con annesso centro di compostaggio. Come possa essere saltato in testa a qualcuno di realizzare un centro per l’accumulo di rifiuti in un’area che non è solo importante per il turismo, ma anche per straordinarie peculiarità naturalistiche e culturali non è semplice capirlo. Noi comunque ci proviamo – a capirlo e a illustrarlo – pubblicando un documento dove si racconta questa incredibile storia.

Il documento porta la firma dell’ASSISE CIVICA DEI COMITATI E MOVIMENTI DI TERRASINI, ovvero del Forum Ambiente Cala Rossa, Associazione culturale Peppino Impastato, Movimento 5 Stelle Terrasini, Comitato cittadino Centro Storico, Terrasini in Movimento 2030, Comitato cittadini per l’Ambiente e tante altre adesioni, anche da parte di molti imprenditori e titolari di aziende che si stanno mobilitando in queste ore.

Una premessa è importante: in questa storia c’è una precisa responsabilità politica che ricade sul Governo regionale di Rosario Crocetta e, in particolare, sull’assessore con la delega alla gestione dei rifiuti, Vania Contraffatto, voluta nella Giunta regionale dal sottosegretario, Davide Faraone.

I responsabili di questa ‘operazione’ sono tutti del PD: Crocetta e Faraone in testa.

Nel documento si dice che il prossimo 13 settembre, presso la sede del Dipartimento Acque e Rifiuti della Regione Sicilia, andrà in scena “l’ultima conferenza di servizio decisoria in merito sulla richiesta da parte della ditta C.F. Edil Ambiente srl, di far nascere nel nostro territorio (Terrasini) una stazione di stoccaggio e compostaggio dei rifiuti”.

Insomma, il dipartimento che fa capo all’assessore Contraffatto, il 13 settembre dovrà decidere su questa vicenda.

“A tal proposito – si legge nel documento – diciamo da subito che non staremo a guardare, saremo presenti, stiamo organizzando una grande mobilitazione dinanzi l’assessorato. In questi mesi abbiamo manifestato in più sedi la nostra assoluta contrarietà, analizzato il progetto integralmente, mettendo in risalto tantissimi aspetti negativi, tuttora presenti, dando spunti concreti a tutti i membri della medesima conferenza. Le nostre perplessità ed osservazioni hanno trovato subito conferma, tanto è che si giunge solo adesso (probabilmente) al termine di questo lunghissimo iter amministrativo, e rimangono tuttora solide: ma saremo anche pronti ad aderire, se mai ce ne fosse bisogno, a tutte le altre vie percorribili (legali…)”.

“Abbiamo consultato professori e tecnici di rilievo nazionale – prosegue il documento – tutti d’accordo nel porre l’evidenza su diverse lacune tecniche e sull’assenza di alcuni pareri, ed anche sull’area di verde agricolo (di prestigio) non idonea per un centro di questo genere secondo – tra l’altro – le linee guida generali regionali. Molte cose, come più volte palesato, ci sono apparse, da subito, confuse e poco chiare. Contrada Paterna (Terrasini), il luogo prescelto per tale progetto, prende il nome dal Vallone naturale di scarico delle acque piovane e il feudo, coincidente in gran parte con lo Zucco, che apparteneva fino ai primi anni dieci del secolo scorso al Comune di Carini, è l’unico fondo agricolo della cittadina del Golfo, minacciato da lottizzazioni edilizie, da vari abusivismi e frammentazioni delle campagne”.

I documento si sofferma anche sulla storia di queste contrade:

“Abbandonate le colture agrumicole, specialmente limoni, nel corso degli anni è stato oggetto di colture biologiche di pregio, come quelle dell’Orto di Nonno Nino, vicinissimo al centro rifiuti che si vorrebbe costruire, premiato recentemente come azienda d’eccellenza (“Best in Sicily”) direttamente dalle mani di Oscar Farinetti, soprattutto per le sue meravigliose piantagioni di frutti esotici. E’ un ambiente bellissimo, che ha ancora il fascino dell’antico agro terrasinese, sentori dell’antica tenuta dello Zucco del duca Henry d’Aumale”.

In questo luogo è ancora presente la splendida tenuta del duca Henry d’Aumal, le vecchie stazioni ferroviarie, i boschi che scendono dal vallone scosceso Paterna e dal fiume Nocella.

“Qui pascolano in ambiente incontaminato bovini, tenere piante orticole piantate con sapienza millenaria. I Comuni più evoluti hanno capito che il futuro economico è qui, con la redazione di strumenti urbanistici ad impatto zero, con zero consumo del suolo agricolo”.

Insomma, agricoltura di pregio, ambienti da tutelare. E che fanno il Governo regionale e il PD? Un centro per lo stoccaggio dei rifiuti!

Non è la prima volta che la Regione, negli ultimi cinque anni, tenta di ‘pilotare’ operazioni con i rifiuti. Ci ha provato, tre anni fa, con il progetto per un centro di ‘trasferenza rifiuti’ in contrada Paterna. Progetto poi ‘bocciato’ dalla Regione dopo una partecipatissima protesta popolare.

Ma, com’è a tutti noto, in Sicilia i rifiuti sono un affare per chi li deve  bocciata definitivamente poi dall’Assessorato regionale dell’Energia, con nota n.11329 del 24 marzo 2014, che il medesimo progetto risulta incompatibile con la vocazione turistica del paese di Terrasini che, con i villaggi turistici di Città del mare e Perla del Golfo, con tutti i bed e breakfast ubicati nella zona, con i bar e le attività di ristorazione, con le aziende agricole e ricettive di qualità, ha di fatto operato una irreversibile scelta di sviluppo socioeconomica sostenibile, e che vedrebbe frustrato il lavoro fatto negli anni e limitate le proprie aspettative anche solo a causa della semplice assimilazione della propria immagine territoriale come impresa rientrante nel circuito del trattamento dei rifiuti, anche industriali”.

“Contrada Paterna rappresenta, anche per il suo valore ed interesse culturale e storico – per la vicinanza dell’area dello Zucco, una volta feudo del duca Henry duca d’Aumale (come potete leggere qui), dove esiste sempre la sua bellissima tenuta e per alcuni recenti ritrovamenti e l’area archeologica lungo il fiume Nocella – una zona del tutto inappropriata”.

“Il popolo di Terrasini si è schierato in massa contro tale progetto, l’amministrazione, con lettera prot. N. 547/S del 24 Marzo 2017, ma anche pubblicamente più volte, ha rappresentato significative criticità nell’iter procedurale di approvazione dell’impianto in oggetto. Le Istituzioni comunali hanno – a seguito delle nostre continue osservazioni ed a seguito del dossier presentato in consiglio comunale dalla consigliera Eva Deak – con la firma di altri otto consiglieri inizialmente e poi di tutto il Consiglio comunale, la Giunta comunale – compreso, con intelligenza, che il nostro territorio non si presta per tale opera e che la sua realizzazione rappresenterebbe la fine della nostra economia”.

“Il sindaco di Terrasini ha espresso pubblicamente la sua contrarietà, ben due Consigli comunali, di cui l’ultimo all’unanimità, si sono espressi contro, i funzionari comunali hanno in queste ultime settimane revocato tutti i pareri e procedimenti amministrativi all’origine di tutto l’iter (Revoca dei pareri espressi ai sensi del primo comma dell’art. 21 quinquies della Legge 7 agosto 1990 n. 241 e s.m.e.i.) rendendo di fatto debolissimo, a nostro avviso del tutto nullo, l’intero iter amministrativo”.

“Di tutto ciò, naturalmente, come testimonianza, sono consultabili documenti ed atti pubblici. Il nostro timore – alla luce di quanto esposto – è grande e diffuso, e tanta è l’attenzione dei cittadini, degli abitanti della zona, delle aziende e, ancora una volta, paventiamo seriamente che tutto questo possa arrecare certamente un grosso danno di immagine ed economico al territorio, ma anche alla salute pubblica e all’ambiente di una delle ultime zone agricole e verdi rimaste”.

“Solo per citare alcune gravi criticità, sempre presenti nonostante le ultime integrazioni, e che basterebbero da sole a dare il diniego: la strada di ingresso è parecchio stretta e non perfettamente percorribile, non ci sono vie di fuga, la strada è chiusa, ci sono persino abitazioni a circa 150 metri e tante entro la fascia dei 1000 metri (fattore escludente, e non l’unico, secondo la normativa di riferimento); la ditta non si è mai occupata di compostaggio e/o stoccaggio rifiuti; a dispetto di quanto dichiarato, nella vecchia discarica di Terrasini (mai bonificata), che si trova accanto al terreno di questo progetto, le fiamme hanno gravemente lambito la zona, negli anni scorsi c’è stato un incendio durato diversi giorni (documentato da una relazione dei vigili del fuoco)”.

“Il procedimento, all’inizio del suo iter, si è basato su un assenso rilasciato ad una persona fisica (la ditta CF EDIL AMBIENTE neanche esisteva ai tempi) e soltanto per un sito di stoccaggio rifiuti, senza menzionare l’impianto di compostaggio. Da non sottovalutare poi il fatto che il Consiglio comunale, sempre agli inizi di questo procedimento, vista l’importanza del tipo di scelte per il territorio, non sia stato né coinvolto né informato”.

“Ricordiamo le note e le indicazioni chiare dei Vigili del Fuoco che, con un documento, inviato all’azienda e alla Regione siciliana, hanno parlato di impatto ambientale negativo e della pericolosità del progetto e segnalato ripetutamente la mancata conformità con la normativa di riferimento e che lo stesso non individua le parti dell’attività suscettibili di rischio incendio. Viene anche messo in evidenza come per un impianto che ritiene di trattare e/o depositare circa 50 tonnellate di legno, non sia opportuna la produzione di compost. Tra l’altro, ancora non si sono avute delucidazioni sulla dicitura ‘rifiuti pericolosi’ usata unicamente nelle osservazioni dei Vigili del fuoco, ed anche nella risposta data dal progettista Parlatore (nel progetto e nelle altre carte si parla di ‘rifiuti non pericolosi’, come mai, anche rispetto agli altri pareri, tale difformità?)”.

“Ricordiamo come, secondo diverse note giornalistiche, anche tale richiesta sia tuttora sotto osservazione della magistratura inquirente poiché, fin dall’inizio, avallata e portata avanti da un funzionario regionale arrestato (Mauro Verace) dopo la prima conferenza di servizio (in seguito all’operazione di polizia ‘Piramidi’) con l’accusa di avere favorito per anni la criminalità organizzata in attività illecite di smaltimento rifiuti”.

“Ricordiamo la denuncia del WWF (Caporama) che, con una nota, ha dichiarato di non avere avuto il progetto e di non essere stato informato, ed inviato a tutti gli organi preposti al parere, alla Regione Sicilia, al Ministero dell’Ambiente, ai Carabinieri del Noa, esprimendo la propria netta contrarietà. In esso si può leggere che nella zona, molto vicine, sussistono due aree SIC (aree/Siti di Interesse Comunitario) ed una importantissima Riserva Naturalistica, e che sussistono contraddizioni tra i codici CER dei rifiuti presentati. Si può leggere: ‘si fa altresì presente ai destinatari della nota la presenza di alcuni corridoi tra il sito Natura 2000 ‘Calar rossa e Capo Rama’ ed il SIC ‘Montagna Longa, Pizzo Montanello’ e ZPS ‘Monte Pecoraro e Pizzo Cirina’. E si richiama all’obbligatorietà della procedura VIA, a dispetto di quanto sostenuto, alla luce della procedura Pilot 6730/2014/ENVI, in assenza della quale non è ammissibile una sua approvazione”.

“Crediamo con convinzione che tutto questo avrebbe potuto avere fine già mesi fa, nella prima conferenza di servizio, ma l’allora Presidente, poi arrestato, decise di continuare, nonostante le contrarietà”.

“Nella stessa conferenza dei servizi – ha dichiarato nei mesi scorsi la consigliera comunale Eva Deak, presente quel giorno – nonostante tutte le parti implicate avessero espresso la volontà di abbandonare il tavolo, il dirigente Mauro Verace aveva insistito nel continuare il tutto, mettendo a verbale pure il riferimento ad un protocollo del Presidente della Regione n. 30461 del 13/06/2016, facendo scrivere che la ditta facesse parte già allora della White List (cosa assolutamente non vera, come provato da noi in seguito dalle recenti integrazioni presentate). Ricordiamo le tantissime osservazioni contro il progetto messe in luce dal deputato nazionale Claudia Mannino insieme alla consigliera Eva Deak (puntualmente confermate anche dalle osservazioni dei vari enti chiamati a rilasciare i pareri) e la mozione di sospensione cautelare dell’iter chiesta da tutti e 14 i deputati regionali all’Ars con prima firma quella del portavoce all’Assemblea regionale, Giampiero Trizzino”.

“Relativamente al progetto, la documentazione continua a non presentare alcun riferimento in merito:

a) Al piano industriale;

b) Al Piano economico finanziario;

c) Alle garanzie finanziarie;

d) Ai mezzi necessari o a disposizione per il funzionamento dell’impianto;

e) All’approvvigionamento dei materiali necessari per il funzionamento dell’impianto.

Da notare altresì che le integrazioni richieste alla ditta CF Edil Ambiente, entro 30 giorni a partire dal 16 marzo 2017 (vedasi verbale conferenza) dai vari enti, sono state presentate – sommarie, brevi, generiche – ben oltre i termini (a maggio inoltrato, la scadenza richiesta era il 16 aprile 2017)”.

“Da notare, a supporto delle criticità indicate, altresì la riformulazione ulteriore della tabella dei codici Cer (integrazioni città metropolitana). Le autorità competenti dovrebbero verificare se a nord dell’area di progetto risulta esservi un affluente del torrente Nocella (denominato vallone Paterna) che nelle carte, nel progetto non è citato. Alla luce persino dell’ultimo gravissimo incendio di un centro ad Alcamo, ma anche – da marzo ad oggi – in altri undici strutture di gestione dei rifiuti in Sicilia, e per la conformità del nostro territorio, tutti noi quindi ci auguriamo che questa di Terrasini sia da annoverare soltanto come una brutta pagina da dimenticare”.

 

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