Sul giornale di Melanchon l’intervista a Franco Busalacchi: “Une Sicile écologique et respectée dans une Italie rebelle et souveraine”

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I giornalisti francesi del giornale che fa capo al movimento di sinistra La France Insoumise, che alle ultime elezioni si è piazzato ben davanti il partito socialista, hanno mostrato un forte interesse per la candidatura di Franco Busalacchi in Sicilia. E, infatti, lo hanno intervistato…

Si chiama Le Journal de l’insoumission. E il giornale di “La France Insoumise” movimento della sinistra francese che fa capo a Jean-Luc Mélenchon  che, alle ultime presidenziali, si è piazzato ben avanti al Partito socialista: 19% contro il 6%(la prima volta nella storia della Quinta Repubblica francese che un candidato di sinistra ha superato il candidato del Partito Socialista alle presidenziali).

Esponenti di questo movimento hanno partecipato alla seconda assemblea della Confederazione per la Liberazione Nazionale, un insieme di movimenti che si propongono di liberare l’Italia e l’Europa dalla dittatura della finanza globale e che si ispirano proprio alla sinistra di Melanchon. C’erano anche rappresentanti della sinistra greca e di altri Paesi europei. Parliamo della sinistra vera, quella antiliberista che, accanto alle storiche rivendicazioni del mondo del lavoro subordinato, porta avanti una critica radicale all’impianto dei Trattati su cui è stata edificata l’Unione Europea.

A questo incontro che si è svolto a Chianciano, tra i partecipanti italiani, c’era anche Franco Busalacchi, candidato alla Presidenza della Regione siciliana per Noi Siciliani con Busalacchi- Sicilia Libera e Sovrana.I giornalisti francesi de Le Journal de l’insoumission, anche loro a Chianciano, hanno mostrato interesse nei confronti della candidatura di Busalacchi, ed infatti lo hanno intervistato.

Ecco l’intervista e sotto il link che vi porta al testo in francese:

 

“Sento dire che la Sicilia entro il 5 novembre può dare una spinta a un’Italia ribella e sovrana. Perché la pensate così?

In Sicilia c’è sempre stata una particolare specificità, legata alla sua storia, che la distingue dal resto del Paese. Dopo l’unità d’Italia l’Isola è stata ridotta al livello di colonia, sfruttata e mai valorizzata dal governo centrale. Quindi da sempre tra i siciliani c’è stata voglia di autonomia che trova forma giuridica in un’unione federale con il resto del Paese, come è d’altronde previsto dallo statuto siciliano, che è parte integrante della Costituzione ma non è mai stato attuato. La condizione siciliana costituisce il punto di arrivo politico condiviso dalla Confederazione per la liberazione nazionale che mira a realizzare in Italia, sul piano internazionale, la piena sovranità economica, finanziaria e politica, e nel Paese una confederazione tra eguali. Senza quindi che una parte del Paese sia subordinata all’altra.

Su quale base programmatica pensate fare nascere una ribellione siciliana?

La ribellione può e deve nascere sulla presa di coscienza dei siciliani della loro condizione di asservimento a volontà che nulla hanno a che fare con i loro interessi. Intendiamo far capire ai nostri concittadini il rapporto di causa effetto che esiste tra la mancata applicazione dello Statuto siciliano e una condizione sempre più diffusa di disagio sociale e di aumento del tasso di povertà.

Il vostro movimento propone il zero rifiuti et il chilometro zero per l’alimentazione tra le i punti principali della campagna elettorale? Perché?

Abbiamo l’obiettivo politico di fare della Sicilia un modello etico di vivibilità ambientale. Se tutte le condizioni verranno realizzate, la nostra Isola diventerà un modello di riferimento per la sopravvivenza dell’intero pianeta. Il primo passo sarà attuare tutti i protocolli previsti dall’accordo di Parigi sul clima. Poi procederemo all’identificazione di qualunque tipo di rifiuto non più come un problema ma come risorsa, all’utilizzo integrale dell’energia solare, alla dismissione dell’industria pesante e alla bonifica dei siti inquinati e all’incentivazione dell’imprenditoria sostenibile di livello locale. L’alimentazione a chilometro zero è invece la piena realizzazione della vocazione naturale della Sicilia come risorsa alimentare capace di soddisfare il fabbisogno prima di tutto dei siciliani e poi di quanti al di fuori dell’Isola vorranno usufruire di un’alimentazione sana e naturalmente biologica”.

Qui l’intervista in francese

Sulla CLN: 

C’è anche la Sicilia all’assemblea della Confederazione per la Liberazione Nazionale

 

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  • Quello che propone Busalacchi, chi non lo approverebbe ? La specificità della Sicilia potrebbe essere un riferimento nel mondo puntando su quanto dichiarato. E’ sempre stato il mio progetto. E’ necessario tuttavia creare i presupposti per innescare quel processo oltre ad avere le competenze per saperlo fare. Non è tanto una questione di politica monetaria o disquisizioni di carattere filosofico, ma di risorse umane. Queste cose, solo pochi nel mondo lo sanno fare per cui meglio non reiterare per orgoglio gli errori. Per la Sicilia non è una questione privata, ma di amministrare la cosa pubblica per cui resta scritta nella storia. Perché rischiare nel voler fare tutto da soli, visto che il successo sarà degli attori del territorio?

    Creare sviluppo e occupazione e quindi sapersi destreggiare fra corridoi, asset, piani strategici, alleanze, macro sistemi economici complessi, validazioni e accreditamenti internazionali, non significa certo rinchiudersi in se stessi. Ho spesso sentito parlare di Irlanda. Hanno una buona qualità della vita puntando sul Turismo, sull’incentivazione fiscale e quindi calamitando imprese, su asset come il trasporto aereo, tenendosi ben stretto l’euro. Non hanno fatto tutto da soli, ma hanno avuto la capacità di interagire con noi di INTA come hanno fatto Paesi come il Canada, Taiwan, l’Olanda, gli Stati Uniti, i Paesi del Baltico, Singapore e via di seguito come la Francia il cui sistema Paese avrei voluto riproporre da tempo in Italia. Mi auguro che chiunque sia il vincitore delle elezioni così come l’opposizione siano uniti in un progetto comune di sviluppo come fanno i francesi ed i Paesi di cui sopra che prescindendo dalla coalizione politica si rivolgano a noi Ente terzo internazionale, leader nel mondo per lo sviluppo nonché la voce più autorevole dell’Urbanistica a livello internazionale.

    Di seguito come è nato lo sviluppo in Francia e così il Turismo che io ho avuto il privilegio di seguire e come vedete non è citato neppure, ma è da lì che è partito, non come una promozione, ma come una componete urbana e da qui gli errori enormi che hanno fatto e continuano a fare gli italiani.

    En France, le territoire fait son entrée sur la scène de l’action publique depuis la mise en place d’une action d’État en faveur de l’aménagement du territoire en 1950. Retenons la définition que donne Eugène Claudius-Petit de cette nouvelle politique :
    « L’aménagement du territoire, c’est la recherche dans le cadre géographique de la France d’une meilleure répartition des hommes en fonction des ressources naturelles et de l’activité économique. »
    — Pour un plan national d'aménagement du territoire, 1950
    Trois idées sont contenues dans cette définition :
    • L’aménagement du territoire apparaît comme une exigence de justice spatiale : la correction des disparités (depuis Paris et le désert français de Jean-François Gravier, livre marquant de 1947, qui a un écho dans tout l’appareil d’État.)
    • L’aménagement du territoire apparaît aussi comme une exigence économique.
    • L’aménagement du territoire introduit l’idée d’une spécialisation fonctionnelle des territoires (« en fonction de… »).

    http://www.forumpachallenge.it/soluzioni/un-nuovo-rinascimento-italiano
    https://www.slideshare.net/MauroParilli/inu-format-pannello-completo
    https://www.slideshare.net/MauroParilli/inu-format-pannello-immagini
    Fernando Nunes da Silva Rettore a Lisbona https://youtu.be/5Q3NZW4NxFo - Le Università di tutto il mondo vengono ad imparare da noi lavorando sul campo ed è così che diventano le migliori.
    Lisbona la seguiamo da sempre e lo scorso anno hanno voluto festeggiare con noi i nostri primi 40 anni. Per l’occasione abbiamo creato una piazza strategica. C’erano molti Paesi del mondo rappresentati ed ora le loro imprese potranno insediarsi in Portogallo e divenire a tutti gli effetti imprese europee al costo di cento euro con tempi tecnici di una ora.

    40 anni di INTA https://www.youtube.com/watch?v=Bc8s_1wc9mQ questa è la convention che potremmo portare in Sicilia.

    Se vorrete cogliere l’opportunità che vi offro, supererete tutti quanti, in termini di buona qualità di ambiente e buona qualità della vita.

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